SANT’AGATA MILITELLO – Depotenziamento ospedale, l’opposizione bacchetta Mancuso
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SANT’AGATA MILITELLO – Depotenziamento ospedale, l’opposizione bacchetta Mancuso

Depotenziamento ospedale, nota dei consiglieri comunali di minoranza

“Ancora una volta il Sindaco Mancuso, con i suoi comunicati, cerca di arrampicarsi sugli specchi per tentare di nascondere la propria inadeguatezza politica nell’affrontare una questione così importante ed urgente come quella del depotenziamento dell’ospedale di Sant’Agata, sancito da un Decreto Assessoriale sul Riordino della rete ospedaliera, verso la quale continua a porsi in modo passivo, superficiale e con poco interesse.
Forse un tale atteggiamento dipende dal mancato approfondimento della questione, per cui, nonostante l’impegno, non si rende conto della situazione reale.
Almeno è questo quello che si evince anche dalle sue ultime dichiarazioni, che hanno ben poco a che vedere con il concreto rischio del depotenziamento del nosocomio santagatese, attuato con il Decreto Assessoriale di riordino della Rete ospedaliera, decreto avverso il quale, apprendiamo solo ora, il Comune di Sant’ Agata “NON ha fatto ricorso”.
Eppure qualche mese addietro, in replica alla notizia che noi consiglieri comunali di minoranza avevamo promosso ricorso al Tar di Palermo avverso il Decreto, lo stesso primo cittadino non aveva perso tempo a diffondere un comunicato ufficiale in cui dichiarava: “L’amministrazione comunale di Sant’Agata Militello, sempre sensibile sulla tematica relativa alla tutela e salvaguardia dell’ospedale santagatese (…) si è già determinata per l’impugnazione del decreto assessoriale di riordino della rete ospedaliera (…)” e che “La formula scelta è quella del ricorso straordinario al Presidente della Regione, che deciderà nel merito sulla scorta del parere del Consiglio di Giustizia Amministrativa. Ciò consentirà dunque di contenere i costi per l’ente e di ottenere il pronunciamento da parte del massimo organo della giustizia amministrativa”.
Oggi, il sindaco Mancuso, smentendo se stesso, afferma invece: “Non ho mai annunciato un ricorso straordinario al Presidente della Regione, ma ho chiarito, quando mi è stato chiesto perché l’amministrazione non abbia proposto nei termini ricorso al Tar, per l’annullamento del decreto, che, se si fossero rilevate adeguate motivazioni, avremmo avuto tempo per presentare ricorso al Presidente della Regione”.
Il primo cittadino prosegue la sua dichiarazione affermando di avere preferito “avviare interlocuzioni piuttosto che fare il ricorso”, come se una strada escludesse l’altra.
Anzi mettere il ricorso sub judice permette di certo maggiori interlocuzioni.
Sembrerebbe che Mancuso non abbia compreso che poco più di un milione di euro per ristrutturare e recuperare spazi non mettono al sicuro il punto nascita, lo stesso vale per una semplice richiesta di deroga. L’unica certezza che al momento si ha è che, al di là di semplici intenti, il problema del depotenziamento dell’ospedale resta.
Per cui appare veramente incredibile che il Comune non abbia impugnato il Decreto sul riordino della rete ospedaliera. Fortunatamente grazie alla nostra attività vigile e propulsiva possiamo sperare che si possa trattare con l’Assessorato affinché modifichi il decreto e si possa ottenere l’auspicato risultato. Per cui il nostro è un atteggiamento tutt’altro che pessimista, il nostro è un atteggiamento di chi crede nel nostro paese, alle sue potenzialità e non vuole che tutto venga lasciato al caso.
Per questo diffidiamo da una politica “facilona” ed accomodante, e per questo ci rammarichiamo che i lavori per l’incompiuto Ospedale di Cuccubello siano stati cancellati dal piano stralcio degli investimenti sanitari in Sicilia!
Ci vogliono fatti, atti concreti a tutela e salvaguardia del nostro nosocomio.

Pertanto dobbiamo prendere atto che l’attuale amministrazione continua a buttare fumo negli occhi, perché il problema, al di là delle “chiacchiere”, purtroppo resta.
Non bastano parole e promesse se queste non si concretizzano in provvedimenti. Non bastano esigui finanziamenti, ma una struttura idonea.
Sant’Agata, con il suo bacino di utenza e la sua posizione strategica, non può perdere altri pezzi e non si può accontentare di avere un ospedale “rammendato” con investimenti insufficienti a garantirgli un futuro idoneo alle sue potenzialità, infatti gli stanziamenti annunciati potranno solo permettergli di sopravvivere restando agonizzante.
Bisogna superare le difficoltà strutturali dell’Ospedale con una struttura idonea, che permetta al nosocomio santagatese di riavere il ruolo ed i fasti che aveva un tempo e, passo dopo passo, andare anche oltre”.

Consiglieri comunali di minoranza

19 Luglio 2019

Autore:

redazione


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