Si è svolta stamattina a Sant’Agata Militello la conferenza stampa di presentazione del ricorso straordinario al presidente della Regione Sicilia, on. Raffaele Lombardo per impugnare il provvedimento di autorizzazione preliminare, pubblicato nella GURS del 13 Agosto 2010, ed emesso dall’Assessorato Territorio ed Ambiente, per la progettata discarica privata in Contrada Rocca Carbone (Comune di Sant’Agata)
Il ricorso è presentato a nome individuale da 5 cittadini; 3 ricoprono incarichi di rappresentanza dei tre comitati costituiti nei 3 interessati e gli altri due sono i presidenti, quello attuale ed il precedente, del Comitato contro la discarica di C/da Oliva.
Il ricorso è stato presentato nei termini di legge per i ricorsi straordinari, cioé entro i 120 giorni dalla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale. E’ stato notificato anche all’assessorato Territorio e Ambiente ed alla ditta privata CO. GE. I R srl di Brolo.
Il ricorso chiede l’annullamento del decreto emesso dall’Assessorato Territorio e Ambienter in data 20/7/2010 e publicato nella GURS del 13/8/2010.
Sono dieci i punti rilevati dai ricorrenti, che rafforzano la richiesta di annullamento dell’autorizzazione preliminare alla costruzione dell’impianto nel letto del torrente Inganno.
Questo ricorso è parte integrante di un percorso di mobilitazione in itinere che si è realizzato nei tre comuni confinanti con il Torrente Inganni (Sant’Agata, San Fratello e Acquedolci); mobilitazione che ha visto la costituzione di Comitati locali e movimenti di protesta, petizioni e raccolta firme e azioni di sensibilizzazione sul tema smaltimento rifiuti solidi urbani.
“Noi ricorrenti – è stato detto nella conferneza stampa – siamo coscienti del fallimento del precedente piano di smaltimento rifiuti approvato una decina di anni fa dalla Regione. Prima che si cada in una situazione di emergenza come quella della Campania, dove la gente è costretta a fare barricate per impedire lo scempio del territorio e i danni alla salute della popolazione, vogliamo mettere in campo ogni azione democratica e pacifica per scongiurare la costruzione della megadiscarica Carbone. La Democrazia è partecipazione. E se si registra una latitanza delle istituzioni preposte al controllo e alla verifica, noi vogliamo con questo ricorso compiere un ruolo di supplenza; La cittadinanza attiva respinge nei fatti l’atteggiamento da Ponzio Pilato”.
La raccolta firme continuerà e in cantiere abbiamo già altre mosse. Abbiamo avanzato all’Assesore regionale Prefetto Marino la richiesta di un incontro e siamo sicuri che un confronto nel merito potrà dare risultati positivi.
I punti salienti del ricorso sono:
1) Legittimazione attiva;
2) Inadeguatezza nella scelta del sito – Criticità: Il sito della progettata discarica si trova sulla sponda del Torrente Inganno. Sul terreno sussiste il vincolo paesaggistico, adrogeologico e sismico (categoria II). E’ proprio dal Torrente Inganno che lo scorso 14 febbraio 2010 è partita la imponente frana di San Fratello. Inoltre il Torente Inganno è soggetto a sempre più frequenti fenomeni alluvionali e esondazioni. La vicinanza con il territorio del Parco Nebrodi dove la Serra del Re Monte Soro è stata definita come sito di interesse comuniitario (SIC);
3) Gravi problemi di sicurezza: l’area prescelta per l’impianto è ubicata in zona sotto vincolo idrogeologico di cui al PAI per pericolosità idraulica per fenomeni di esondazione con indice P3 (pericolosità elevata). Si rileva inoltre che a monte dell’area risultano censite alcuni gravi dissesti attivi che potrebbero, in caso di eventi piovosi, colate o frane tali da ostruire parzialmente o totalmente il letto del Torrente Inganno, con successiva rottura dello sbarramento ed ondata di piena;
4) mancanza di Valutzione di Impatto Ambientale (V.I.A.): dai pareri rilasciati in sede di conferenze di servizi risulta che non sia stata rilasciata la certificazione VIA e questo dato lo si evince dallo stesso parere rilasciato dall’ARPA Sicilia (Azienda regionale per la protezione Ambiente). Questo è in contrasto con le norme vigenti (Art. 5, comma 12 del D. Lgs n. 59/2005);
5) violazione allo strumento urbanistico: il terreno prescelto ricade in zona E (produttivo agricola) del PRG del Comune di Sant’Agata Militelo. Il progetto della realizznda megadiscarica invece parla di “attività industriali”. Manca al momento una variane urbanistica ad hoc;
6) contraddittorietà parere comune di Sant’Agata: Il comune di Sant’Agata ha espresso in data 02/12/2009 ed a firma del Dirigente del V settore, un parere urbanistico nel quale di rileva la presenza di vincolo paesaggistico e idrogeologico, ma poi il Comune ha trasmesso all’Assessorato regionale una nota per la conferneza di servizi decisoria del 13/4/2010 che cita testualmente: “visto il parere urbanistico reso dal Dirigente del V Settore… si esprime parere favorevole alla realizzazione dell’impianto”;
7) mancanza di viabilità idonea: il Genio Civile in data 6/5/2010 scrive: “per ciò che atiene il raggiungimento dell’area della predetta discarica, la stesa attualmente è consentita attraverso una pista precaria in alveo”. Di fatto questa pista risulta abusiva per come si deduce dal parere della soprintendenza dei Beni Culturali ed ambientali di Messina;
8) Carenza di Istruttoria: nella procedura che ha condotto all’approvazione del progetto vi sono vizi inirenti alla mancata assunzione di tuti i pareri delle amministrazioni competenti in conferenza di servizi (Consiglio Regionale di Urbanistica CRU) Si rileva anche che alcuni pareri sono stati prodotti senza i necessari rilievi in loco non soltanto nel sito interssato, ma anche in tutta l’area, soprattutto in presenza di numerose falde freatiche superficiali e delle criticità riscontrabili in relazione al sistema idrogeologico;
9) mancata convocazione nelle conferenza di servizi dei comuni confinanti ovverosia Acquedolci e San Fratello. L’apporto di tali comuni sarebbe stato determinante ai fini di una esaustiva e corretta ponderazione degli interessi pubblici;
10) mancanza di titolo di proprietà: il terreno risulta di proprietà di cittadini privati. Nel progetto non vi è traccia di docuemtazione che attesti la proprietà da parte della società richiedente, né di scritture private o preliminari di vendita del terreno.