SANT’AGATA MILITELLO – Incalza la bagarre politica. Dagli scanni del Consiglio Comunale alle vie cittadine, con un occhio all’urna
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SANT’AGATA MILITELLO – Incalza la bagarre politica. Dagli scanni del Consiglio Comunale alle vie cittadine, con un occhio all’urna

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– di Claudia Lentini

S’inasprisce la battaglia politica a Sant’Agata Militello, un innalzamento vorticoso dell’asticella del conflitto politico, inequivocabilmente dovuto al fine mandato dell’attuale Amministrazione. Spesso però, il linguaggio adottato dalle parti è distante dai cittadini, dalle popolari recriminazioni o plausi, dunque, ben lungi dall’essere compreso. Tecnicismi di maniera, o ironia di clan, non lasciano spazio, non danno respiro a un’analisi politica coerente pur nel rispetto delle diverse sensibilità. Gli ammiccamenti poi dell’ultima ora, che sottacciono o alludono a presunte impennate di consenso, lasciano l’amaro gusto di un corteggiamento fuori luogo, sanno di chiara e poco elegante lusinga elettorale.

Siamo sicuri che tutto questo sia veramente fuori luogo? Che i tempi non sia maturi per parlare di nuovi progetti politici per Sant’Agata?

Se ad oggi è difficile declinare il futuro amministrativo di questo paese, se è complicato prevedere con largo anticipo quali saranno le parti in campo e con quali dinamiche di alleanza, è possibile invece fare il punto sulla Sant’Agata 2016 e su quella che verrà, al di là di ogni sensibilità politica di parte che, pur giocando un ruolo non secondario,  ma legittimo, fermi il tempo, rilanciando l’idea di futuro possibile.gianluca-amata

Con questi presupposti, con l’intento di capire quanto accade, accaduto, accadrà forse al nostro Paese, abbiamo chiesto a Gianluca Amata, imprenditore di successo, oggi semplice cittadino ma con una importante esperienza politico-amministrativa alle spalle, di raccontarci Sant’Agata Militello. Un’intervista a tuttotondo, dove sensibilità politica e bisogni primari, quotidiani, sono declinati senza orpelli di maniera, col realismo tipico di Gianluca.

Incalza la bagarre politica. Dagli scanni del Consiglio Comunale alle vie cittadine, uno scontro aspro, ruvido, elettorale, che rischia di ridurre a una dimensione personale l’azione politica.
Cosa sta succedendo realmente a Sant’Agata?
Succede quello che inevitabilmente accade in una qualsiasi organizzazione che sia pubblica, privata, o sociale, in cui regna l’approssimazione, dove non c’è programmazione e aggiungerei il consensoSolo una questione di sensibilità politiche diverse?Direi proprio di no, c’è sempre stata solo rivalsa nei confronti di chi ha amministrato S. Agata in precedenza, livore ed incapacità di relazione, oltre ad interessi politici che vanno oltre la nostra comunità e questo nuoce a tutti”.

Il tuo giudizio sull’azione politica dell’attuale amministrazione comunale, sulle cose fatte, su quello che si poteva o doveva fare
Il mio giudizio è negativo non c’è azione politica, del resto mancando l’interprete era prevedibile. Quel che è peggio a mio avviso, è l’assenza dell’azione amministrativa; non può lavorare un solo Assessore su cinque, non è possibile riorganizzare la struttura ogni sei mesi, non si può essere totalmente disinteressati agli atti amministrativi, alla programmazione economico-finanziaria dell’ente, improvvisare e decidere di non decidere.Quanto conta il coraggio, il decisionismo in politica?Rischiare, decidere, assumersi le proprie responsabilità sono caratteristiche di un leader, scelte sempre vincenti in politica, aggiungerei che è fondamentale una grande capacità di analisi e sintesi per rischiare al momento giusto”.
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I tuoi e i vostri detrattori hanno liquidato la tua esperienza amministrativa con una parola oggi molto in voga, establishment, da cui poi il mandato Sottile. Quanto conta l’esperienza, la conoscenza della macchina burocratica per amministrare una città?
Più che esperienza occorre una mente veloce, grande capacità di relazione, passione e spirito di servizio.
Il mandato Sottile è uno ‘sgorbio politico’ nato per caso, riuscendo a catalizzare consenso sulla persona, sul medico, sull’amico, sfuggendo ad una regola fondamentale per poter amministrare bene: il cosiddetto progetto politico, quello di Sottile è stato un cartello elettorale ed i fatti lo dimostrano, non è riuscito a vincere il Consiglio Comunale, ha una Giunta che non riesce a supportarlo neanche nell’ordinaria amministrazione, è di fatto prigioniero di un monocolore PD che gli ha tolto ogni autonomiaOggi Sant’Agata è più isolata di ieri rispetto al contesto Nebrodi?Isolata non è il termine giusto, di fatto non esiste è completamente scomparso il “contesto Nebrodi”; non essendoci S. Agata non ci sono i Nebrodi (politicamente), manca l’elemento essenziale, è come scrivere una frase senza il soggetto, una storia senza un protagonista”.

Camminando tra le vie di Sant’Agata da cittadino, cosa vedi?
Tante occasioni perse.Cosa ti piace?E’ il luogo in cui sono nato, in cui lavoro e dove ho scelto di vivere e crescere i miei figli, quindi mi piace pensare che tornerà a essere più bello, pulito, organizzato a misura di cittadino, con servizi efficienti e utili.Cosa no?La rassegnazione, l’indolenza di larga parte del tessuto economico e sociale di S. Agata: commercianti, artigiani, imprenditori dovrebbero incalzare ogni amministrazione, questa in particolare che ha mandato in ‘coma farmacologico’ l’economia di una città”.

Al di là di quanto accadrà tra un anno, di quali forze agiranno, quali alleanze politico elettorali verranno a formarsi, qual è dal tuo punto di vista: Un futuro possibile per Sant’Agata Militello?
Nel 2018 si voterà con il nuovo sistema elettorale, una vera e propria fortuna che le coalizioni che si formeranno non debbono lasciarsi sfuggire, poter scegliere in un unica lista i candidati e quindi i consiglieri che verranno eletti al Consiglio Comunale e da lì la Giunta, significa programmare il futuro, chi farà le scelte di uomini e programmi dovrà preoccuparsi di ‘vincere per poter governare’, l’obiettivo non deve essere la competizione elettorale, ma i 5 anni in cui si dovrà amministrare, altrimenti è meglio perdere.
Mi piacerebbe che i candidati a Sindaco si scegliessero attraverso delle primarie, bene organizzate con larga partecipazione, fatte con regole chiare e semplici”.

14 Novembre 2016

Autore:

redazione


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