Promossa dall’avvocato Nicola Marchese, sta raccogliendo consensi la petizione social ‘Scegliamo la vita’
‘Scegliamo la vita’ si perché di questo si tratta, di stili di vita, di vivibilità del paese, di rispetto per l’ambiente, di rispetto per il tempo in tutte le sue dimensioni e spazi, per grandi e piccini, anziani, si tratta della possibilità di vivere una Sant’Agata a misura di tutti.
Questo lo spirito che ha animato la petizione online promossa dall’avvocato santagatese Nicola Marchese, anche alla luce dell’incremento del traffico viario, specie nella stagione estiva, e degli incidenti che affliggono la società santagatese di volta in volta.
Se impedire le scorribande notturne di bontemponi festaioli sul lungomare o sulla circonvallazione, sempre più frequenti ahinoi, attiene al controllo del territorio, dunque, di pertinenza di quanti competenti, scegliere di progettare, disegnare una Sant’Agata a misura di tutti è compito dei cittadini, di una politica che osserva e attua le loro esigenze, gli stili di vita.
Una città la nostra, da osservare con la lentezza e l’entusiasmo che un tramonto mozzafiato merita, con le energie di un bambino possono nell’attraversare la strada.
Monta, dunque, il consenso bipartisan a ‘Scegliamo la vita’, una sottoscrizione ‘in favore’, uno stimolo, un invito a fare, insieme. “Ho sentito l’esigenza, da semplice cittadino, di provare a scardinare una specie di resistenza atavica tutta santagatese agli spostamenti a piedi all’interno del centro urbano. – Così l’ex consigliere comunale – Già alla amministrazione Sottile, che ho sostenuto lealmente per 5 anni in consiglio comunale, avevo richiesto, per esempio, una forma di sperimentazione della pedonalizzazione del centro. Insieme ad altri avevamo ipotizzato anche lo spostamento del monumento ai caduti con la conseguente “liberazione” di uno spazio di straordinaria bellezza … Piazza Crispi antistante il Castello, senza il monumento sarebbe una delle piazze più belle della Sicilia; un anfiteatro naturale per lo svolgimento di concerti e spettacoli. E ovviamente, quando sono stato invitato a concorrere alla redazione del programma elettorale del 2018 mi sono fatto promotore dell’inserimento del progetto di pedonalizzazione del centro (peraltro previsto anche dall’altro candidato). – La vita in città per l’avvocato santagatese – Abbiamo un lungomare dotato di strade ampie. Possiamo regolare le attività che vi si svolgono nel periodo estivo in modo da tutelare meglio tutti, automobilisti, pedoni e ciclisti. Ma va ripensata tutta la nostra vita comunitaria in città. Non è possibile continuare a pensare di usare l’automobile per percorrere poche centinaia di metri. Nelle ore di punta le nostre strade sono intasate di genitori che accompagnano o riprendono i figli a scuola. E che impiegano molto più tempo nel tragitto e nella ricerca di un parcheggio in centro, rispetto a quello che servirebbe per arrivarci a piedi. Questa città, se vuole veramente rinascere, deve cambiare le proprie abitudini, la propria mentalità. Sia pure dopo un confronto con residenti e commercianti io sono per pedonalizzare l’area del centro compresa tra la Chiesa Madre, piazza Consolo e piazza Garibaldi. E magari anche per pensare allo spostamento del monumento di piazza Crispi perché quel luogo diventi il centro di questa nuova realtà urbana. – Sulle ragioni della petizione, Nicola Marchese – Pedonalizzare non significa solo chiudere una strada al traffico. Significa vivere e godere di uno spazio in modo diverso. Pulizia, decoro, arredo, occasioni di socializzazione e di svago per i più piccoli. Non c’è città grande o piccola che sia tornata indietro dalla pedonalizzazione; ci sono studi che confermano che nella quasi totalità dei casi le attività commerciali ne hanno avuto benefici. Si tende anzi, ad estendere quelle esistenti. Gli immobili si rivalutano e i privati tendono a investire in zone che avevano perso di interesse commerciale. Gli esempi si sprecherebbero. Non capisco perché proprio Sant’Agata dovrebbe fare eccezione a questo fenomeno. Tutto questo senza dimenticare che si tratta di acquisire uno stile di vita diverso, anche più salubre, che in una cittadina come la nostra ci possiamo ancora permettere. Se riusciremo a fare diminuire le auto in centro, allora avrà senso (e sarà meno pericoloso) potersi spostare in bici o con altri mezzi ecosostenibili. A Sant’Agata, per dire, non abbiamo mai avuto un servizio di bike sharing; eppure la Via medici che attraversa tutta la città in senso longitudinale per circa due chilometri è pressoché tutta pianeggiante e agevole da percorrere con mezzi leggeri. – Concludendo, l’avvocato Marchese – Quanti spostamenti si potrebbero fare in bici tradizionale, elettrica o con pedalata assistita se non fosse così pericoloso farlo come adesso, per la presenza di troppe autovetture circolanti ? Io credo che nel 2019 sia venuto il momento di riflettere e di capire che dobbiamo provare a cambiare qualcosa per davvero. Si tratta solo di averne volontà. Ma questo cambiamento che dobbiamo auspicare e di cui dobbiamo far maturare la consapevolezza può essere vicino solo se chi ne ha la responsabilità è disposto a fare scelte in qualche modo ‘coraggiose’”.
Per quanti volessero aderire: Scegliamo la vita