Premio “Francesca Serio” assegnato a Augusta Schiera e Vincenzo Agostino, genitori del poliziotto Nino Agostino
L’evento organizzato Circolo Socialista Nebroideo Indipedente “Italo Carcione”, in collaborazione con l’Associazione URIOS e l’Associazione ANAAM, ha visto la partecipazione di un numeroso pubblico. Il premio quest’anno è stato assegnato a Augusta Schiera e Vincenzo Agostino, genitori del poliziotto Nino Agostino, trucidato insieme alla moglie Ida Castelluccio a Villagrazia di Carini il 5 agosto 1989, proprio mentre conduceva delicate indagini su pezzi deviati dello Stato e sul fallito attentato all’Addaura a Falcone.
I saluti istituzionali sono stati portati dal sindaco di Sant’Agata Militello dottor Carmelo sottile e dall’Assessore alla cultura avvocato Melinda Recupero. Particolarmente incisivo l’intervento del dottor Manganaro, dirigente del Commissariato di Polizia di Sant’Agata di Militello che nel congratularsi per l’assegnazione del premio ai due genitori del collega poliziotto, ha ricostruito le ultime vicende che hanno visto le forze dell’ordine combattere non solo contro la mafia ma anche contro la “mentalità mafiosa” che insidia la nostra comunità. Hanno portato i loro saluti Giuseppe Foti del FAI e Linda grasso, presidente della Associazione Nazionale Amici di Attilio Manca.
A moderare l’incontro è stato lo scrittore Franco Blandi che all’inizio della serata ha tracciato un profilo della figura di Francesca Serio, alla quale dedicherà il suo prossimo lavoro editoriale. La donna, nata a Galati Mamertino e trasferitasi a Sciara, nel palermitano, madre di Salvatore Carnevale, il giovane sindacalista contadino ucciso dalla mafia nel 1955, fu la prima che trovò il coraggio di denunciare gli assassini del figlio per i quali pretese giustizia e verità. Giustizia e verità che, però, ottenne solo in parte. Infatti, dopo essere stati condannati in primo grado, gli assassini del figlio, furono tutti assolti nei gradi successivi.
Lo scrittore Luciano Armeli ha ricostruito la storia di Nino Agostino, della sua attività di poliziotto, delle indagini che conduceva e delle circostanze che lo portarono ad essere ucciso la sera del 5 agosto 1989 insieme alla moglie incinta, Ida Castelluccio.
In collegamento telefonico da Roma è intervenuto Antonio Ingroia, ex magistrato, che ha ribadito l’importanza della lotta alla mafia proprio in un momento storico nel quale si registra la fine di un ciclo che porta con se segreti inconfessabili e l’inizio di uno nuovo non meno pericoloso.
L’intervento del professor Fabio Cannizzaro, presidente del Circolo Socialista Nebroideo Indipedente “Italo Carcione”, è stato incentrato sulle ragioni della nascita del premio Antimafia dedicato Francesca Serio e le motivazioni che hanno portato ad assegnarlo quest’anno ad Augusta Schiera e Vincenzo Agostino.
Un momento magico, di profonda e sentita commozione, è stato vissuto dai presenti durante l’intervento di Augusta Schiera, mamma di Nino Agostino. In maniera accurata con parole semplici ma profonde è riuscita a ricostruire i fatti le vicende ma soprattutto i sentimenti che in questi anni hanno accompagnato lei, il marito e tutta la sua famiglia alla ricerca di verità e Giustizia. Grande dignità e trasporto nel parlare anche dello sconquasso che l’uccisione contemporanea del figlio, della nuora e del futuro nipotino, ha prodotto nelle loro vite. Un coinvolgimento emotivo totale che ha commosso il pubblico che ha reagito con una standing ovation e applausi di vicinanza prolungati per diversi minuti.
In maniera analoga l’intervento di Vincenzo Agostino, ha confermato l’impegno e la grande forza di volontà nella ricerca della verità. Papà Vincenzo ha ricostruito gli eventi con la capacità che solo chi li ha vissuti in prima persona può avere, dando risalto soprattutto alle ultime vicende che lo hanno visto a confronto, solo pochi anni fa, con l’uomo definito “faccia di mostro”, rivelatosi poi un agente dei servizi deviati, che bussò in maniera sospetta alla sua porta poco prima che suo figlio venisse ucciso.
I coniugi Agostino sono stati premiati con un targa da Luciano Armeli e da Angela Manca, madre di Attilio, l’urologo barcellonese ucciso in circostanze ancora misteriose. La madre, come già fatto in tutti questi anni, ha ribadito che venga fatta piena luce sulla vicenda che ha riguardato l’uccisione del figlio.
Al termine della serata Nino vicario e Totò Franchina hanno intrattenuto il pubblico con una versione riadattata della poesia di Ignazio Buttitta “Lamentu pi la morti di Turiddu Carnevale”.
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