Ultimo appuntamento della rassegna letteraria ‘Letteratura e impegno civile’ con lo scrittore Alessandro Gallo
Ultimo appuntamento il prossimo 11 giugno, alle ore 19, presso il Castello Gallego di Sant’Agata di Militello, della rassegna letteraria ‘Letteratura e impegno civile’, promossa dall’Assessorato alla Cultura del comune di Sant’Agata di Militello e diretta da Franco Blandi, sarà ospite lo scrittore Alessandro Gallo che presenterà il suo ultimo romanzo “Tutta un’altra storia” edito da Navarra editore.
L’iniziativa, inserita tra gli eventi del Maggio dei Libri, ha previsto quattro incontri con altrettanti autori che hanno dedicato le loro opere, romanzi o saggi, a temi strettamente legati al sociale, alle diverse culture, alla solidarietà. In un momento storico caratterizzato da nuovi venti di guerra, minacce terroristiche, massacri di popolazioni inermi, nel quale l’umanità sembra avere smarrito buon senso e sensibilità, ci sembra importante e urgente proporre storie di impegno civile che si muovono in direzione opposta e che aiutano a capire i fenomeni, le culture, le diversità. Racconti proposti con la voce diretta dei protagonisti che con i loro libri diffondono un messaggio di pace e speranza.
Si può parlare di legalità ai ragazzi coinvolgendoli con romanzi appassionanti? Alessandro Gallo dimostra di sì e dopo “Scimmie” e “Andrea torna a settembre” – più di 10.000 copie vendute ai giovani di tutta Italia – chiude la sua trilogia con una storia autobiografica ambientata a Napoli in cui tre adolescenti combattono la camorra con la forza del teatro.
Napoli, in un quartiere di periferia, tre adolescenti Catia Boutique, Diego El Pibe e Raffaelle Cap! crescono tra l’ammirazione per le imprese criminali dei camorristi del loro rione e il desiderio di correttezza e onestà. Raffaele, figlio di camorristi finiti male e cresciuto da una nonna dalla integerrima morale, è buono, disponibile e non sopporta le ingiustizie, l’opposto di Diego: ribelle, testardo e con la continua fissazione della giustizia fai da te, scagnozzo del clan di Cicciobello. Catia, in bilico tra i due mondi, finisce per diventare l’amante di Banana, una Lady Camorra che governa il Rione e da il via a una faida senza regole, che colpirà anche i suoi più cari amici. Irrequieti, violenti, brutalmente volgari contro se stessi, gli amici e i loro genitori, vivono il loro presente al gusto di piombo e asfalto, ma tutto inaspettatamente cambia anche grazie ad un corso di teatro. Tra magazzini di costumi vecchi, travi di legno e copioni dei grandi autori stranieri tradotti in dialetto napoletano, Raffaele
Alessandro Gallo (Napoli, 1986) esordisce con il romanzo Scimmie (Navarra Editore 2011, nuova edizione 2016, Premio Iride Cava de’ Tirenni 2012), dal quale è tratto lo spettacolo teatrale omonimo prodotto da NtS’ Nuovo Teatro Sanità/Caracò teatro. Co-fondatore e direttore dell’associazione Caracò, per la quale è anche coautore del romanzo-inchiesta sulle mafie in Emilia-Romagna Non diamoci pace. Diario di un viaggio (il)legale (2014) e delle antologie La giusta parte (2011) e La Grammatica di Nisida (2013), quest’ultima vincitrice del Premio Napoli Cultural 2013. Nel 2014 riceve la Medaglia d’argento al valor civile “Premio Carlo La Catena” per l’attività editoriale e per il teatro di impegno civile. Il suo secondo romanzo s’intitola Andrea torna a settembre (Navarra Editore 2014). È ideatore e coordinatore del laboratorio di teatro inchiesta Il viaggio legale da Emilia a Romagna (menzione speciale Premio Cevenini 2013) sostenuto dal Comune di Casalecchio di Reno per il progetto Il futuro volta le spalle alle mafie. Ne è nato lo spettacolo Mafia Stop, Pop!, miglior spettacolo di impegno civile al Festival Teatro Lab di Reggio Emilia. Dal 2015 è promotore teatrale per La Corte Ospitale di Rubiera (RE).
prima e Catia poi si appassionano al teatro a tal punto da non poterne fare a meno, anche quando a chieder loro di darci un taglio è lo stesso camorrista che qualche mese prima li governava.
E se in un quartiere ad alta densità camorrista tre ragazzini decidessero di sfidare il capo clan di turno che per anni hanno ammirato, imitato, applaudito con un semplice corteo-teatro fatto di attori cittadini? Beh, sarebbe Tutta un’altra storia.
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