Il sindaco del paese torna sull’argomento e replica all’opposizione consiliare:”non ha mai “aggredito” i cittadini che esprimono il loro punto di vista” e conferma rassicurando che “nel nostro paese si sono verificati, nel corso del 2018, tre casi di tubercolosi, positivamente risolti sotto il costante controllo terapeutico delle strutture sanitarie competenti”.
Ecco la nota di Francesco Paolo Cortolillo, Sindaco di Sant’Angelo di Brolo.
In riferimento a quanto pubblicato dal gruppo consiliare di minoranza “Impegno in Comune” in merito al verificarsi della “situazione sanitaria” del paese, mi preme precisare e ribadire quanto segue.
Il sottoscritto non ha mai “aggredito” i cittadini che esprimono il loro punto di vista anche se, invero, argomenti di una certa natura non dovrebbero essere veicolati con superficialità sui social, in quanto si rischia solo di sollevare ingiustificati allarmismi, di ledere l’immagine del nostro paese e, cosa ancor
più grave, di violare la privacy di ciascun cittadino.
Come Sindaco, non avrei potuto fare più di quanto è stato fatto poiché, dopo ripetuti e costanti colloqui con le Autorità Sanitarie preposte (Ufficio di Igiene
Pubblica dell’ASP), spettava solo a loro assumere tutte le iniziative utili per prevenire e fronteggiare sul nascere la problematica di carattere sanitario.
Infatti, mentre in una prima fase si sono tenuti al Comune degli incontri riservati tra il sottoscritto, i medici dell’Asp e la Dirigente Scolastica, successivamente, sempre su indirizzo delle Autorità Sanitarie, sono stati programmati ulteriori incontri, avvenuti pubblicamente, ma circoscritti solo a talune fasce di cittadini, considerati maggiormente esposti ad eventuali rischi.
Ancora una volta si ribadisce, per ristabilire serenità e chiarezza nei confronti di tutta la cittadinanza, che per quanto espressamente indicato e confermato dei medici dell’Asp, nel nostro paese si sono verificati, nel corso del 2018, tre casi di tubercolosi, positivamente risolti sotto il costante controllo terapeutico delle strutture sanitarie competenti.
Da ultimo, riconfermando la mia amarezza per gli ingiustificati polveroni e le stolte strumentalizzazioni, che non aiutano certo a risolvere i problemi della collettività, faccio presente che i principali soggetti preposti al controllo e alla salvaguardia della salute pubblica sono anche i medici di base, ai quali compete l’obbligo di denunciare alle Autorità Sanitarie Competenti qualsiasi caso sospetto di eventuali malattie infettive, oltre al dovere professionale di seguire il decorso dei pazienti fino alla loro completa guarigione.