Lorenzo ci ha abituato a queste foto “corali” dove non per forza ci deve essere una moltitudine di presenze, ma sono foto che evocano i mille piedi che hanno calcato una spiaggia, un’aia, un terreno, un luogo, che oggi, semplicemente, può essere vuoto.
Sono foto, dal grande formato, non per le dimensioni o i milioni di pixel che contengono, ma per il respiro che hanno, per la forza evocativa che incutono, per la sacralità degli spazi che bloccano nel fotogramma.
La memoria – in questo caso di «terra, frumento e pane» – sono la forza di uno scatto che diventa documento.
Foto che fissano, nell’attimo del click, la vita.
Sono foto, quelle che Lorenzo Cassarà ha raccolto nel suo sito, nella sezione ” Gold Grain” che diventano “oggetti” atti a dar vita e formare il museo etnoantropologico di un quotidiano siciliano uguale, oggi, nella sua ritualità a cinquanta anni fa ed ancor più.
Foto che rappresentano una società rurale siciliana, in via di estinzione, con il suo bagaglio di conoscenze, valori, manualità ed antichi saperi, che rischiano di rimanere vivi nel ricordo nostalgico dei nostri vecchi e nell’ostinata perseveranza di pochi studiosi, che preservano dall’oblio l’esperienza di quel patrimonio umano e materiale, che sino a pochi decenni fa rappresentava le stagioni, lo scorrere del tempo, benesseri, e l’economia di decine di paesi dell’entroterra siciliano.
Foto, vive, attuali, presidi di memoria della civiltà contadina, dove zappe, aratri, selle, strumenti dell’artigianato e della proto-industria presente nel territorio, attrezzi della vita quotidiana e domestica, non sono sembrano affatto oggetti desueti – quasi rari – da rintracciare, ma sembrano strumenti comuni come telefonini e iphone.
Sono foto che trasudano emozioni: dal dolore di inverni al gelo a seminare i preziosi chicchi, fino alla gioia del raccolto che assicura sopravvivenza per la propria famiglia e che Lorenzo Cassarà raccoglie ora in queste sezioni cicliche del suo sito, che parlano, attravesso sguardi, sorrisi, cerimonie, incontri di quel mondo che lo circonda, che lo sfiora e lo incontra, che lui guarda, atraverso l’obiettivo della sua reflex ad una fermata del semaforo, in una festa di piazza, nelle tradizioni di etnie diverse che fanno più bella la Sicilia … la sua terra.
Nato in Sicilia nel 1973, Lorenzo, qui vive e lavora.
Si occupa – si legge nella sua bio internettiana – di reportage sociali, ha posto in essere un progetto mirato all’individuazione dell’identità sociale, lo scopo, quello di indagare il legame tra uomo e terra, il grado d’appartenenza alla geografia natale, quanto quest’ultima possa rappresentare fisicamente e sociologicamente il singolo nelle sue dinamiche di relazione.
Ad aprile la “Guido Tallarico Editore” ha pubblicato nella collana INSIDE ART AUTORI un suo libro fotografico “Cura ut valeas”
M.S.M.
2012.
– Performance “cura ut valeas” Patti
2011.
– Personale Pinacoteca Tono Zancanaro, Capo d’Orlando
– Performance “cura ut valeas” Capo d’Orlando
– Personale Galleria XXS, Palermo
– Progetto Risonanze e Metamorfosi, Lycée Chateaubriand, Roma
2010.
– Finalista Talent Prize
– Premio Repubblica.it
– Collettiva Museo Montemartini Roma
– Performance “cura ut valeas” Messina
– Im.in.id installazione fotografica. Brolo
2009.
– Gemine Muse 2009, Teatro Vittorio Emanuele di Messina.
– Performance “cura ut valeas” Brolo
2007.
– Collettiva, Galleria d’ Arte “Orientale Sicula” – ME
– Selezionato Premio Celeste
2006.
Selezionato concorso “Pagine Bianche d’Autore” Sicilia.
– Collettiva S. Salvatore di Fitalia -ME
– Installazione artistica insieme a Rosalind Leigh CRISTINA “Nodi sull’acqua”.
2005.
– Installazione multimediale per Salvalarte-Sicilia nell’ambito della mostra d’arte “Talenti da… salvare”- ME
2003
Honorable Mention “International Photography Awards” – Los Angeles – USA
2002.
Installazione multimediale e fotografica nella collettiva “Agorà in Valdemone” – ME
2000.
Biennale d’Arte Contemporanea “Città di Roma” Jubilauem 2000 – ROMA