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Scherma a Catania – E sono tre: il 27enne catanese Paolo Pizzo è il nuovo re della Spada

Terza medaglia d’oro in due giorni per gli azzurri della scherma ai mondiali di Catania: dopo le vittorie di ieri di Valentina Vezzali e Aldo Montano, oggi è toccato ala catanese d.o.c. il 27enne Paolo Pizzo, sbaragliare la concorrenza nella spada. Due giorni, tre ori. E’ una marcia inarrestabile quella dell’Italia della scherma ai mondiali di Catania.

Dopo le vittorie di ieri di Valentina Vezzali Valentina Vezzali (nel fioretto) Aldo Montano (nella sciabola), oggi è giunta quella di Paolo Pizzo, nel torneo individuale di spada. Una vittoria che vale doppio, quella di Pizzo, perché giunta davanti al pubblico di casa. Il catanese ha sconfitto in finale l’olandese Bas Verwijlen per 15–12. Pessima prestazione, invece, per l’olimpionico di Pechino Matteo Tagliariol, eliminato al primo turno dal coreano Park.

Lo spadista catanese Paolo Pizzo nato è cresciuto sia come uomo che come schermidore, non poteva immaginare nemmeno nei suoi sogni più reconditi che un giorno sarebbe riuscito a laurearsi campione del mondo, proprio nella sua città natale. Poi la partenza verso Roma, per migliorare ed affinare la sua tecnica grazie al Maestro Oleg Pouzanov. Adesso, nella sua prima gara a Catania, vince, strabiliando e facendo sventolare le circa milleduecento bandierine tricolore del Palaghiaccio.

Dopo una cavalcata trionfale, iniziato con la vittoria sul finlandese Lahtinen per 15–7, proseguita nei 32 con il successo sull’ucraino Herey per 15–11 e agli ottavi sullo statunitense Thompson per 15–9. Ai quarti lo scoglio, sulla carta, più duro: l’ungherese Imre. La pedana verde, a ridosso della tribuna, diventa il “cortile di casa”, con tutta la famiglia e gli amici a sostenerlo. Paolo scatena tutta la sua grinta e ferma la corsa dell’esperto magiaro col punteggio di 15–11, salendo sul podio.

La semifinale si annuncia dura: c’è di fronte lo svizzero Kauter, uno che nel tempo libero suona e canta in un gruppo musicale. Ma stavolta, il canto della vittoria è intonato da Pizzo, dopo un assalto che lo ha visto sotto di due stoccate, poi in parità, poi ancora sotto sino al rush finale del 15–12.

In finale lo attende l’olandese Verwijlen. L’avvio è da incubo: sotto 4–0 dopo i primi secondi di gara.

Il pubblico lo incita, compaiono le bandierine tricolore e dagli spalti si alza il coro “Paolo, Paolo”. Lui, sotto la maschera, si esalta e dà vita prima ad una rimonta e successivamente ad un testa a testa che si conclude sul definitivo 15–13. Paolo Pizzo è Campione del Mondo, vince matematicamente la Coppa del Mondo di specialità e manda il Palaghiaccio in visibilio. Viene fatto saltare in aria dallo staff federale di spada, poi l’abbraccio con il suo maestro ed infine l’insolita corsa in tribuna per lasciarsi avvolgere dall’affetto della sua famiglia.

“Sto vivendo un sogno, non mi sembra vero– ripete a spron battuto prima di dedicarsi ai microfoni ed ai taccuini dei cronisti –.

Sono un ragazzo che ha lottato. Prima facevo pallavolo (tradizione di famiglia, ndr), calcio e scherma. Scelsi la scherma. A 13 anni ho lottato contro un tumore al cervello. I medici, dopo l’operazione mi dissero che non avrei più potuto fare certi sport, tra questi la scherma. Bè, ho disubbidito!”. Poi, Paolo Pizzo da Pedara, ma catanese sino al midollo, si confessa candidamente: “stare a Roma non è semplice.

Mi manca la mia terra, mi manca il mare e soprattutto l’Etna, tanto che mi sono fatto tatuare il suo nome latino.

Ogni mattina mi sveglio e penso alla Sicilia. Vincere qui è bellissimo. Appena ho messo l’ultima stoccata mi sono buttato a terra per baciare la mia terra. Dediche? A tutti quelli che mi sono stati accanto, dalla mia famiglia all’Aeronautica Militare, ma soprattutto a chi è costretto a lottare per un sogno. Io ce l’ho fatta”.
Poi per Pizzo è tempo di ricevere, sul podio, la medaglia, gli applausi e di cantare l’inno di Mameli. Gioia pura per un ragazzo di 28 anni che sta vivendo una realtà bella quanto un sogno. La prova di spada maschile non era iniziata benissimo.

Dopo l’eliminazione nella fase di qualificazione di Enrico Garozzo, il tabellone dei 64 aveva riservato la sconfitta di Matteo Tagliariol contro il coreano Park per 15–13. Si è invece fermata agli ottavi la marcia di Alfredo Rota.

L’esperto spadista è stato sconfitto dal sorprendente kazako Alimzhanov per 15–13. Rota aveva superato al primo turno lo statunitense Bratton per 15–14 e, nel tabellone dei 32, l’australiano Robinson per 15–12.

SPADA MASCHILE
Finale
Pizzo (ITA) b. Verwijlen (Ned) 15–13

Semifinali
Pizzo (ITA) b. Kauter (Sui) 15–12
Verwijlen (Ned) b. Park (Kor) 15–11

Quarti
Kauter (Sui) b.Alimzhanov (Kaz) 15–11
Pizzo (ITA) b. Imre (Hun) 15–11
Park (Kor) b. Novosjolov (Est) 15–8
Verwijlen (Ned) b. Limardo (Ven) 15–8

Tabellone dei 16
Alimzhanov (Kaz) b. Rota (ITA) 15–13
Pizzo (ITA) b. Thompson (Usa) 15–9

Tabellone dei 32
Pizzo (ITA) b. Herey (Ukr) 15–11
Rota (ITA) b. Robinson (Aus) 15–12

Tabellone dei 64
Pizzo (ITA) b. Lahtinen (Fin) 15–7
Park (Kor) b. Tagliariol (ITA) 15–13
Rota (ITA) b. Bratton (Usa) 15–14

Tabellone di qualificazione
Khodos (Rus) b. Garozzo (ITA) 15–11

Fase a gironi
Enrico Garozzo: 3 vittorie, 2 sconfitte

Classifica (230): 1. Paolo Pizzo (ITA), 2. Bas Verwijlen (Ned), 3. Fabian Kauter (Sui), 3. Kyoung Doo Park (Kor), 5. Novosjolov (Est), 6. Imre (Hun), 7. Limardo (Ven), 8. Alimzhanov (Kaz).
11. Rota (ITA), 34. Tagliariol (ITA), 117. Garozzo (ITA).

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