Falsa anche perchè il padre di Marta non c’è più.
Ma sui social, si sa, la condivisione è quasi compulsiva, soprattutto quando c’è da far circolare l’indignazione a buon mercato.
Il Testo
“Ti ho dato un bacio sulla fronte “scrivi quando arrivi, prima di prendere il traghetto”. “Scrivi quando arrivi”, era il mio dirti che ti volevo bene, che ero un papà preoccupato, ma felice di vederti felice a tua volta.
Poi ho sentito un boato, forte. Ho pensato a cosa potesse essere stato, ho cercato risposte, poi la notizia. Il ponte crollato, le vittime, era un inferno, dicevano. Ho sperato che mi chiamassi piangendo, dicendomi: “hai visto papà, c’è stato un crollo, ma io sono stata fortunata, avevo già attraversato il ponte” Avrei puntato il dito contro i politici corrotti, la scarsa manutenzione, la noncuranza di chi aveva compiuto una tale mattanza, ma avrei ringraziato di vedere di nuovo i tuoi occhi nocciola.
Chissà come ti stava il terrore addosso.
Mai avrei pensato di poter avere cucita su di me la consapevolezza che fosse finita e che non avresti avuto più possibilità dalla vita. Niente laurea. Voglio che tu sappia che sono fiero di essere tuo padre. Fiero di averti avuta accanto. Fiero dei tuoi abbracci che mi hanno fatto diventare un uomo migliore.
E mentre c’è chi dal posto caldo dietro la propria scrivania discute sui vaccini, gli immigrati, le famiglie arcobaleno, mentre l’Italia crolla a pezzi, io piango chiedendo a Dio la forza per svegliarmi domani e vivere con la tua stessa volontà. Riposa in pace figlia mia.
Scrivi quando arrivi, in paradiso
Scrivi quando arrivi.
Per sempre tuo,
papà”.