Si conclude il festival con La Vittoria di Francesco Gabbani, seconda Fiorella Mannoia, terzo Ermal Meta che vince anche il premio della critica Mia Martini. Ma ecco subito la classifica finale
E’ una classifica che per certi versi mi sembra corretta per altri fuori luogo.
Cominciamo subito dal vincitore.
Se riprendiamo il titolo del primo articolo, dal brano di Tiziano Ferro e Carmen Consoli, “Il conforto”, apparentemente il brano di Gabbani sembra portare un po’ di sdrammatizzazione, con tanto di balletto della scimmia, ma a guardare bene è un elenco di illusioni dell’occidente che tenta di incontrare la cultura orientale ma senza successo: un termine dietro l’altro, smonta ogni speranza, siamo provinciali e tali resteremo per sempre.
Altro che conforto, Gabbani parla di una condanna della serie “lasciate ogni speranza o voi che entrate”.
Una vittoria accolta dal pubblico dell’Ariston con fischi e urla “vergogna”. Del resto vederlo trionfare di fronte ad una grande Fiorella Mannoia, sembra surreale e incomprensibile.
La signora della musica italiana fa incetta di premi minori, come miglior testo, e con un inchino ringrazia nonostante tutto. Il terzo posto è di Ermal Meta, che ritengo, come già detto precedentemente, la vera rivelazione del festival, e può ritenersi soddisfatto di questo festival.
Al 4°posto, inspiegabilmente, Michele Bravi, che forte del televoto scala la classifica con un brano perfetto per Arisa, ma debole nelle sue mani.
Al 5°posto Paola Turci, che non vince nessun premio, ma che si riprende la platea nazionale, e che in un periodo di femminicidi continui portava il grande conforto di piacere a se stesse, con grinta rock e con umiltà, perché ricordiamoci che la Turci calca le scene da moltissimo tempo con progetti sempre eleganti ma mai snob.
Al 6° posto Sergio Sylvestre, che secondo me manca il podio a causa della brutta interpretazione della cover “Vorrei la pelle nera”, perché Sanremo non perdona, anche se credo che sia una giusta posizione quella riservata al cantante vincitore di Amici.
Anche il 7° posto di Fabrizio Moro mi sembra giusto, una bella canzone poetica e intensa
All’8° posto Elodie, che invece meritava di più, se non il podio, il 4 posto di Bravi
Al 9° Bianca Atzei che dopo l’eliminazione risale la china con un brano positivo sull’amore che ripara il passato e che magari ha avuto la necessità di più ascolti
Al 10° posto a Samuel con un brano che sicuramente avrà grande seguito radiofonico
Al 11° posto Michele Zarrillo anonimo come la posizione conquistata
Al 12° posto Lodovica Comello, ingiustamente, perché ha portato freschezza è belle interpretazioni
Al 13° posto Marco Masini che nonostante il tentativo di innovazione, e il terzo posto nella serata delle cover, non arriva
Al 14° post, vergognosamente, una grande Chiara, a cui non si perdona la scelta di un brano spoglio e sussurrato, e mi chiedo, “Dov’era la giuria di qualità mentre cantava?” forse in bagno, oppure parlavano di come giustificare il primo posto di gabbani.
15° e 16° posto, rispettivamente Alessio Bernabei e Clementino, mi sembrano le posizioni realmente giuste, anche se per loro si prospetta una rivincita in radio.
Un bel festival alla fine, l’ultimo di Carlo Conti (era ora), che ha regalato belle emozioni.
Dandovi appuntamento al prossimo anno, vi auguro di trovare, in qualcosa o in qualcuno, quel conforto di cui tutti abbiamo bisogno, lasciando da parte le paure, i rancori, la mancanza di speranza, affinchè tutto possa tornare o esere per la prima volta, una vita più serena, per dirla con le parole di Fiorella Mannoia.
E che sia benedetta, per quanto assurda e complessa ci sembri, la vita è perfetta.
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