Augurare la morte a qualcuno rappresenta una escalation importante che ci ricorda altri decenni.
E’ grave ma inevitabilmente rappresenta il periodo storico nel quale viviamo, dove il clima d’odio si respira quotidianamente sopratutto sui social network dove gli odiatori seriali sprangano senza se e senza ma chi non la pensa come loro.
E speriamo che si fermi solo qui.. ma di certo siamo già ad un passo dalla degenerazione.
Salvini, per ora, come lo è stato il Berlusca e Renzi e prima ancora Craxi è al centro dell’odio, alla pari del “uccider un fascista non è un reato” degli anni settanta.
Sintomo tutto della dilagante incapacità di dialogare.
Ma aggiungiamo ancora una considerazione che il clima violento spesso è generato da chi lo vuole quale “sua” strategia politica. E sempre girando lo sguardo al passato ricordiamo la stategia della tensione e i suoi guai.
Criticando sempre la violenza, non “salvifichiamo” l’autore della scritta, ma ovviamente gli riconosciamo una bella ironia.