Cronaca

SCUOLA DEL GENIO – Gli Ufficiali del 117esimo corso AUC si incontrano a Brolo

A 40 anni dal loro corso, un gruppo di ufficiali del 117esimo Corso AUC (Allievi Ufficiali di Complemento) si è riunito a Brolo

Nihil Nobis Obstaculum

A 40 anni dal loro corso, un gruppo di ufficiali del 117esimo Corso AUC (Allievi Ufficiali di Complemento) si è riunito a Brolo, rinnovando il legame di camaraderia e amicizia nato durante i mesi trascorsi insieme alla Scuola del Genio a Roma culminato in un campo, a Capodimonte, nel freddissimo inverno 84\85. Questo incontro è stato un prologo amichevole e toccante, in vista del raduno principale previsto per il 7 dicembre prossimo a Roma, presso la caserma Ettore Rosso, storica sede della Scuola del Genio.

“Avanti è la vita”

Il motto scritto sul basamento del monumento presente in piazza d’armi alla Scuola, per molti di loro è diventato un  vero e proprio  inno di vita dove nessuno si tira mai indietro.

A metà luglio, sotto il sole nebroideo, ufficiali – ora sono tutti con il grado di Tenente in congedo-  provenienti da varie province, inclusi alcuni da fuori regione, come Padova, si sono ritrovati per rivivere insieme quei momenti indimenticabili.

L’incontro, organizzato da Salvatore Messina, oggi comandante della polizia municipale brolese, uno dei membri del corso originario, ha offerto non solo gioia ma anche momenti di autentica commozione, dato che molti partecipanti non si vedevano da quattro decenni.

Gli anni ’80, durante i quali questi ufficiali prestavano servizio, furono un periodo di cambiamenti significativi a livello globale. Erano gli anni del confronto ideologico e militare tra Stati Uniti e Unione Sovietica, della fine della Guerra Fredda e dell’ascesa delle politiche neoliberiste. In Italia, la scena politica era dominata da figure come Bettino Craxi, e il cinema rifletteva le tensioni e le aspirazioni dell’epoca anche se i più giovani andavano a vedere film come “Rocky IV” e “The Day After, Il giorno dopo”. Mentre questi giovani uomini, in uniforme, pieni di aspettative e speranze,  affrontavano la vita militare, il mondo attorno a loro era in fermento.

Nel Genio, l’arma di cui facevano parte, erano arruolate persone con formazioni tecniche diversificate, tra cui ingegneri, architetti, agronomi e geologi. Alcuni, di quel corso prolungarono la loro ferma per due anni prima di tornare alla vita civile. Oggi, solo Salvatore Messina continua a indossare un’uniforme.

Durante l’incontro a Brolo, i partecipanti hanno condiviso vecchie foto e ricordi, riscoprendo l’affetto per un tempo in cui, giovani e pieni di energia, marciavano e ridevano insieme. La promessa di tornare con le famiglie testimonia il desiderio di mantenere vivo questo legame speciale.

Con Salvatore Messina c’erano: Stefano Carta da Padova, Gianfranco Sernesi da Trapani, Domenico Russo da Partinico, Salvatore Giunta da Rosolini, Francesco La Ferla di Augusta, Michele Brescia da Caltanissetta, Paolo Parisi da Catania, Salvatore Di Francesco da Messina, Carmelo Torre da Barcellona P.G., Nunziato Chiofalo da Oliveri.

L’Arma del Genio: Una tradizione di eccellenza

L’Arma del Genio, di cui questi ufficiali fanno parte, ha una storia lunga e prestigiosa. Il suo fregio, composto da due asce incrociate sormontate da una bomba fiammeggiante, risale al XVIII secolo. Nel corso degli anni, diverse specialità hanno arricchito questa arma, inclusi i Pontieri, i Guastatori, e i Ferrovieri. Il 2° Reggimento Genio Pontieri, con sede a Piacenza, è oggi l’unico reggimento di Pontieri dell’esercito italiano. I Ferrovieri, unici nel loro genere tra le forze armate occidentali, hanno dimostrato la loro capacità operativa in scenari complessi come quello della ex Jugoslavia. Infine, i Guastatori, nati durante la Seconda Guerra Mondiale, hanno guadagnato notorietà per le loro azioni sotto il comando del Maggiore Paolo Caccia Dominioni in Nord Africa.

L’evento a Brolo ha riaffermato l’importanza della storia e delle tradizioni militari, unendo generazioni di uomini che hanno servito sotto il motto “Nihil Nobis Obstaculum”, nulla ci è d’ostacolo, e che continuano a rappresentare un esempio di dedizione e professionalità.

 

Redazione Scomunicando.it

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