“Le parole del ministro Gelmini e l’indisponibilita’ a incontrare i precari in sciopero della fame dimostrano cinismo e colpevole ignoranza riguardo alle reali condizioni della scuola siciliana”. Lo sostiene la Flc Cgil dell’isola che rilancia sul terreno della protesta con una manifestazione regionale che si terra’ a Palermo il 18 settembre. La Flc, che ha anche aderito alla manifestazione promossa per il 12 a Messina dal Coordinamento precari della scuola e che prosegue con i presidi davanti agli uffici scolastici, con gli incontri con i prefetti e con le iniziative di sensibilizzazione, parla di “emergenza in Sicilia, con la crescita della poverta’ e delle diseguaglianze sociali e con un diritto allo studio sempre meno fruibile”. “Negli ultimi due anni- dice Giusto Scozzaro, segretario generale della Flc Cgil regionale sono stati tagliati nella scuola siciliana 12.500 posti di lavoro. Al dramma occupazionale- sottolinea- si aggiunge l’indebolimento di una scuola pubblica gia’ piu’ fragile che nel resto del paese. Crescera’ il gap nord/sud- aggiunge Scozzaro- e il futuro dei giovani giovani siciliani sara’ ancora piu’ incerto”. La Flc chiede l’apertura di un tavolo nazionale con il ministro dell’istruzione e il presidente della Regione. “Bisogna ristabilire la verita’ sulle condizioni della scuola siciliana- dice Scozzaro- ed evitare alla Sicilia un futuro di poverta’ economica e culturale”.
Nella piattaforma del sindacato ci sono le richieste di assegnazione del tempo pieno chiesto dalle famiglie e di conferma di almeno 30 ore settimanali in tutte le classi e di 40 ore nella scuola dell’infanzia. “Attualmente- osserva Scozzaro- gli alunni siciliani gia’ vivono una discriminazione rispetto a quelli delle regioni del Nord che godono di un orario settimanale da 32 a 40 ore . Una riduzione indiscriminata a 27 ore – rileva- appesantirebbe la diseguaglianza”. La Flc chiede anche la riapertura dei corsi e delle classi soppresse per gli alunni della scuola serale, classi commisurate alla capienza delle aule, un organico che risponda alle esigenze dei disabili, la garanzia della sicurezza delle persone negli edifici scolastici. (AGI)