Da sette anni è Lara Bollaci il dirigente scolastico di questa scuola, a Tortorici, un paese al centro dei Nebrodi, con un territorio assai particolare costituito da un piccolo centro urbano circondato da numerose frazioni che spesso distano parecchi chilometri l’una dall’altra e condizionamenti storico-sociali-ambientali complessi e non sempre di facile “lettura”.
In questo contesto, “la scuola con i suoi dodici plessi ubicati nei centri maggiori, risulta l’unica agenzia educativa – afferma la dirigente – l’unica finestra verso l’esterno per tanti giovani che spesso appaiono demotivati, privi di stimoli e con pochi modelli positivi da imitare” – e continuando – “In una realtà così articolata, l’istruzione e la formazione in senso lato, diventano risorse strategiche per lo sviluppo personale, in un contesto che deve determinare la riduzione degli squilibri sociali e territoriali specie nelle realtà definite a rischio”.….. Tortorici, lo è.
In quest’ambito, un tempo definito “la valle dell’ingegno”, il territorio è a rischio di micro e macro criminalità e di conseguenza marginalità e devianza.
La scuola dunque diventa spesso un fortino, ai margini della terra di frontiera e presenta non poche sfide per l’attività di un dirigente scolastico che vuol fare e che ha accettato la “sfida” , organizzando “una offerta formativa ispirata alle direttive ed agli obiettivi Europei e nazionali, che si confronti con il contesto internazionale (attraverso le indagini OCSE) e che sia adeguata alle esigenze ed ai bisogni dell’utenza – afferma sempre la dirigente , che sottolinea come – L’istruzione e la formazione hanno un impatto diretto su ciò che giovani ed adulti possono essere e fare, e quindi i sistemi di istruzione e formazione e la scuola in generale, devono assumere il ruolo di motore di sviluppo sociale ed economico, fungendo da ascensore sociale e contribuendo a spezzare, il circolo vizioso dello svantaggio e della disuguaglianza”.
Un vero e proprio impegno, una formula, che in questi anni è divenuta di successo e che è diventata possibile e concreta “investendo in un percorso che, partendo dalla prima infanzia, concorra a definire un modello di Lifelong learning ovvero un processo di formazione per tutto l’arco della vita”.
La consapevolezza che l’istruzione prescolare è probabilmente il fattore più importante per combattere la trasmissione delle situazioni di marginalizzazione e devianza da una generazione all’altra, e per ridurre il fenomeno della dispersione scolastica, oltre a costituire l’investimento dal rendimento più elevato ha permesso al modello scolastico attuato a Tortorici nell’ultimo lustro a sviluppare azioni di recupero dei minori a rischio è tanto più efficace quanto più precoce è l’intervento.
La scuola sotto l’input della giovane dirigente ha avviato la sperimentazione delle sezioni primavera, (sezioni di scuola dell’infanzia che accolgono bambini dai 2 anni e mezzo) con risultati assai soddisfacenti anche in termini di servizio alla collettività, considerato che nel comune di Tortorici non vi sono asili nido.
“L’obiettivo che mi sono prefissata – sottolinea la Larissi Bollaci – sin dal mio insediamento è stato quello di rendere la mia scuola funzionale, efficiente e pronta a rispondere alle esigenze dell’utenza rendendola una realtà viva che stimola alunni e docenti a fare sempre meglio e che coinvolge i genitori e gli altri soggetti del territorio”.
Una strada non facile e che ha visto la scuola operare su vari fronti.
“E’ stato necessario coinvolgere fortemente alunni e genitori per far comprendere loro il valore della scuola, l’importanza del rispetto delle regole e della disciplina, che devono caratterizzare ogni organizzazione; stimolando al tempo stesso la creazione di una coscienza dell’appartenenza ad una istituzione che a poco a poco hanno sentito sempre più vicina – e continuando – L’identità scolastica si rafforza attraverso la formulazione e l’accettazione delle regole della classe, del gruppo, della scuola: gli incarichi e i ruoli organizzativi per tutti gli allievi, a rotazione, infatti, favoriscono il senso di autonomia e responsabilizzazione e contribuiscono a ridurre il fenomeno dell’assenteismo e dell’abbandono scolastico”.
A questi risultati si arriva elaborando contenuti e metodi, che pur rispondendo a normative nazionali elastiche, vengano incontro alla cultura giovanile che spesso è ignorata se non contrastata.
Sul piano didattico – anche questo un fiore all’occhiello del progetto scolastico-sociale oricense – si è privilegiato l’utilizzo di una didattica coinvolgente e a carattere laboratoriale, che stimolasse il ruolo attivo dello studente e un apprendimento per scoperta, affrontando problemi e compiti avvertiti dallo studente come significativi per il contesto in cui vive e per la propria storia personale.
“Sono piccole soluzioni che, in ultimo, hanno determinato grandi risultati – afferma soddisfatta la dirigente – l’adozione della divisa scolastica ed il coinvolgimento di tutti gli alunni per la composizione dell’inno della scuola sono solo alcuni esempi di questo modo di operare che coinvolge fattivamente tutti i ragazzi”.
Così in questa scuola si sono avviati i progetti di drammatizzazione, di recupero delle tradizioni, del baby sindaco che ogni anno impegna attivamente gli alunni della scuola che diventano parte attiva della vita politica del comune di Tortorici – a volte come ente distratto da altre problematiche non sempre presente e tempestivo a fare fronte alle impellenze ed alle richieste che vengono dal mondo della scuola sia come istituzione che come popolazione\famiglia radicata sul territorio –; di Legalità, realizzati in collaborazione con le forze dell’ordine, le personalità impegnate nella lotta alla criminalità, e le associazioni antiracket.
Ed ancora l’attivazione dei laboratori con in testa quello di microfusione che, grazie al centro risorse, modello e punto di forza della mia scuola, ha dato la possibilità, agli alunni ed agli adulti interessati, di imparare i primi rudimenti dell’arte orafa e campanaria.
“Tutto questo – dice la Bollaci – fa parte di un ampio disegno che tende a coinvolgere l’intera popolazione di Tortorici offrendole la possibilità di ottenere specializzazioni o abilità utili o necessarie nella vita di tutti i giorni cosi come in quella professionale e lavorativa”.
La dirigente che sarà presente al Forum di Brolo sulla Formazione proprio per illustre il progetto scolastico che ha impianto a Tortorici è consapevole anche che “la scuola vive un momento di profondi cambiamenti in parte già avvenuti. Non può più essere considerata semplicemente una realtà in cui ha luogo la trasmissione di un patrimonio culturale consolidato; piuttosto, essa si presenta come un ambito di rielaborazione e produzione di conoscenza e di cultura. La scuola, oggi è una agenzia formativa al servizio della società e della collettività che deve contribuire alla crescita civile, sociale ed economica del territorio di appartenenza, anche attraverso la valorizzazione delle risorse locali. La scuola possiamo affermare che certamente non è il luogo di produzione di “un utile economico”, ma di “un utile nella conoscenza”, che impone regole e percorsi diversi per conseguirlo, ma che di ritorno crea valore nel territorio e nella società in cui insiste la scuola”.
Da questi concetti e certezze sono stati avviati e realizzare, specifici itinerari didattici di educazione alla solidarietà, alla pace e alla non-violenza, alla promozione dei temi legati allo sviluppo sostenibile e all’educazione ambientale.
“Abbiamo cercato e creato relazioni sinergiche con, le associazioni, gli enti pubblici ed i privati del territorio, riconoscendo nella promozione dei luoghi e dei territori , nella diffusione della cultura locale, nella salvaguardia e nella tutela dell’ambiente, nella valorizzazione del patrimonio architettonico, culturale, ambientale e naturalistico della Sicilia e dei Nebrodi in particolare, alcune delle sollecitazioni particolarmente importanti, per ampliare ed arricchire le conoscenze degli studenti”.
Ma a Tortorici la scuola è spesso uscita dai “cancelli” svolgendo il suo impegno nelle attività di formazione attraverso corsi, cicli di lezione, seminari ed altre consimili attività, nel campo dei beni culturali ed ambientali. Promuovendo iniziative di sensibilizzazione, educazione e formazione rivolte a studenti ed adulti sul rapporto scuola-territorio, sul concetto del patrimonio culturale,sulla sua tutela valorizzazione; avviando percorsi di formazione ed occasione di incontri per adulti su queste tematiche.
Attività ed attivismo che serve dare la possibilità sia agli studenti che agli adulti di acquisire competenze nell’ambito della promozione del territorio e dello sviluppo delle tradizioni culturali e locali;
In tutto questo – sottolinea la dirigente – gli insegnanti giocano un ruolo cruciale nel sostenere le esperienze d’apprendimento dei giovani e degli adulti e sono attori chiave per lo sviluppo dei sistemi educativi. La professione docente, che s’ispira ai valori dell’inclusione e alla necessità di alimentare il potenziale di qualsiasi individuo in apprendimento, esercita un’influenza importante sulla società e svolge un ruolo vitale nel promuovere il potenziale umano e nel forgiare le future generazioni. Per questi motivi, l’Unione Europea considera il ruolo dei docenti, la loro formazione continua e lo sviluppo delle carriere come elementi chiave prioritari
Senza la professionalità ed il supporto attivo dei miei docenti, certamente non avrei potuto raggiungere questi risultati è a loro, ai miei docenti, che va il mio sentito ringraziamento”.
“Ciascuno di noi – conclude la Bollaci riallacciandosi al tema del forum brolese – deve fare egregiamente la propria parte affinchè i nostri giovani, partendo dalla nostra terra, dalle nostre scuole ove ricevono la formazione di base, possano mettere a frutto le loro competenze al fine di valorizzare e sfruttare al meglio il patrimonio di risorse artistiche e naturalistiche di cui è ricca la nostra terra”.