Per monitorare gas di scarico e polveri sottili la Provincia Regionale di Messina aveva installato cinque centraline di rilevamento situate in punti strategici della città. Solo che da circa un anno questi impianti non rilevano un bel nulla. Ad accorgersene, il circolo Matteo Cucinotta di Sinistra Ecologia e Libertà che -con una spiritosa locandina- stamattina ha proposto addirittura di metterle in vendita come “usato garantito” , dato che -avendo funzionato pochissimo- sono praticamente nuove.” E’ davvero un’ottima offerta”- sorride Daniele Ialacqua, portavoce cittadino di SEL, mentre i militanti del partito affiggono le locandine sullo scatolone che fa bella mostra di se davanti alla chiesa di San Francesco. ”Ma la Provincia Regionale farebbe bene a non prenderla sul serio e a spiegare piuttosto come mai ha staccato la spina a questo servizio di vitale importanza per la tutela della salute pubblica”. L’emergenza ambientale causata dal traffico urbano e da quello di attraversamento è stata ufficialmente riconosciuta con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri già l’otto settembre del 2006. Nel mese di dicembre dello scorso anno il Governo ha prorogato lo stato d’allerta per altri dodici mesi, fino al 31 dicembre 2011, considerando il fatto che a Messina ” la congestione del traffico in ambito urbano incide gravemente sulla sicurezza della collettività locale, causando problemi di ordine pubblico e di salute per la collettività stessa”. Fra i provvedimenti presi in quella occasione, l’installazione degli impianti di rilevamento in questione e l’avvio da parte del Comune di un servizio di monitoraggio ambientale rivolto principalmente a raccogliere dati sull’inquinamento acustico ed elettromagnetico. Entrambe le reti avevano evidenziato come nell’area urbana di Messina i limiti previsti dalle leggi in vigore in materia di PM10 siano stati più volte abbondantemente superati. La stessa cosa si può affermare per quanto riguarda le soglie consentite di rumore diurno e notturno.
Questi dati hanno trovato conferma anche in autorevoli indagini nazionali sulla
qualità dell’aria. Le rilevazioni dell’Istat, gli ultimi rapporti ISPRA, il Treno Verde di Legambiente, hanno sottolineato infatti come la percentuale di polveri sottili e di biossido d’azoto abbia raggiunto negli ultimi anni il livello di guardia, mentre una ricerca a cura dell’istituto Nomisma attribuisce
all’inquinamento da traffico una media di 124 morti all’anno nella sola città dello Stretto. Cifre che dovrebbero preoccupare il più pigro degli amministratori locali non sono bastate però a tenere in piedi neanche al minimo i programmi di controllo ambientale. Nel corso del 2010 i responsabili della Provincia hanno sospeso i contratti di manutenzione delle centraline motivando il provvedimento con la carenza di fondi e scaricando la responsabilità del disservizio sulla regione, che è ritenuta- secondo l’interpretazione che viene data delle normative vigenti- unico soggetto titolare dei rilevamenti tramite l’ARPA. Non è stato da meno il Comune di Messina che ha sospeso i controlli di propria competenza ( inquinamento acustico ed elettromagnetico) a causa delle proprie “carenze di personale in settori strategici per l’Amministrazione”.Le Centraline sono rimaste li, come reperti di archeologia industriale in attesa che qualcuno risponda all’ironico appello del circolo “Cucinotta”. SEL, però, non ha voglia di scherzarci ancora su. Un esposto-denuncia è stato infatti rivolto dal portavoce cittadino del partito alla Procura della Repubblica della città peloritana già all’inizio di quest’anno. Nel documento, inoltrato anche al Governo regionale, al Ministro dell’Ambiente e agli enti locali, si chiede alle istituzioni preposte un chiarimento formale sulla sospensione del servizio di monitoraggio ambientale e tempi certi per il ripristino del medesimo, ricordando anche all’Autorità giudiziaria di assumere gli opportuni provvedimenti per sanzionare i comportamenti omissivi di Comune, Provincia e Regione.
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