Cultura

SEMINANDO CULTURA DELLA LEGALITA’ – Considerazioni intorno alla “Borsa” dedicata a Tiziano Granata

Quelle dell’amico Salvatore Mastrolembo: “Alla fine è andata bene e sono convinto che Tiziano ne sarebbe stato contento”.

L’evento

Alcuni giorni fa, a Gliaca di Piraino, si è tenuta – il 31 maggio – una cerimonia toccante in ricordo di Tiziano Granata, poliziotto, ricercatore ed ambientalista scomparso nel 2018 a soli 40 anni.

Al Palacultura Don Pino Puglisi sono stati premiati gli alunni dell’I.C. Annarita Sidoti, che hanno partecipato al concorso “A Scuola con Tiziano”.

Durante l’incontro toccanti sono state le testimonianze di Francesco Mastrolembo, Salvatore Crisafulli, Salvatore Granata e della geologa forense Roberta Somma

un atto dovuto in memoria di Tiziano

I lavori, introdotti e coordinati da Corrado Speziale,  giornalista attento e appassionato che scrive per la nostra testata – scomunicando.it –  sono stati preceduti dai saluti del sindaco di Piraino Salvatore Cipriano, dell’assessore all’Istruzione Mario Raffaele e del dirigente scolastico Leon Zingales.

Tiziano Granata

Un “ragazzo” eccezionale, affabile e al tempo stesso coraggioso e rigoroso, appassionato cultore dei temi della natura e dedito alla “causa comune” sin dall’infanzia. A Tiziano Granata, aggettivi che ne descrivano la storia e la personalità ce ne sarebbero decine.

la testimonianza

Pubblichiamo la testimonianza dell’amico Salvatore Mastrolembo, tra i promotori dell’evento:

“Son passati già cinque anni dalla scomparsa del mio amico e fino ad oggi era mancata, credo, una manifestazione che lo commemorasse nel pieno della sua dimensione. E non perché le celebrazioni professionali, quelle legate, per intenderci, al suo ruolo in polizia, fossero carenti nel metterne in luce gli aspetti nobili.
Ricordo il giorno del suo funerale: tanta gente da “Gliaca e dintorni” (così si chiamava uno dei tentativi politici fatti per cambiare direzione al destino della frazione in cui siamo cresciuti) ma ancora più gente da fuori, a dimostrare la difficoltà del non essere stato “profeta in patria”, difficoltà estrema in questo caso, visto che l’entità del consenso in vita ne consegnava più l’idea del “guastafeste” che quella del personaggio di spessore.

Di quel giorno, dicevo, ricordo lo stupore dei molti che non sapevano che oltre ad essere poliziotto fosse anche un ricercatore universitario, un formatore, un progettista, che oltre ad essere il rompicoglioni ficcanaso di cui prima era anche uno con una rete di conoscenze a livello nazionale tali da potere davvero incidere sulle zavorre che affossano la comunità e che nell’idea di Tiziano avrebbero potuto aiutare, se solo avessimo intrapreso altre scelte, a comunicare una immagine di eccellenza che i nostri luoghi spesso stentano a mostrare.
Un amico di sempre, alla fine del funerale, mi disse che adesso eravamo soli, che non ci avrebbe più difeso nessuno. Inutile dire che non era facile dirgli che non sarebbe stato così.

Ed allora il primo ringraziamento lo faccio a Nino Sorbera (il maestro Nino) che qualche mese fa mi chiama dicendo che passati cinque anni era assurdo non ripartire e che bisognava fare un lavoro di riscoperta della figura di Tiziano Granata a partire proprio dalla figura di educatore delle nuove generazioni, cosa che in vita faceva con Legambiente distribuendo consigli su come rispettare gli ecosistemi, su come essere assertivi nei confronti dell’illegalità o del semplice profitto strafottente, su come contribuire giornalmente con gesti semplici come il mangiare sano o a chilometro zero.

Nino ha messo a disposizione i suoi contatti con la scuola (in questo caso l’Istituto Comprensivo “Annarita Sidoti” , di cui ringrazio dirigente e docenti per l’entusiasmo e la collaborazione al progetto) sapendo raccontare, credo, questo sentimento che ci animava.

E che sia stato compreso lo dimostra l’entusiasmo dei bambini, la partecipazione dei genitori, il trasporto della comunità. Ad un certo punto del progetto, infatti, mi giunge voce che un fatto logistico (la sala del cinema non riusciva a contenere tutti gli studenti e pertanto l’istituto ha dovuto operare una sofferta selezione) aveva creato qualche malumore.

Sono cose che riempiono il cuore e c’è quindi sembrato urgente e necessario che anche chi non poteva essere presente ma, pur non avendo “vinto”, aveva dato un contributo dovesse essere ringraziato e valorizzato.

Chiamiamo quindi immediatamente il nostro grafico (l’arch. Pierluigi Gammeri, che, anche se conosco l’affetto che lo lega a questo progetto, ringrazio per il tempo che ha dedicato.. non è banale) e partoriamo gli attestati alle classi che, per quanto mi riguarda, hanno lo stesso valore dei premi del concorso: se li guardate, infatti, contengono il messaggio che volevamo mandare ed è lì messo per iscritto come un promemoria (essere autori di un cambiamento positivo per lasciare ogni luogo meglio di come lo si è ricevuto )

E poi, ovviamente, i ringraziamenti a chi ha raccontato Tiziano, a partire da Corrado Speziale (scelto perché oltre ad essere giornalista, è stato un attivista e proviene da una famiglia di formatori, una coincidenza importante), ma anche ai relatori.

Nell’iniziativa è stato infatti detto molto, dal ricordo di Salvatore Crisafulli che ne ha delineato il buon carattere come persona associato alla radicalità nell’affrontare i tanti problemi passati (e talvolta ancora irrisolti) di Piraino, dei quali Tiziano era stato precursore, in una esaltazione della necessità di un “conflitto” utile, a quello di Salvatore Granata che, ricordando il suo percorso in Legambiente, si è associato a questo concetto evidenziando come il rigore anche nei metodi utilizzati per le battaglie di salvaguardia ambientale sia stato un viatico per ottenere risultati o per comunque porre l’accento su questioni altrimenti inespresse, a quello della professoressa Roberta Somma che ha evidenziato lo spessore del Granata ricercatore, ma anche quello del Granata persona che rendeva piacevole lo studio con la simpatia ed efficace la progettazione con l’impegno.

Da tutti un appello agli studenti perché vedano la conoscenza come uno strumento a disposizione delle idee.

Lo stesso Tiziano, del resto, non era un secchione primo della classe, ma se intuiva che una materia poteva essergli utile per portare avanti un suo disegno, allora faceva in modo di saperne più di tutti o di conoscere quelli che in quel campo erano delle eccellenze, perché solo in quel modo si battono quelli che hanno dalla loro la violenza dei soldi o del potere politico.

Ultimi ma non a livello d’importanza intendo ringraziare i familiari che hanno accolto il progetto con entusiasmo, il Comune che ha patrocinato l’iniziativa e soprattutto chi ha fatto, chi ancora non ha fatto e chi farà le donazioni che sono alla base di questa e delle iniziative future.

Il premio che il Cesas e gli amici di Tiziano hanno pensato di dare per la borsa di studio è basato sul testimone di legalità che avevamo pensato per la Terrazza d’autore (altra manifestazione che nella testa dell’ideatore Granata doveva contribuire a fornire conoscenze e cambiare il modo con cui ci approcciamo al cambiamento dell’esistente) ed è un testimone di impegno che gli organizzatori consegnano in una ideale staffetta in cui tutti insieme cambiamo un pezzetto dell’esistente.

C’è bisogno di essere in tanti e sempre di più.

Giornate come questa non possono che fare ben sperare.

Tornando alla premiazione

Le borse di studio assegnate nell’ambito della prima edizione del concorso “A Scuola con Tiziano” sono state destinate ad alunni e classi dell’istituto comprensivo “Annarita Sidoti”,

 

Da leggere

 

fotogallery dell’evento

Redazione Scomunicando.it

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