SENZA TITOLO – Attori e attrici speciali conquistano il pubblico nello spettacolo del Centro Camelot per NutrimentInPeriferia
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SENZA TITOLO – Attori e attrici speciali conquistano il pubblico nello spettacolo del Centro Camelot per NutrimentInPeriferia

– di Corrado Speziale –

A Messina è andato in scena con successo lo spettacolo finale del laboratorio teatrale condotto da Laura Giacobbe al Centro diurno di salute mentale Camelot, presso la Cittadella della salute ex Mandalari di Giostra. La pièce, inserita nel progetto Teatralmente, all’interno del cartellone NutrimentInPeriferia di Nutrimenti Terrestri – compagnia da quarant’anni sulla scena – è stato il frutto di due mesi di intenso lavoro portato avanti dalla regista con la collaborazione di Alessio Pettinato ed Emanuela Ungaro. Lo spettacolo è stato un susseguirsi d’emozioni, un grande esempio di teatro a servizio dell’inclusione e della socialità. La dott.ssa Tiziana Frigione, responsabile del Centro Camelot: “Abbiamo registrato importanti miglioramenti che riguardano le sfere dell’autostima, della partecipazione, della socialità e della memoria. Per questa ragione ci auguriamo di proseguire con questo tipo di attività”. Il direttore di Nutrimenti Terrestri, Maurizio Puglisi: “È nato un germoglio, adesso auspichiamo una fioritura…”

“Senza titolo”, ma di titoli da dare ce ne sarebbero tanti. Diremmo “La Cura”, per citare l’emozionante scena costruita sul bellissimo brano di Battiato, ma volendo restare in tema, a scanso di equivoci, scegliamo “Sei un essere speciale…” Detto questo, chiunque abbia assistito allo spettacolo di giovedì scorso all’interno del teatro del Centro Camelot, gremito per l’occasione, può dare un proprio titolo, esprimere un commento, esternare una delle tante suggestioni offerte dalla pièce diretta da Laura Giacobbe per NutrimentInPeriferia, di Nutrimenti Terrestri. Uno spettacolo ricco di spunti d’attualità, raccontati spesso con ironia e leggerezza, accompagnati da tanta emozione e tenerezza. “Come sono andato…?” domanda un protagonista alla fine della serata, con orgoglio e speranza per una risposta positiva, rivolgendosi ad un familiare tra il pubblico. Situazione che riassume il senso compiuto ed autentico di un progetto straordinario, che ha entusiasmato tutti i presenti.

Cosicché, in questo Natale messinese 2023, tra tappeti rossi, opulente luci per le strade, mercatini e fontane danzanti, c’è chi in scena, “Senza titolo…” d’attore, attrice o quant’altro, ha recitato la parte di sentirsi fiero d’aver allevato e “fatto danzare un criceto…”, con una prossima aspettativa: “farlo cantare!” Ed era solo la prima parte dello spettacolo, quella dedicata all’esercitazione di laboratorio, dove ciascun protagonista ha ricevuto un premio immaginario per essersi distinto in un’attività, tra cui una addestratrice di cavalli (immancabile argomento al Centro Camelot…).

Dopodiché, il “gioco della memoria” ha chiuso la prima parte della serata, e fatto da apripista ai protagonisti sul palco.

Lo spettacolo è stato articolato in varie piccole parti. Ad ogni numero, una scena.

L’Italia, con le sue peculiarità, tra frasi fatte, superstizioni, esempi e battute sui cibi del Belpaese, ha aperto in maniera oltremodo simpatica la recita dal palco.

Shakespeare è riassunto nel suo Riccardo III: “Domani, durante la battaglia, pensa a me…” con battuta finale a scena finita, ha suscitato suspense e strappato applausi.

Il Dubbio, con una donna su una panchina che interpella un passante, è uno straordinario spaccato che interroga con grande spontaneità sul “personaggio” reale e immaginario.

Un Natale in famiglia, doppio, speculare, pieno di tormentoni, con battute esilaranti dentro una cornice tipica, tra la recita della tradizionale poesia e un pranzo indigesto, si chiude con un componimento spontaneo a sfondo “sociale” e la proposta di un limoncello per digerire…

L’Insonnia, è una scena realizzata su “Io vulesse truvà pace, ma ‘na pace senza morte…” capolavoro di Eduardo De Filippo. Una scelta d’attualità, nonché straordinario messaggio d’umanità, in questo particolare momento storico.

Il Sale è un dialogo tra due uomini di mare, su frasi ricorrenti, con metafore dal significato profondo e azzeccato: “Non giudicare la nave stando a terra”.

La Cura, sui versi e la musica di Franco Battiato è emozione pura, vibrazioni che toccano le corde del sentimento. Due passi di danza di una coppia di protagonisti, con uscita dalla scena, mano nella mano, sono una promessa d’amore: “percorreremo assieme le vie che portano all’essenza…” In platea qualche lacrima di commozione è più che giustificata.

Salvatore Alessi, Paolo Anastasi, Antonino Aranciofebo, Vittorio Belpanno, Antonella Bonamonte, Saverio Bruno, Giovanni Pio Caroppo, Francesco Caruso, Alessandra De Domenico, Katiuscha Gulletta, Rosy Orlando, Domingo Sacco, Domenico Santonocito, Marco Sorrenti, Dino Torre, hanno recitato magnificamente, con naturalezza, la parte loro assegnata da Laura Giacobbe, frutto di “un lavoro di attenta osservazione dei partecipanti”, secondo la regista. Che aggiunge: “Siamo partiti dalle loro caratteristiche, tutte diverse e tutte da valorizzare. È stato come far venir fuori un magma indistinto e dargli una forma”. Come dire: intercettare la natura e orientare le energie e le risorse di un gruppo di persone giovani e meno giovani, facendo scoprire l’artista che c’è in loro, applicando il metodo più opportuno, con simpatia ed empatia. Ma soprattutto, con un esemplare senso d’umanità, autenticità e libertà.

“Abbiamo registrato importanti miglioramenti che riguardano le sfere dell’autostima, della partecipazione, della socialità e della memoria. Per questa ragione ci auguriamo di proseguire con questo tipo di attività”, ha detto la dott.ssa Tiziana Frigione, responsabile del Centro Camelot. La soddisfazione di Maurizio Puglisi, direttore artistico di Nutrimenti Terrestri, a fine spettacolo: “Sono stati due mesi di lavoro entusiasmanti. Ringrazio tutti gli operatori che si sono impegnati con passione in questo progetto. È nato un germoglio, adesso auspichiamo una fioritura…”. Grande soddisfazione per il progetto, con l’augurio che questa esperienza possa proseguire, è stata espressa anche dal dott. Marco Xerra, Direttore UOC Psichiatria Modulo Dipartimentale – Messina Nord.

Intanto, a consuntivo di questi due mesi di lavoro, dall’epilogo “Senza titolo”, dai mille significati, quando l’arte, il buonsenso e il buon teatro sposano l’inclusione sociale, stimolando sensibilità e passioni, altrimenti tenute sopite da stereotipi e pregiudizi, il risultato è un Natale speciale, accompagnato da un grande messaggio di speranza.

26 Dicembre 2023

Autore:

redazione


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