SENZA TREGUA – Concluse le indagini della DDA, 18 gli indagati
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SENZA TREGUA – Concluse le indagini della DDA, 18 gli indagati

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18 gli indagati dell’operazione denominata Senza Tregua, tra le accuse associazione a delinquere di stampo mafioso. Tutti i nomi

Conclusione le indagini condotte dalla DDA di Messina, varie le accuse, associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, traffico e spaccio di droga nella zona tirrenica e nebroidea e 18 indagati: Giovanni Aspri 20 anni di Messina, Giuseppina Chiaia , 25 anni domiciliata a Capo d’Orlando, Francesco Costanzo 28 anni di Bronte, Rina Calogera Costanzo 48 anni, Luca Destro Pastizzaro 22 anni, Andrea Favazzo 21 anni , Gianluca Favazzo 40 anni, Sebastiano Favazzo 35 anni, Antonio Foraci 52 anni, Cristian Foraci 27 anni, Roberto Galati Giordano 38 anni , tutti residenti a Tortorici, Sebastiano Galati Rando 34 anni residente a Maniace , Simone Ingrillì 22 anni di Capo d’Orlando, Giovanni Montagno Bozzone 51 anni nato a Tortorici, residente a Torrenova, Giuseppe Domenico Raneri 20 anni di Sant’Agata Militello, Massimo Salvatore Rocchetta 41anni di Tortorici, Vincenzo Rosano 48 anni di Adrano e Giuseppe Sinagra 40 anni di Sinagra.

L’inchiesta, condotta dai pubblici ministeri della Dda di Messina Angelo Vittorio Cavallo, Vito Di Giorgio e Fabrizio Cavallo, di concerto con il commissariato di Polizia di Capo d’Orlando e la Squadra Mobile di Messina, scattata lo scorso 29 maggio, portò all’esecuzione di 23 ordinanze di custodia cautelare, firmate dal Gip del tribunale di Messina Salvatore Mastroeni, delle quali 16 in carcere e 7 agli arresti domiciliari. Per gli altri 5 indagati si procederà separatamente.

L’operazione Senza Tregua trae origine dall’arresto in flagranza di quattro tortoriciani durante un tentativo di estorsione perpetrato ai danni di un commerciante orlandino, avvenuto nel 2013.  Le successive indagini appurarono la recrudescenza del clan mafioso dei Bontempo Scavo, all’interno del quale stava emergendo un nuovo boss, Antonio Foraci detto ‘u calabrisi’. Il sodalizio mafioso era attivo in ambito estorsivo e del traffico di stupefacenti, inoltre, in stretti rapporti con la ‘ndragheta, nello specifico con la famiglia calabrese dei  Nirta

11 Ottobre 2016

Autore:

redazione


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