Trischitta, stamani in una conferenza stampa ha illustrato una proposta, che può servire a dare una ventata d’ossigeno alle casse comunali, garantendo però equità di trattamento risolvendo il sovraffollamento nei cimiteri cittadini.
L’esponente del partito di Gianfranco Fini, si è fatto carico di una problematica con cui, troppo spesso negli ultimi anni, si sono dovuti confrontare i cittadini di Messina “troppo spesso – sottolinea Trischitta – tanti cittadini mi hanno fatto notare l’impossibilità di essere sepolti nello stesso luogo, viste le difficoltà logistiche e ed economiche, di acquistare delle cappelle, ormai divenute sempre più care e costose.
Per questo motivo – continua Trischitta – si dovrebbe puntare ad allargare i cimiteri già esistenti, visto che rappresentano l’entrata principale per le casse comunali”.
In realtà questa idea di Trischitta, nasce da un project financing che la ditta campana Ati Alfano Spa aveva sottoposto al Comune e che in un primo momento era stato pure sposato per poi essere abbandonato, dopo i dubbi sollevati dalla giunta e dal consiglio comunale, che reputavano la manovra poco conveniente.
Di quell’iniziativa però, l’esponente finiano, salva l’idea che garantirebbero entrate per le casse comunali e garantendo equità sociale “il Comune dovrebbe agire da privato, permettendo ai cittadini di acquistare delle cappelle familiari , invece – ha dichiarato Trischitta – per chi ha difficoltà economiche, il Comune attraverso una convenzione con un istituto Bancario, dovrebbe garantire tassi agevolati per l’acquisto delle cappelle ed infine, lo spazio ricavato dall’ampliamento dei cimiteri suburbani, servirebbe per le sepolture d chi non può permettersi le cappelle liberando così i depositi, perché è vergognoso che i defunti rimangano li per mesi per l’assenza di spazio o per i costi di sepoltura”.
Il progetto di Trischitta però oltre all’allargamento dei cimiteri periferici, prevede anche la creazione di un secondo campo santo centrale
“Non è possibile doversi spostare per forza fuori città, è necessario ampliare anche al centro.
La pratica della cremazione non è ancora da tutti condivisa ma vanno tenute in conto le esigenze altrui».
Antonio Macauda