28 e 29 novembre alle ore 20.30
Dopo una residenza creativa a Malaga e una serie di prove aperte tra Spagna e Portogallo, arriva a Messina in prima assoluta lo spettacolo Sette, prodotto da QA-QuasiAnonimaProduzioni e Nutrimenti Terrestri in collaborazione con l’EAR-Teatro Vittorio Emanuele. Lo spettacolo sarà in scena alla Sala Laudamo di Messina nei giorni martedì 28 e mercoledì 29 novembre alle ore 20.30. La pièce consiste in uno studio che parte da Sette contro Tebe di Eschilo, una nuova tappa dell’ampia riflessione sulla tragedia antica e la messinscena contemporanea che QA porta avanti da anni, all’interno di un più ampio progetto pensato e realizzato dai fondatori Auretta Sterrantino e Vincenzo Quadarella, con la complicità e il supporto di Maurizio Puglisi per Nutrimenti Terrestri in sinergia con l’Università di Messina, l’Università di Malaga, l’Università di Coimbra e l’Università di Valencia.
Sette è un lavoro di nuova drammaturgia, scritto e diretto da Auretta Sterrantino, con le musiche originali e il progetto audio di Vincenzo Quadarella, assistente alla regia Elena Zeta. In scena i due fratelli Eteocle e Polinice, figli di Edipo, interpretati rispettivamente dalle attrici Giulia Messina (che lavora con la compagnia dal 2018 e da poco vincitrice del Premio Hystrio alla Vocazione) insieme alla giovanissima Carlotta Maria Messina, entrambe diplomate all’ADDA (Accademia D’Arte del Dramma Antico) della Fondazione INDA di Siracusa.
Scrive Auretta Sterrantino: «Questo lavoro ha come punto di partenza l’universo poetico di Sette contro Tebe di Eschilo e i testi teatrali classici che affrontano, in un modo o in un altro, le questioni relative allo scontro per il potere tra Eteocle e Polinice. Ho cercato di tradurre le dinamiche e i temi forti e universali suggeriti dai testi classici in una nuova scrittura che mette i due fratelli uno di fronte all’altro, concentrandosi sugli aspetti più controversi della loro relazione e del loro contendere: le loro motivazioni politiche e personali sono così profonde e radicate che a tratti diventano difficili da distinguere. Nessuno dei due è disposto a cedere rispetto alla propria posizione, anzi pretende che sia l’altro a farlo: la possibilità di una pacificazione è negata e la legittimità delle loro intenzioni decade nel momento in cui si mostrano disposti a tutto pur di difendere il loro diritto, pronti a sacrificare il proprio fratello e la propria città sull’altare della guerra.
La scrittura scenica è tutta incentrata sul principio elementare di azione/reazione, anche nella costruzione del movimento, che segue quell’idea di “movimento continuo” su cui stiamo lavorando da anni: un movimento che ha come chiara ispirazione i pilastri del teatrodanza, gesti trasfigurati che si fanno segno chiaro della dinamica dell’azione e del portato emotivo dei personaggi, in costante dialogo con parole e musica».
Contestualmente allo spettacolo, il 29-30 novembre si terrà Varcare la soglia. Teatro, rito e festa tra passato e presente, convegno internazionale dedicato agli studi sul teatro antico e la messinscena contemporanea che verrà ospitato negli spazi del Rettorato dell’UniMe, del Teatro Vittorio Emanuele e dell’Accademia Peloritana dei Pericolanti, per poi concludersi il 1° dicembre a Siracusa. Questa parte del progetto è realizzata in sinergia dalle Università di Messina, Malaga e Coimbra con il sostegno di QA-QuasiAnonimaProduzioni, Nutrimenti Terrestri, Teatro Vittorio Emanuele di Messina e il patrocinio della Fondazione Inda della Società Italiana di Storia delle Religioni, dell’Associazione culturale Anassilaos di Reggio Calabria e dell’Officina di Studi Medievali di Palermo.
Il programma completo: http://quasianonima.it/2023/11/19/un-progetto-di-ampio-respiro/