Il testo è il seguente: ”Sfida delle mamme. Sono stata nominata da……….per postare 3 foto che mi rendano felice di essere mamma. Scelgo alcune donne che ritengo siano grandi madri. Se sei una madre che ho scelto copia questo testo inserisci le tue foto e scegli le grandi madri”.
La Polizia Postale e delle Comunicazioni mette in guardia le mamme che intendono aderire alla nomination, attirando la loro attenzione sui possibili rischi che potrebbero correre postando immagini proprie e dei loro figli.Il pericolo più grande, in questo caso, è quello dell’associazione del minore all’identità del genitore, o di altri familiari presenti nelle foto, e la conseguente ricerca ed individuazione di dati personali per mettere in campo azioni illecite e fraudolente.
Le opportunità offerte dal web sono infinite e talvolta si è portati a commettere, magari ingenuamente o con superficialità, azioni delle quali non si valuta attentamente la portata.
Sistemi del genere, infatti, oltre alla diffusione di false notizie (le cosiddette “bufale”), possono comportare inoltre il rischio di finire nelle liste di spammer, che usano queste catene per raccogliere massivamente indirizzi a cui inviare insistentemente pubblicità di vario genere, o addirittura veicolare virus invasivi attraverso link predisposti ad hoc, o anche nascondere vere e proprie truffe.
Si tratta di alcuni semplici suggerimenti attraverso i quali si possono però ridurre i rischi legati ad un utilizzo non consapevole delle rete, nel caso in argomento, in particolare, alla diffusione di foto private su Internet e l’accesso a contenuti personali.
La polizia postale cita anche la lettera di un avvocato: Mamme.Tornate in voi.Se i vostri figli sono la cosa più cara al mondo, non divulgate le loro foto in Internet.O quantomeno, abbiate un minimo di rispetto per il loro diritto di scegliere, quando saranno maggiorenni, quale parte della propria vita privata condividere. Se questo non vi basta, considerate che oltre la metà delle foto contenute nei siti pedopornografici provengono dalle foto condivise da voi
Avv. Aldo Benato.
Il contrasto alla pedopornografia online è esteso a tutte le piattaforme della Rete ove è presente materiale pedopornografico, concentrandosi in particolare su quelle maggiormente a rischio per le vittime, quali i social network, ove emergono nuove ed insospettate modalità di adescamento di minori, nonché nelle reti “darknet”, aree profonde e nascoste del web ove l’utilizzo di tecnologie sofisticate rende inefficaci i tradizionali mezzi di accertamento delle identità online.
A tale proposito, nel corso del 2015 sono stati operati 67 arresti e 485 denunce per adescamento di minori online, produzione, diffusione e commercializzazione online di materiale pedopornografico.
Per il crescente fenomeno dell’adescamento online di minori, si segnala che nel corso del medesimo anno sono state 221 le denunce ricevute dagli uffici della Specialità. Dalle complesse operazioni di prevenzione è scaturita una assidua attività di monitoraggio della rete che ha visto coinvolti ben 17.283 siti internet, di cui 1.819 inseriti in black list.
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