“Sguardi ad Oriente” in occasione dei 50 anni dalla morte di Yukio Mishima, Naxoslegge e Vento dello Stretto organizzano due incontri in streaming, il 24 e il 25 novembre, dalla pagina fb di Naxoslegge.
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Il 24, alle ore 19.00, sarà ospite il prof. Danilo Breschi, per presentare il suo nuovo libro, mentre il 25, alle ore 21.09, sarà la volta di Daniele Dell’Orco. Entrambi gli incontri, che rientrano nel progetto Sguardi a Oriente di Naxoslegge, saranno introdotti da Tamako Chemi e coordinati da Ciccio Rizzo e Fulvia Toscano.
“Mishima. Enigma in 5 atti” di Danilo Breschi, ed. L’uno editrice.
Spero di trovare una morte conforme al mio sogno di sempre, una morte degna del rivoluzionario e del reazionario che sono», così ha lasciato scritto il francese Pierre Drieu La Rochelle, suicida nel marzo del 1945, sul finire della seconda guerra mondiale. In quello stesso anno, in estremo Oriente, agli antipodi dell’Europa, sopravvissuto ai bombardamenti americani, il ventenne Kimitake Hiraoka diventava definitivamente Yukio Mishima, il quale venticinque anni dopo avrebbe saputo darsi una morte spettacolare e scandalosa, in perfetta aderenza alla figura di rivoluzionario reazionario con cui aveva nel frattempo inteso costruirsi anima e corpo. Secondo l’antico rituale samurai del seppuku, il 25 novembre del 1970 si uccideva uno dei più grandi scrittori del Novecento.
Ponte culturale tra Oriente ed Occidente, Mishima è stato l’artefice e il carnefice della propria gloria letteraria. Poche altre scritture scuotono e percuotono, affascinano e respingono, inquietano ed esaltano in misura così intensa, offrendo il proprio contenuto composto da una carica esplosiva, urticante, dentro la forma cristallina di una prosa elegante e sempre controllata. Il pensiero poetante e letterario di Yukio Mishima è un corto circuito tra il medioevo più feudale, gerarchico e guerriero, ed una modernità talmente avanzata da anticipare il postmoderno.
Fuori da ogni stereotipo, la ricerca di Danilo Breschi propone una completa analisi della vita e dell’opera dello scrittore giapponese. Il suo enigma è circumnavigato ed interrogato attraverso autori affini per gusto e destino, da Kierkegaard a Dostoevskij, da Burke a Rilke, da Pirandello a Camus, da Baudelaire a D’Annunzio, da Nietzsche a Kundera, da Proust a Cioran, da Wilde a Miller. Questo libro intende restituire Mishima alla sua grandezza, originalità e insanabile contraddizione di artista.
“La difesa della cultura” di Yukio Mishima, ed. Idrovolanti edizioni
Il volume presenta per la prima volta in traduzione italiana la raccolta di saggi di Yukio Mishima intitolata La difesa della cultura (Bunka Boeiron, 1968). In questi testi, tradotti da Silvio Vita e Romano Vulpitta, Mishima esamina il rapporto tra cultura, tradizione, nazione, natura e ruolo dell’Imperatore, tutti temi che caratterizzeranno gli ultimi mesi della sua vita.
La difesa della cultura rappresenta il totale e definitivo passaggio di Mishima dalla “via della penna” a quella della spada, grazie anche all’apporto fisico e morale dei giovani del Tate No Kai, il suo esercito privato, veri ispiratori dell’opera e depositari di un pensiero, quello del drammaturgo giapponese, circondato per anni dallo scetticismo di quanti abbiano bollato come “folle” il modo brutale in cui si tolse la vita il 25 novembre 1970.
Bisogna affrontare la massa degli schiavi rivoluzionari, con il fegato di chi va avanti da solo anche se gli altri fossero milioni. Non bisogna curarsi degli insulti e delle calunnie, dello scherno e delle provocazioni della folla, ma bisogna affrontarla decisi fino alla morte, per risvegliare quello spirito giapponese che ha corroso.
Noi siamo coloro che incarnano la tradizione di bellezza del Giappone
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