Riceviamo e pubblichiamo a cura di Corrado Speziale.
Nella sua nota del 20 febbraio sulla Gazzetta del Sud, L’A.D. di Stretto di Messina SpA, Dott. Pietro Ciucci, conferma che il progetto non può essere considerato definitivo. Conferma, infatti, l’inesistenza di progetti approvati e definitivi per la stazione Gazzi, il raccordo ferroviario e il raddoppio della canna autostradale sul versante siciliano e per il raccordo ferroviario sul versante calabrese. Nessuno ha detto che avrebbe dovuto essere il General Contractor a provvedere, ma in assenza di questi progetti, rimangono indefiniti elementi strategici per le progettazioni “a terra”. Se, per qualunque ragione non escludibile ex ante, la questi interventi dovessero modificare posizioni e percorsi ipotizzati, il progetto “definitivo” andrebbe rivisto. Dunque, il progetto non è “definitivo”. Si conferma anche che il progetto non ha ancora superato la VIA e che è stato redatto senza una compiuta valutazione di incidenza.
Ciucci, poi, non entra nel merito delle contraddizioni di progetto che sono state esposte (ad esempio, in relazione alle fonti di approvvigionamento idrico per i cantieri). Non commenta le carenze documentali delle analisi economiche (ad esempio, i dubbi, le insufficienze metodologiche e l’inaffidabilità dei parametri nelle stime dei flussi di traffico o l’inadeguatezza dei livelli di saturazione dell’opera). Non nega l’assenza totale di una qualunque analisi costi-benefici, né l’assenza del piano finanziario. Queste carenze rendono irricevibile il progetto da parte di un organo (il CIPE) che dovrebbe garantirne e programmarne il finanziamento pubblico.
In merito alla presunta “completezza” delle indagini sismiche, saranno sfuggite a Ciucci (nonché a Project Managment Consultant, Soggetto validatore, Comitato scientifico, Expert panel) le seguenti affermazioni:
“la campagna geognostica è stata caratterizzata da una serie di difficoltà … Pertanto in molti casi si è reso necessario, oltre alla …rubricazione di alcuni fori (condivisa ed autorizzata dai progettisti), anche l’eliminazione di alcuni sondaggi non eseguibili in questa fase di progetto definitivo.” (Relazione Generale, CG 0001_F0, pag. 259).
“Per descrivere le strutture tettoniche presenti nello Stretto, ci si può basare (…) sui dati del progetto preliminare, in quanto non sono disponibili elementi nuovi. In sede di Progetto Esecutivo sarebbe auspicabile che si aggiornassero i profili sismici del progetto preliminare ed acquisire dati aggiornati delle aree marine” (Relazione Geologica Generale, PB 0004_F0, pag. 63).
A parte l’improbabilità della forma sintattica, non gli avversari, ma gli stessi estensori del progetto dicono chiaro e tondo che le indagini sismologiche sono incomplete. È del tutto evidente che nessun progetto “definitivo” può legittimamente rinviare alla fase esecutiva l’approfondimento delle indagini geotettoniche; a maggior ragione insistendo su una tra le aree più sismiche al mondo.
Il Dott. Ciucci avrebbe fatto bene a leggere con maggiore attenzione il progetto, prima di approvarlo. In ogni caso, dovrebbe prudentemente farlo prima di lanciarsi in affermazioni che contrastano con le (non) evidenze fornite dalle stesse relazioni che pretende di difendere.
Insomma, Ciucci non smentisce nessuna delle affermazioni di chi sostiene l’incompletezza e l’inadeguatezza del progetto definitivo. E quando prova a farlo incappa in clamorosi autogol, proponendo argomentazioni smentite dallo stesso progetto. Già, perché i dati sono dati e i “non dati” sono “non dati”. Non basta farsi schermo di sigle straniere e grossi nomi per coprire le carenze (a volte anche autocertiricate) di un progetto “non definitivo”, il cui esame tecnico dovrebbe condurre dritti dritti alla rescissione del contratto, a tutela dell’interesse pubblico, secondo quanto dallo stesso previsto.
Prof. Guido Signorino
Università di Messina e Centro Studi per l’Area dello Stretto di Messina “Fortunata Pellizzeri”