SIKANIA MINOR DEUS – Inizia da Longi la tournée dei concerti di Natale
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SIKANIA MINOR DEUS – Inizia da Longi la tournée dei concerti di Natale

E non si placa il successo le i consensi della critica per il concerto all’Auditorium della Rai di Palermo ( leggi articolo a seguire)

LONGI – CHIESA SS ANNUNZIATA, 08 DICEMBRE 2023

Nel corso di un’intensa ora e mezzo di spettacolo, la Compagnia Sikania minor deus ha deliziato e commosso il numeroso pubblico presente attraverso, soprattutto, la proposta di tre dei filoni più importanti della letteratura musicale sacra siciliana: quello antichissimo della tradizione pastorale, quello degli “Orbi”, (suonatori ciechi che, ancora all’inizio del ‘900, giravano per i paesi diffondendo la tradizione urbana dei canti sacri dell’Isola), e alcuni passaggi tratti dall’opera “U Viaggiu dulurusu di Maria Santissima e lu Patriarca san Giuseppi in Betlemi” del prete monrealese Biniduttu Annuleru (al secolo Antonio Di Liberto, 1704-1772).

Ma, a fronte di un repertorio tanto bello quanto di difficile esecuzione, la Compagnia ha anche proposto alcune chicche, difficilmente ascoltabili in altri contesti, come “La leggenda medievale del giullare” cui ha seguito, come una preghiera, la straordinaria, dolcissima Salve Regina di Galati Mamertino; il suono improvviso e spiazzante della lingua araba nell’annunciare il viaggio dei Re Magi a cui ha fatto seguito l’avvolgente e inedita Allegoria dell’Asino, dal forte sapore mediorientale; la bellissima Zichitì di origine zingara dove al Bambinello vengono regalate le scarpette coi sonaglini; la monumentale Novena di Villalba dove chiara è la fusione tra musica popolare e musica colta; il divertentissimo finale in cui i musicisti della Compagnia fanno finta di sbagliare generando una sorprendente gag che, a lungo, ha fatto sorridere il pubblico.

Eppure, il momento più intenso e commovente della serata è stato quando la Compagnia Sikania minor deus ha voluto rendere omaggio alla comunità di Longi  intonando il locale Inno della Novena Longese “Diu Ranni Ridinturi”, composto dal musicista-compositore Dott. Giuseppe Zingales. Il pubblico, in piedi, ha intonato l’Inno accompagnato dai musicisti della Compagnia diventando, così, il protagonista assoluto della serata.

In coda allo spettacolo Calogero Emanuele, responsabile della Compagnia, a nome dei musicisti dell’ensemble, (Aurelio Indaimo, Franco Montagna, Martina Armeli, Lorenzo Cangemi, Delfio Plantemoli), ha sentitamente ringraziato, per la gentilissima accoglienza, il Sindaco di Longi, Nino Fabio e l’Assessore Davide Calcó, per l’Amministrazione Comunale di Longi e il Parroco, Padre Giuseppe Prestimonaco, che ha messo a disposizione dell’evento la bellissima location della chiesa “Ss. Annunziata”.

ALL’AUDITORIUM RAI DI PALERMO

L’INCANTEVOLE SERATA DELLA COMPAGNIA “SIKANIA MINOR DEUS” ALL’AUDITORIUM RAI DI PALERMO

Ciò che immediatamente colpisce, assistendo agli spettacoli della “Compagnia Sikania minor deus”, è il chiaro sdoganamento della musica tradizionale siciliana da ogni forma di folclorismo o di declinazione nostalgica del passato. Questi sette artisti, provenienti dalle più varie esperienze musicali, ma tutti con un background popolare di spessore, comunicano col pubblico attraverso i modi, le forme e le espressioni più pure della tradizione, rendendo attuale e nobilitando un genere antico e, anche, tecnicamente complesso da gestire.
E’ quello che si è immediatamente percepito all’Auditorium della Rai 3 di Palermo dove, su invito della Direzione, la Compagnia ha presentato al pubblico del capoluogo siciliano lo spettacolo “Quando la Luna cantava”.
Originale l’ingresso in scena degli artisti – ingresso che coglie sempre di sorpresa gli spettatori -, alla ricerca di un posto e, soprattutto, di sedie per provare un repertorio nuovo.

Ma una volta raggiunto lo spazio scenico, dove la Compagnia individua delle sedie, avviene il primo vero coup de théâtre: il “capocomico” (Delfio Plantemoli), guardando la luna, ricorda di essere già stato in quel posto e qui di essere stato testimone di un evento terribile. Allora, sotto l’incuriosita insistenza dei musicisti che si apprestavano a suonare, racconta ciò a cui aveva assistito tanto tempo prima.

E’, questo, il pretesto perfetto per l’incipit de “La Cornamusa che Canta”, tratto dal meraviglioso e poco noto libro “Fiabe Siciliane” di Laura Gonzenbach. Questa fiaba, che attraversa tutto lo spettacolo, nella divisione in tre parti operata dalla Compagnia fa da contrappunto all’altro filo teatrale su cui si regge l’intera azione scenica: la storia del dolcissimo, irruente e poetico Peppe Nappa – maschera siciliana della Commedia dell’Arte -, magistralmente interpretato da Aurelio Indaimo. Questi, follemente innamorato della Luna, irrompe qua e là in scena, disturbando continuamente i musicisti e inserendosi di prepotenza nei brani musicali.

Ecco, allora, che contenuti tra questi due eventi (il racconto della favola, narrato come se fosse un evento vero e carico di simbolismo e il chimerico rapporto di Peppe Nappa con la Luna), affiorano e prendono vita canti, danze e sonate che coprono almeno quattro secoli di letteratura musicale siciliana. Un misto di suono ricercatissimo e capace di diventare selvaggio e ancestrale ad ogni momento: il virtuosismo vocale richiesto dalla Castaniota, dove la voce sostituisce una canna della cornamusa simulandone il suono e i difficilissimi quarti di tono; l’impressionante assolo di tamburello di Calogero Emanuele; L’allegoria dell’Asino morto di origine mediorientale introdotta dal clarino di Franco Montagna; la bellissima e vivace Tarantella di Mirto, dalla raccolta di A. Lomax eseguita alla chitarra, con brillantezza e grande tecnica, da Carlo Parafioriti, fino alle straordinarie variazioni per due fisarmoniche (Martina Armeli e Lorenzo Cangemi) su un canto di lavoro.

Eredi di una tradizione antica e raffinata (dagli arabi ai suonatori siciliani emigrati nelle Americhe all’inizio del ‘900), gli artisti della “Compagnia Sikania minor deus” hanno reso labile il confine tra musica popolare e musica colta presentando anche brani che venivano eseguiti da suonatori popolari presso le corti signorili.

Un’ora e mezza di teatro e musica, densissima e piena di continui colpi di scena, che ha incantato il pubblico e gli organizzatori di Rai 3 Sicilia ignari, (dopo il finale mozzafiato della fiaba e la metamorfosi di Peppe Nappa da maschera a uomo), del poetico e sorprendente congedo della Compagnia, una volta giù dal palco.

IL CONCERTO

Le antiche fiabe siciliane, i canti sacri della Sicilia I canti e le danze del Natale siciliano, ma anche la via della danza con un percorso mozzafiato ecccc dalle danze apotropaiche ai ballabili emigrati in Argentina e Stati Uniti all’inizio del ‘900. In poche parole la base della cultura popolare siciliana, un percorso identitario e di recupero di suoni, parole, tradizioni. E’ questo il cuore di “Quando la luna cantava” spettacolo di teatro-musica della compagnia Sikania minor deus e che andrà in scena venerdì 27 ottobre ll’ Auditorium della Rai Palermo.

La compagnia è composta dall’attore e cantante Aurelio Indaimo, Delfio Plantemoli (chitarra, canto), Carlo Parafioriti (chitarra), Franco Montagna (clarinetto), Martina Armeli (fisarmonica), Lorenzo Cangemi (fisarmonica), Calogero Emanuele (percussioni, plettri).
Compagnia Sikania minor deus”, compagnia di musica-teatro, nasce dalla naturale evoluzione di un precedente progetto, noto al pubblico col nome “I Mandolini dei Nebrodi”. “Il precedente nome – spiega Calogero Emanuele, attuale direttore tecnico e responsabile della Compagnia – era giustificato dal fatto che l’iniziale nucleo di studio e proposta ruotava attorno a una pregevole e dettagliata ricerca sulla letteratura mandolinistica dell’isola e dei suoi più prestigiosi interpreti”.

Negli anni numerosi musicisti di estrazione sia popolare che classica hanno contribuito a rendere il progetto sempre più interessante e vario. Oggi, grazie a questo lungo lavoro, la Compagnia dispone di un grande archivio sulle tradizioni popolari dell’area mediterranea (letteratura mandolinistica, canti, danze, fiabe, ritmi, tecniche narrative), dal quale attinge per i propri repertori e per le proprie produzioni.

Negli ultimi due anni l’interesse della Compagnia, grazie alla presenza del suo storico frontman Aurelio indaimo, folk-singer e attore, e all’incontro con Delfio Plantemoli, musicista, attore e regista, si è spostato verso un campo più squisitamente teatrale che le permette di approfondire, e meglio svolgere e proporre, temi specifici della cultura tradizionale dell’Isola, andando più in profondità nei loro significati antropologici e semantici.

La “Compagnia Sikania minor deus”, che attualmente ha in circuito lo spettacolo di teatro-musica “Quando la Luna cantava”, ha già in attivo altre produzioni musicali a forte impatto teatrale:
– Ninna Nanna Ninnarè (Canti e danze del Natale siciliano che da innumerevoli anni la Compagnia esegue presso Chiese, Cattedrali e luoghi sacri dell’Isola);
– Religio Religionis (I canti sacri della Sicilia: Stabat Mater, Salvi Regine, Populu Meu, Canti di Natale dei pastori-suonatori):
– Canti e fiabe siciliane (Le antiche fiabe siciliane messe in scena e narrate nel contesto musicale della tradizione siciliana e mediterranea);
– Ballerini: la via della danza (Un percorso mozzafiato dalle danze apotropaiche ai ballabili emigrati in Argentina e Stati Uniti all’inizio del ‘900 coi nostri musicisti popolari).

10 Dicembre 2023

Autore:

redazione


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