Salvatore Vinci, Segretario Generale Provinciale evidenzia che con la morte dei due agenti investigativi “si perdono professionalità e specifiche competenze messe al servizio per contrastare determinati settori criminali” e tessendo le lodi dei due giovani deceduti, sia sotto il profilo umano che professionale , entrambi punto di riferimento per i colleghi d’ufficio ed i loro siperiori e che non aveva avuto paura di esporsi nel contrastare le agromafie dei Nebrodi, poi scrive “Su internet quest’oggi campeggia un invito ad usare il social per tenere alta l’attenzione sul territorio nebroideo e cercare verità sulla morte di Rino e Tiziano.
Non vogliamo cadere nella tentazione di unirci per partito preso a coloro che ritengono che la scomparsa quasi contemporanea dei due poliziotti non sia dovuta a cause naturali o per malattia, noi del SILP-CGIL di Messina attendiamo fiduciosi che tutti gli esami post autopsia possano dare risposte certe.
Con la morte dei due poliziotti non si può pensare che le attività di polizia giudiziaria e del controllo del territorio del Commissariato di S. Agata cessino definitivamente per la mancanza di personale, oramai ridotto all’osso.
Non lo vorrebbero neanche i due colleghi scomparsi, che tanto si sono spesi per alcune tipologie di indagine che non erano mai state affrontate così seriamente in quel territorio, da nessuno.
Il compito del sindacato è anche quello di sollecitare l’amministrazione affinchè fornisca, attraverso un adeguato apparato di uomini e mezzi, già promesso in tempi non sospetti, il giusto grado di sicurezza per gli stessi operatori, affinchè essi possano fornire un buon servizio al cittadino.”
E conclude “Oggi, con la scomparsa di Rino e Tiziano, le possibilità di garantire un minimo di attività per il Commissariato di S. Agata si sono ulteriormente affievolite e c’è il rischio che non si possa garantire alcun servizio operativo, lasciando “scoperto” un territorio così particolare.
Chiediamo con forza alla Segreteria Nazionale del SILP CGIL che si faccia promotrice di ogni possibile iniziativa per rappresentare all’amministrazione centrale questa grave situazione, facendogli assumere le responsabilità che le competono e il coraggio di superare gli schemi rigidi sui trasferimenti specie quando vi sono situazioni di emergenza come quella che si evidenzia nel Commissariato di S. Agata.
L’invio di una decina di poliziotti in quel Commissariato per poter riorganizzare tutte le attività, sarebbe per il Dipartimento della P.S. come spostare un granello di sabbia del mare da una parte all’altra del territorio e sarebbe un’operazione a “basso” costo, perché di poliziotti che hanno chiesto di essere trasferiti a S. Agata di Militello ve ne sono diversi.
Non è possibile pensare che lo Stato, rappresentato dagli uffici territoriali di Polizia, arretri rispetto alle posizioni che aveva guadagnato faticosamente con le attività finora svolte. Lo dobbiamo ai cittadini del territorio dei Nebrodi, lo dobbiamo a quei pochi poliziotti che continuano ad operare nel Commissariato di S. Agata, ma lo dobbiamo soprattutto a Rino e Tiziano che con tanto amore hanno speso tutta la loro vita per la Polizia di Stato.”
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