L’incontro organizzato dall’Istituto Alberghiero, dal gruppo letterario Ali di Carta e dalla libreria Capitolo 18, ha avuto il patrocinio della locale amministrazione comunale.
Questo evento, – ha spiegato la docente Marinella Speziale – che ha curato la sua realizzazione e nel ha condotto i vari momenti – ci auguriamo sia il primo di una lunga serie, un dialogo con l’autrice che possa ripetersi e continuare nel tempo, vuole essere una sorta di salotto letterario in cui l’autrice, Simonetta Agnello Hornby,, incontra proprio gli alunni di un istituto Alberghiero, che hanno scelto appunto di dedicare gli studi in particolare alla cucina , che Simonetta adora, a tal punto da dedicare alla cucina diversi libri.
Ed infatti, prendendo spunto dal “cibo” che spesso diventa evocativo nei libri della scrittrici, i ragazzi dell’Alberghiero ne hanno dato un’interpretazione, curata e saporita, sotto le direttive del loro professore Luigi Nicolosi, impiattando pasta con acciughe e mollica, pisci d’ovu, olive verdi consate, la quagliata “isata”, i dolci fritti :panzerotti, sfingi e cenci, lo sfincione, le polpette di melenzane, la parmigiana, il biancomangiare e il gelo di melone.
L’incontro si è sviluppato tra le letture tratte dal romanzo “Un filo d’olio”, “Il pranzo di Mosè”, ed infarcito dai riferimenti di “Siamo Palermo” romanzo scritto con Mimmo Cuticchio, che racconta la Palermo della guerra, la Palermo vista dal mare e attraverso le trasparenze delle acque dolci che ancora la attraversavano, la Palermo della ricostruzione selvaggia, la Palermo dei morti per mafia, ma dove, conoscendo la città, aleggiano anche gli odori dei fritti e le “banniate” dei mercati.
Protagonista, insieme ai ragazzi, ovviamente è stata lei, che è diventata, anche ieri l’IO narrante dell’incontro, e le sue parole filtrate attraverso la memoria e la scrittura, l’esperienza fatta di incontri, persone e storie hanno fatto affiorare, nell’auditorium della scuola brolese, come degli affreschi i ricordi della protagonista, tra aneddoti e ricordi, dall’infanzia alle vacanze estive, dalla – appunto – la cucina alla maturità, fino ad arrivare alla partenza definitiva, dall’Isola, da grande, per andare a vivere altrove.
La Sicilia, – ha spiegato Marinella Speziale – parlando ai “suoi” ragazzi – come la storia ci insegna, anche per la sua posizione geografica , ha subìto diverse dominazioni che hanno lasciato traccia della loro cultura; la nostra è quindi una terra ricca oltre che di storia e di cultura anche di piatti, poiché la cucina esprime la storia del territorio.
Infatti abbiamo pietanze di origine greca, araba, spagnola, e di numerose altre civiltà mediterranee e non. E’ proprio per questo che oggi la cucina siciliana è considerata tra le più prestigiose della gastronomia italiana, e quindi auspichiamo un incremento del turismo anche gastronomico. Terra ben collocata nel mediterraneo , la Sicilia vanta la coltivazione dell’olivo e del grano che costituiscono la base della piramide alimentare e il fondamento della dieta mediterranea.
Dunque ieri è stata la cucina, il filo rosso, che ha unito Simonetta all’esperienza dell’Alberghiero. Quelle ricette assaporate durante l’infanzia, e per questo destinate a rimanere per sempre indelebili nella memoria. Un racconto vivo e pieno di sapori è stato il dire della scrittrice, che oggi vive a Londra, a metà tra un ricettario e un romanzo evocativo.
Una lezione anche sull’accoglienza che scaturisce dalla voglia di cucinare e dal ricevere, dal condividere e dallo stare insieme.
Alla fine dell’incontro, la Ds Maria Ricciardello ha fatto omaggio a Simonetta Agnello Hornby di una bottiglia d’olio. Quello prodotto dalle coltivazioni biologiche dell’Istituto Agrario, altra scuola legata al Merendino di Capo d’Orlando, realtà didattica dove l’Alberghiero di Brolo fa riferimento. Un regalo che diventa un simbolo, in quanto questo è il frutto di una pianta longeva, che simboleggia pace e armonia, e regalarne quanto deriva dalla sua lavorazione vuol dire augurare tale armonia. Il suo utilizzo esalta i sapori, e regalando una bottiglia di olio si vuole esaltare la relazione umana.
Ed ecco gli 11 consigli da provare per vivere quelle magiche atmosfere di casa Mosè ben descritte dalla “nostra” autrice.