SINAGRA 2017 – Spulciando tra le liste. Gli esclusi, gli assenti, il chi c’è

Presentate le liste, a Sinagra, è già la campagna elettorale. Questa sera l’incontro di Nino Musca, a Martini apre il tour dei candidati nella frazioni, e cresce l’attesa per i comizi in piazza. Diamo uno sguardo ai candidati delle due liste. Facce vecchie, in alcuni casi non solo anagraficamente, ma anche molti giovani, bell’espressione di un paese che vuol spendersi, con entusiasmo per andar avanti.

 

Ovviamente non è questo il momento di parlar dei due sindaci, Nino Musca e Enza Maccora, avremo tempo. E poi loro l’hanno fatto direttamente anche nelle due interviste che riproponiamo in calce all’articolo, e certamente avranno spazio nei comizi, negli incontri e con i comunicati.

Solo alcuni cenni – su di loro – giusto per introdurre i candidati.

Musca Antonino detto Nino, ingegnere, “bravo ragazzo”, preparato, spendibile in ogni occasione, per la prima volta direttamente nell’agone politico. E’ stato voluto soprattutto dai giovani di “Lustro per Sinagra”.

Oggi è pronto per battersela, senza alcun timore riverenziale, con l’altra candidata, l’uscente, Enza Maccora, anzi Vincenza, che cerca di bissare la vittoria della precedente competizione.

Il clima, allora era diverso: più candidati e una frantumazione politica che ridusse le percentuali finali che la portarono alla vittoria.

Lei ha radicalizzato la sua presenza in politica a 360 gradi; Gullottiana da giovanissima poi con Genovese oggi Crocetta e Laccoto fanno parte dei suoi riferimenti tra passato e presente, e l’ultima inaugurazione, quella del palazzetto dello sport, che sta facendo molto discutere per i tempi, quando la norma induce a abbassare i toni della propaganda istituzionale, per lei diventa quasi un atto di forza. Mostra i muscoli. Vicina a Mancuso e Ardizzone quasi a segnare il ruolo politico di riferimento che intende svolgere in futuro.

Caparbia, decisionista, Enza Maccora ha, lo riconoscono tutti, un gran carattere in politica, o la si ama o la si detesta, non ci sono vie di mezzo.

In lista a sostegno di Musca c’è Giovanni Bucale, figlio d’arte, ha esperienza della macchina politico-amministrativa, è stato assessore con Tino Scarso, proviene dall’area socialista, trova consensi trasversali anche nel mondo sportivo che frequenta e ben conosce.

Cono Alessandro Costantino fa parte di quel drappello che ha composto l’ ex opposizione politica all’attuale governo della città, da sempre vicino a Leo Agnello, con Lidia Gaudio, formano il drappello dei fedelissimi di Emanuele Giglia.

La Gaudio è di quest’ultimo amica da sempre, ben conoscitrice della forza dei social, Lidia è al suo battesimo in politica a differenza di Leonardo Ioppolo, un ex assessore alla cultura, che non è nuovo all’esperienza dentro la politica locale. Lui ne conosce i risvolti e sopratutto le le bizze – spesso imperscrutabili a priori – del corpo elettorale.

Guglielmo Lacava, anche lui fa parte dell’ex minoranza, vicino ai gruppi cattolici e all’Avis sinagrese, pescherà qui molti consensi – la cosa non andrà a genio a tanti suoi colleghi – spaziando così fuori dagli ambiti familiari.

Marzia Mancuso è la figlia di Vincenzino – vicesindaco, assessore, maestro elementare, artista ricordato ancora da tanti – ma a lei del passato poco importa,  guarda avanti; geologa, professoressa, dovrebbe rappresentare quel gruppo di “donne” che nella fase pre-elettorale aveva animato il confronto e si era confrontata su diversi tavoli prima di convergere sul nome di Musca.

Si meriterà, anche con i voti, quel ruolo di assessore designato che proprio Musca le ha dato.

Enzo Naciti, universitario, tra i più giovani in lista su entrambi i fronti, trova consensi tra i suoi coetanei, in quel mondo giovanile che l’ha spinto a candidarsi e da grande “sogna” di far l’imprenditore come il padre. Paola Tindara Radici, giovanissimo avvocato, con un ampio indice di gradimento non solo tra i suoi coetanei. Ha trovato in Camelo Rizzo, per rapporti di amicizia, un grande sponsor, ed è familiarmente vicina al dottor Tino Scarso. Potrebbe essere una delle positive rivelazioni di questa tornata elettorale.

Carmelo Rizzo, già assessore e vice sindaco, fa politica da tempo, ed è stato tra i protagonisti della passata tornata elettorale; lui per molti è il grande motore immobile – d’aristotelica memoria – di questa coalizione; ha raggiunto l’apice della sua maturità politica in questa fase dei campagna elettorale dove ha dato molto, senza irruenza e con tanta pragmaticità. Politicamente, ma anche sotto il profilo umano, è vicino all’onorevole Nino Germanà di Brolo. Grazie, a lui Sinagra ha avuto una pubblicazione storica salita agli onori dell Archivio di Stato e apprezzata da critici e studiosi.

Ed infine Maria Sinagra, altro avvocato in lista; una professionista di grido, testa pensante – è certamente l’asse portante della futura amministrazione del governo di Nino Musca. Anche lei è assessore designata.

E andando alla lista Lista ValorizziAmo Sinagra che sostiene il sindaco uscente.

Alberto Musca, è da considerasi un fedelissimo del sindaco, sembra quotato per un buon successo personale al pari di Basilia Carcione che raccoglie il testimone del padre già consigliere comunale nella passata amministrazione Maccora.

Concetta Fogliani anche lei giovanissima – tra i baby delle due liste – da non perdere d’occhio, non solo per il dato anagrafico, ma, dicono chi conosce bene la “piazza” per le freschezze d’idee e la vervè; come Francesco Calabrese, che si avvicina alla politica con l’entusiasmo e la vitalità dei giovani, hanno tanto da dire, una gran voglia di fare. Sono come gli altri giovani in lista la bella espressione di un paese che punta al futuro.

Entrambi cercheranno consensi,spendendosi in questa campagna elettorale,  sicuri di poter dar risposte, se eletti, alle aspettative dei suoi coetanei.

Ilenia Fazio, consigliere uscente, cerca riconferme, ed è tra le vicinissime – da sempre – in maniera disinteressata del sindaco. Maria Immacolata Saitta, un’altra giovanissima in lista, cerca nel turismo strade di rilancio del paese ed è in grado di racimolar consensi fuori da ogni gioco politico. Michele Leone Pintabona, già presidente del consiglio, è un elemento fondamentale nello scacchiere politico-familiare dell’attuale sindaco; da tutti gli viene riconosciuta la grande dote di equilibrio e moderazione, ha dato dignità al ruolo istituzionale, la seconda carica del comune, che ha rivestito.

Totò Gaudio, tra gli uomini immagine della passata amministrazione, ha spesso mediato e smussato anche all’esterno alcune situazione spigolose create dal suo sindaco, è stato una sorta di ambasciatore degli esteri. E’ legato non solo politicamente ma per antichi rapporti d’amicizia con i Maccora, e oggi cerca conferme e gratificazione per il buon lavoro svolto. Il sorriso e la cordialità innata saranno le sue armi vincenti. Il suo ruolo, e chi se non lui, di assessore designato era già scritto nel libro della politica sinagrese.

Vittorio Passalacqua, – l’altro assessore designato – conosce i meandri e le logiche del far politica, non ha mai rinnegato il suo passato, politicamente parlando, e questa coerenza gli fa onore, vicino a Francantonio Genovese; oggi ha come ruolo e obiettivo – non facile – quello di unificare e ricucire rapporti politici e familiari in una Sinagra dove spesso, anche sul personale, in questi anni si è andato giù pesante.

Ed infine Vittorio Piazza, già consigliere comunale, che rappresenta la storia dell’ex Pci a Singara, oggi rimane anche lui tra i fedelissimi della prima ora di Enza Maccora. E’ nella geopolitica locale, un pezzo importante, perchè politicamente è serio, sa il significato della parola data, se dice di impegnarsi si impegna, e questo potrebbe far – alla conta delle preferenze personali – la differenza.

E’ ovvio se questi sono i candidati, quelli che ci metteranno la faccia e l’energia giusta per dar vita alla competizione elettorale, in questa fase si parla e si contano gli assenti, si vedono posti vuoti, si misurano i musi lunghi, e fa specie chi resta fuori.

Franchina, Agnello, Ioppolo, per far tre nomi, possono considerasi già i grandi esclusi – almeno al momento – come Emanuele Giglia, che però si misura lo stesso in consiglio puntando su due suoi candidati, e lo stesso Carmelo Radici che in tanti avrebbero voluto vederlo, anzi lo davano per certo, capeggiare la terza lista.

Fuori dai giochi – per la strana alchimia della politica – Daniela Spanò e Silvia Saitta, la prima, forse la vera grande oppositrice dell’amministrazione Maccora, se non altro per la costante presenza e pressione esercitata, l’altra: una valida attivista, propositiva, vicina al sindaco, con personalità autonoma, poi esclusasi per motivi personali. Certamente un pezzo mancante importante.

E nella lista di chi non c’è includiamo anche Enzo Caputo, il sindacalista, che ha rinunciato pubblicamente nell’ultima fase del confezionamento delle liste.

Contesto da tanti era, nei fatti, diventando determinante.

Nè cecchino, nè sciacallo, nè killer – ha detto evidenziando che – . “la mia neutralità è totale è nel rispetto di tutte le candidature” gelando così che cerca comunque di speculare senza fondamento sulla sua posizione.

Starà zitto sino al 12 giugno.. poi si vedrà.

Per molti comunque resta la possibilità, il sogno o la promessa, a seconda chi vincerà, di svolgere altri ruoli…

Ed intanto scatta la lotta al consenso, alle accoppiate, alle preferenza che peseranno – in ogni caso, chiunque vinca, in futuro.

Le interviste.

Per par condicio le pubblichiamo nell’ordine della presentazione delle liste.