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SINAGRA & AMMINISTRATIVE – Tressette “a perdere”

 

Il Tressette, essendo un gioco dalla lunga tradizione popolare, è uno dei giochi che presenta il maggior numero di varianti. Tra le varianti del Tressette  troviamo quello “a perdere”, in sostanza si inverte lo scopo del gioco e quindi si cerca di totalizzare il minor numero di punti possibile. Non esiste la possibilità di Accuso. Si gioca tutti contro tutti e prevede un numero di giocatori che va da 2 ad 8. L’Asso di bastoni vale 11 punti per lo sfortunato malcapitato che sarà costretto ad effettuare la presa. Può essere giocato ad eliminazione, stabilendo il punteggio necessario per essere squalificati finchè non resterà un solo giocatore… E sembra che a Sinagra sia di gran moda.. sopratutto dopo l’ultimo incontro tra Enzo Franchina e l’Opposizione guidata da Emanuele Giglia.

 

Facce tese, poco soddisfatte alla fine dell’incontro.

Decisioni ferme, nessuno disponibile a fare il classico passo indietro. Ognuno pronto ad andare avanti, anche da solo, ma anche a tirasi fuori dai giochi, cambiar aria, aspettare la prossima mano.

Questo è il primo risultato leggibile – riferito da Radio Elezioni –  di quanto successo solo qualche giorno fa  a Sinagra.

Due gruppi che si confrontano, che si parlano ma non ascoltano, si scrutano e che alla fine – pur contandosi – decidono di andar avanti da soli, ameno per un pò.

Fino a dicembre e poi si vedrà.

Rimanendo comunque pronti a cogliere gli umori della piazza, i rumors che provengono dagli altri – oggi indecisi, titubanti, insicuri su quale tavolo puntare le proprie fiches, e sopratutto attenti a scrutar le scelte e i rapporti che sta tessendo Enzo Ioppolo, terzo  o primo incomodo, che al momento rimane a guardare sull’Aventino.

Emanuele Giglia rivendica il ruolo che spetta all’opposizione – ne riconosce qualche pecca – ma mostra un gruppo che dice coeso.

Parla con i tempi della politica. Lui fa politica. Ha un ruolo. E’ nel Pd. SE lo giocherà fino in fondo.

Enzo Franchina, partito per primo, in quella che poteva essere una lunga campagna elettorale –  e che  ancora si dice pronto a correre – rivendica spazi  nuovi, vanta trasversalismo, ma deve anche fare i  conti con la mancata  forza aggregativa dimostrata, almeno sotto la luce del sole.

Infatti l’aggregazione è la “cosa”  grande assente in questo frangente.

Forse Enzo Franchina si aspettava altro. Ma non demorde.

I “vecchi” della politica sinagrese, anche se anagraficamente giovani, intanto ripassano i capitoli della recente storia amministrativa del paese.

Dei Voltagabbana, dei tradimenti a liste fatte e di chi è, per sua natura, – politicamente parlando – inaffidabile, ma anche di chi ha conti in sospeso e voglie di consumar vendette – sempre politicamente parlando – personali.

Di certo di questi il paese ne farebbe facilmente a meno.

Nessuno par rendersi conto che anagraficamente i tempi per molti sono scaduti e tanti giovani, oggi guardano, a questo teatrino disgustati .

E c’è chi, di contro, fa anche, con carta e penna, i conti dei votanti.

In una gara a tre, dicono i piu’ saccenti, ancora il Gruppo Maccora, pur senza maggioranze legittimanti, è vincente, ma se i gruppi diventassero quattro, si abbasserebbero  le quote, si incrinerebbero bastioni  e tutto si potrebbe rimettere in gioco.

Un gioco al massacro.

Di cero Enza Maccora, il sindaco, tace e guarda.

Sa bene che al momento, con questi giocatori, l’intera posta è sua.

Non è stagione per aprir trattative.

Ci sarà per questo tempo.

Ed intanto i mazzieri tornano nel Bar della Politica a dar le carte.

E tra le varianti del Tressette c’è anche quella col morto, che si gioca in 3 giocatori ed il “morto” rappresenta il compagno inesistente del mazziere.

Il morto riceve le carte come un normale giocatore ma, dopo che il primo giocatore di mano ha giocato la sua prima carta, queste vengono scoperte sul tavolo e saranno giocate, al turno del morto, dal mazziere.

Tutte le altre regole restano invariate.

Ma se questa è la politica che verrà la vita amministrativa attuale rammenta il ruolo di chi fa altro tipo di opposizione.

Daniela Spanò, in splendida solitudine, chiede carte, domanda e interroga.

Due note al protocollo: Una sull’assistenza ai diversamente abili l’altra sul rispetto dei tempi degli accessi agli atti.

E c’è chi domanda.. che ruolo avrà, con chi starà la vicepresidente del consiglio?

Redazione Scomunicando.it

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