Tempo di incontri, tempo di confronti a Sinagra.
L’opposizione, dentro e fuori del consiglio comunale, dopo aver vissuto il tempo degli incontri preparatori, ora vede stringere quelli delle decisioni.
Così di venerdì, quello passato, dicono i bene informati della piazza sinagrese, si sono tirati i primi conti.
Un incontro tra gruppi, forse qualche assente “ingombrante”, ma il dato è certo.
Il Gruppo “Uniti per Crescere”, ha effettuato una scelta e l’ha comunicata agli altri.
Emanuele Giglia, per loro, convinti di aver fatto bene il ruolo di oppositori al “sistema” politico della Maccora, potrebbe essere il candidato ideale per aggregare, compattare, far blocco unico e unitario.
C’è chi l’ha vista come una fuga in avanti, un mettere un paletto, un atto di forza, ma c’è chi, avvezzo alle “cose” della politica l’ha giudicato un punto di partenza.
Per avviare un dialogo su nomi, cose, posizioni concrete.
Da qualche cosa bisogna pur iniziare, e anche smetterla – era l’ora – con le riunioni più o meno “carbonare”.
Da oggi, con Giglia, e la sua scelta, la campagna elettorale a Sinagra si è avviata.
Bisogna capire cosa faranno gli altri gruppi, il ruolo, per esempio di Daniela Spanò, voce spesso solitaria che ha urlato il suo dissenso politico, di un mai domo Enzo Ioppolo, degli enfante prodigi della politica locale come Enzo Franchina, di volti nuovi che animano il dissenso e che potrebbero anche esser in grado di dare, a 360°, quegli elementi collanti che enecssitano, ma anche considerare cosa vogliono gli “arrabbiati”, i delusi della politica locale e regionale, sindacalisti e osservanti di partiti che non ci sono più, ma sopratutto i giovani del luogo.
Così mentre negli comuni siciliani chiamati alle urne oggi si presentavano, termine ultimo, liste e simboli, a Sinagra si avvia il dibattito politico che guarda al 2017.
Sarà difficile per tutti.
In un’analisi stringata bisogna ammettere che la frantumazione tra le opposizioni potrebbe giocare tutta a favore dell’attuale sindaco.
Errore fatto in passato.
Ora è tempo di verifica, ma anche di eventuali assunzioni di responsabilità e fare, in una logica comune, il classico passo indietro per trovare il candidato aggregante, per tutti, che non vuol dire né perdere la faccia né credibilità politica ma aderire ad un responsabile progetto politico.
Ma a parte i nomi sarebbe bello, facendo i conti con il passato, con quanto fatto, anche parlar di programmi, di idee, di novità.
Guardare a quelli elettorali e a quelli del la passata tornata elettorale e con le classiche spunte evidenziare quel che si è fatto e quello che è rimasto promessa.
Di cosa vuole il paese.
Ed intanto Enza Maccora, il sindaco, sta a guardare, aspettando cosa saranno in grado di esprimere chi, politicamente, la combatte.
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