SINAGRA – La denuncia non è uno scherzo di carnevale
Cronaca Regionale

SINAGRA – La denuncia non è uno scherzo di carnevale

Potrebbe sembrare l’inizio di una novella verghiana, oppure una pièce tearale in tema carnascialésco ma invece è il contenuto di una denuncia che Enzo Caputo, giornalista\scritttotre, ma anche funzionario comunale, ha presentato, il 22 febbraio scorso al comando dei carabineiri di Sinagra.
Che ci sia tensione tra l’amministrazione guidata da Enza Maccora ed il Caputo è cosa nota.
Una storia che parte da lontano, ma che ha avuto anche dei ritorni di fiamma, spostamenti all’interno del comune, comunicati stampa, puntualizzazioni, prese di posizione dei sindacati, articoli sui quotidiani , oramai non passa giorno che la questione non si arricchisca di episodi e di accuse sempre diversi.
Un clima teso, quasi quanto quello che si respira al Comune singarese in questi giorni.
L’ultimo alterco, “sentito” dagli impiegati, visto il tono della voce usato, si è registratro solo due mattinate fa, tra il consigliere comuanle Daniela Spanò – ostico vicepresidente del consiglio – e l’esperto Ninì Maccora, nella stanza del dirigente Franco Cappotto,  e certamente non si sono chetati i commenti che hanno fatto seguito al post-interrogazione, quella inviata al Prefetto messinese, da parte dell’eurodeputata Rita Borsellino e che interesava proprio le vicende, tutte interne, del comune sinagrese.
Ora, a mettere ancora pepe e peperoncino su tutto ci pensa Enzo Caputo con la denuncia che appresso riportiamo.
ALLA STAZIONE CARABINIERI DI SINAGRA
Oggetto. Esposto denuncia-

Il sottoscritto Caputo Vincenzo [….] premesso che in data 19 febbraio 2014, la signora Saitta Silvia, assessore del Comune di Sinagra, ha chiesto e ottenuto dal signor Cardaci Carlo le pratiche relative all’idea progettuale “La faglia e la storia”, contenute in due grossi faldoni di cui uno riguardante la parte amministrativa, l’altro le bozze lavorative propedeutiche alla stesura della pubblicazione e i riscontri storici di quanto affermato nel libro.


Tra queste si menzionano: le preziose copie delle “Lettere di salvaguardia” della Real Cancelleria anni 1758 e 1759” e l’autorizzazione alla pubblicazione delle stesse rilasciata, a suo tempo, dall’Archivio di Stato di Palermo;


copia della pergamena in cui è descritta la storia della nobile famiglia “Gregorio” risalente, presumibilmente intorno al 1600, il cui originale è stato da me “scoperto” in un quadro del signor Colavecchio Vittorio;


il materiale fotografico e le interviste relative alla sezione “Si dice che…” del libro.


Ufficialmente i fascicoli sono stati richiesti per “utilizzo ricerche” cosa che lascia perplessi in quanto chi, meglio del sottoscritto (coordinatore formalmente incaricato del progetto editoriale e coautore del libro, era titolato a rispondere)


Detti faldoni erano custoditi, assieme ad altri in un armadio nei locali della biblioteca comunale nella stanza occupata fino al 27/01/2014 dallo scrivente.


La pubblicazione e’ stata realizzata con fondi dell’Assessorato Regionale ai Beni culturali, richiesti, mi pare, in data 2009 o 2010, nell’ambito delle iniziative direttamente promosse.


Per la stessa l’Assessorato competente aveva nominato un Funzionario delegato nella persona del signor Scarso Gaetano all’epoca sindaco di Sinagra che operava quale Funzionario regionale (esercitando la funzione amministrativa) con il compito di curare tutte le adempienze previste dalle disposizioni assessoriali. in merito


Il sottoscritto era stato nominato coordinatore (con affido della pratica) e tale nomina era stata trasmessa all’Assessorato di che trattasi.


Le pertinenti disposizioni regionali impongono che tutti gli atti inerenti la gestione del finanziamento concesso, vengano conservati per 10 anni per eventuali controlli dell’Assessorato.


Cio’ posto con la presente comunicazione – denuncia, che il sottoscritto inoltrerà in copia all’Assessorato regionale BB.CC. si declina ogni responsabilità circa eventuali mancanze di documentazione e/o altro che avessero a verificarsi.


Si aggiunge, a completezza, che il prelievo dei faldoni e’ avvenuto mentre ero assente e che già con nota n. 906/del 23/01/2014, avevo chiesto al Responsabile comunale dell’Area patrimonio e manutenzione, dove sono stato recentemente assegnato, a chi dovessi fare, nei tempi di legge, le previste necessarie consegne delle pratiche di cui mi ero occupato.


Richiesta mai tenuta in considerazione.


Qualora nella presente L’A.G. ravvisasse estremi di reato si chiede di esserne notiziato.


Alla presente si allega copia della ricevuta di prelievo dei faldoni 
Certo è che un assessore può visionare le carte e le documentazioni degli uffici, nè può prendere visione ed anche trasferirle in altri uffici o affidarli ad altri funzionari, ma è pur vero che ci sono prassi, che poi diventano responsabilità oggettive, che impongono regole di condotta nelle procedure da seguire.

Forse è proprio qui il nocciolo della vicenda.

Staremo a vedere.

Di certo il pretesto è stato “ghiotto” per imbastire l’ennesina guerra e nel contempo – dopo la pubblicazione della denuncia del Caputo – restiamo disponibili a pubblicare sull’argomento il punto di vista dell’assessore Silvia Saitta o dell’amministrazione comunale.
1 Marzo 2014

Autore:

admin


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