Una lettera, dura, ferma, severa, ma che preannuncia altro, dopo la rabbia di questi attimi all’arrivo di una diffida sul conferimento che non raggiunge i target prefissati, , è stata inviata da qualche minuto al Prefetto, al presidente della regione, ed all’assessore Alberto Pierobon
A scriverla sono i sindaci di Piraino, Brolo, Patti, Sant’Agata Militello, Capo d’Orlando e il vicesindaco di Gioiosa Marea.
I sindaci dopo aver porto le doverose condoglianze a Giovanni Princiotta, vicesindaco di Gioiosa Marea, per la scomparsa del primo cittadino Ignazio Spanò, ora denunciano al Prefetto di Messina l’insostenibile situazione igienico – sanitaria creatasi nei loro comuni “per l’impossibilità di smaltire la frazione indifferenziata dei rifiuti” a causa, dal 7 novembre 2020 della chiusura della discarica di Alcamo.
Un fatto grave che ha decretato l’emergenza rifiuti di questi giorni in quanto i comuni sono rimasti privi di un impianto di conferimento.
I sindaci, dopo aver atteso inutilmente, confidando nel dipanarsi della vicenda, denunciano che il trasferimento dalla “Sicula Trasporti Srl alla “D’Angelo Vincenzo Srl” ha provocato un aumento dei costi di conferimento dei rifiuti indifferenziati in discarica considerevole, si è passati da 125 € a tonnellata a 195 € a tonnellata, costringendo tutte le amministrazioni a rivedere in aumento i rispettivi piani finanziari e a far ricadere gli ulteriori ed imprevisti costi sui cittadini, già stremati dai sacrifici economici imposti dalla situazione emergenziale da COVID – 19; e che ora la chiusura della discarica di Alcamo ha provocato una crisi nella gestione dei rifiuti di molti comuni dell’isola, fra cui quelle dei sei firmatari della nota.
“Da 15 giorni, dunque, ci troviamo in una situazione insostenibile e paradossale in quanto non essendoci stato ancora comunicato in quale discarica andare a conferire, l’indifferenziato non viene più raccolto da due settimane” dice Maurizio Ruggeri, sindaco di Piraino, palando per tutti i colleghi, aggiungendo “Da giorni i vari uffici regionali competenti posticipano la risoluzione del problema sempre al die immediatamente successivo, oppure rimpallano le nostre legittime richieste ad un altro Dipartimento e/o ufficio. Così oggi siamo ancora in attesa dei promessi “decreti straordinari” che avrebbero dovuto risolvere la vicenda autorizzandoci a conferire presso un’altra discarica”
“Non siamo più in grado da soli, ad andare avanti scrivo i primi cittadini nebroidei, perché così siamo stati lasciati, di garantire la gestione dei rifiuti in queste condizioni, dove per altro quotidianamente dobbiamo affrontare tutti gli adempimenti e le urgenze imposte dalla pandemia da COVID – 19 in atto per tutelare la salute dei nostri concittadini, né possiamo, così, assicurare gli altri servizi essenziali senza risorse economiche ed umane” che usano termini come “beffa” “danno”, “situazione grottesca” “grave” e che vedono quasi come un insulto il fatto di venire diffidati “ perché produrremmo troppo indifferenziato!”
“Onestamente ci saremmo aspettati, con la medesima solerzia, invece che una diffida un “decreto straordinario” che mettesse fine a questa situazione spiacevole”. E sbottano: “A questo gioco noi non ci stiamo!” denunciando la crescita della rabbia sociale.
“Per questo ci rivolgiamo a Lei Eccellenza, perché si faccia interprete del disagio che le nostre comunità stanno vivendo e adotti, a sostegno delle nostre rimostranze, quelle azioni che riterrà utili per chiedere alle Autorità Regionali competenti di adoperarsi per superare velocemente quegli impedimenti burocratici, in modo da procedere rapidamente alla risoluzione del problema di prioritaria e massima importanza, qual è quello della raccolta dei rifiuti nei nostri territori.”
Una nota che preannuncia altro, quello che i sindaci qui non dicono ma che per attenti osservatori lasciano sottintendere.
A firmare la nota: Franco Ingrillì, Giovanni Princiotta, Pippo Laccoto, Mauro Aquino, Maurizio Ruggeri e Bruno Mancuso.
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