L’allarme della Cisl Poste di Messina: c’è grave carenza di personale
“La situazione “numerica†del personale negli Uffici Postali delle filiali messinesi ha raggiunto i minimi storici. Non possono essere definiti nemmeno di sopravvivenza, ma di premorienzaâ€Â. E’ Gisella Schillaci, segretario generale della Cisl Poste di Messina, a reiterare l’allarme sulla situazione difficile degli uffici postali in provincia di Messina.
“L’azienda – spiega – sta operando una pesante operazione di pre-pensionamento senza prevedere, nell’immediato, un’adeguata sostituzione del personale. Sono circa 60 i lavoratori andati in pensione nel 2009 solo nel settore Uffici Postali. Sono soprattutto gli operatori allo sportello a essere ridotti e le lamentele dei cittadini o le proteste sono diventate quotidianeâ€Â.
Gli utenti rischiano di diminuire perché trovano gli uffici chiusi, interminabili file agli sportelli, servizi prima reclamizzati e poi inesistenti.
“Nel 2009 – afferma il segretario dei postali della Cisl – sono state “sospese†le aperture pomeridiane di molti uffici e altri sono aperti a giorni alterni, pur essendo gli unici nei Comuni. Non si è trattato di economizzare le risorse: semplicemente non ci sono più abbastanza sportellisti per aprire tutti gli Uffici. E’ questa la triste veritàâ€Â.
Inoltre, come ha sottolineato nei giorni scorsi il segretario regionale della Cisl Poste Giuseppe Lanzafame per sopperire alle falle, l’azienda impone trasferimento d’ufficio ai lavoratori, a prescindere dalle mansioni: con il rischio spesso lavoratori giovani e inesperti si scoprono con le mansioni dei direttori. Con questa azione si mette a rischio il lavoratore che incorre in mancati adempimenti, con sanzioni anche di natura penale, sconosciuti in quanto non adeguatamente formato.
“In estate – ricorda Gisella Schillaci – abbiamo assistito a un processo di razionalizzazione in “via sperimentale†di ben 17 uffici. Solo che, mentre nei mesi estivi è prevista dalla legge, la “sperimentazione†prosegue a tempo indeterminato come fosse un escamotage per superare l’emergenza della mancanza di personale. Non si esce dall’emergenza se Poste Italiane non decide di effettuare un serio turn-over, sostituendo i lavoratori che vanno in pensioneâ€Â.
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