E’ stato il gip del Tribunale di Messina ad emettere le misure cautelari interdittive, richieste dalla Dda di Messina, che sono state eseguite dai carabinieri della compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto e da quelli del Nucleo Operativo Ecologico di Catania.
Le tre persone, attraverso quello che la magistratura ritiene un sistema di gestione illecita di rifiuti, sarebbero riuscite ad abbattere, violando le norme in materia ambientale e le disposizioni del capitolato d’appalto, rilevanti costi aziendali che sarebbero derivati dalle corrette procedure di raccolta, trasporto e smaltimento.
Nello specifico raccolta di rifiuti senza pesatura e con documenti di trasporto che recavano dati falsi in relazione al produttore, quantità e tipologia. Con la complicità dei dipendenti, dopo aver eseguito la raccolta differenziate in tre comuni, avrebbero trasferito il contenuto complessivo nei compattatori destinati agli impianti di smaltimento, senza distinguere le diverse tipologie.
Accertata un’illecita miscelazione di oltre 55 tonnellate di rifiuti, che avrebbero determinato risparmi sul costo di trasporto, dimostrando una produzione maggiore di raccolta differenziata in linea con gli standard imposti e facendo figurare, attraverso falsa documentazione, la regolare esecuzione del contratto di appalto.
Nel corso dell’indagine negli anni 2021 e 2022 si è proceduto al sequestro preventivo di alcuni centri di raccolta ed isole ecologiche.
Per non inficiare lo svolgimento del servizio di gestione dei rifiuti nei comuni interessati, le imprese potranno comunque continuare ad operare sotto la guida di un amministratore giudiziario nominato dall’autorità giudiziaria.
Tratto dal comunicato stampa delle autorità inquirenti
Quanto sopra, ai fini dell’esercizio del diritto di cronaca costituzionalmente garantito e nel rispetto dei diritti degli indagati che, in considerazione dell’attuale fase delle indagini preliminari, sono da presumersi innocenti fino a alla sentenza irrevocabile che ne accerti le responsabilità e con la precisazione che il giudizio, che si svolgerà in contraddittorio con le parti e le difese davanti al giudice terzo e imparziale, potrà concludersi anche con la prova dell’assenza di ogni forma di responsabilità in capo agli stessi indagati.