LA MACCHINA DEI SOGNI PORTA IL SHAKESPEARE IN SCENA.
Ingresso gratuito, teatro antico di Tindari, ore 18,00
Il 3 luglio al Teatro Antico di Tindari va in scena Sogno di una notte di mezza estate, di William Shakespeare, saggio finale del corso Adulti de La Macchina dei Sogni.
Come tradizione ormai, gli allievi più grandi di Stefano Molica chiudono la rassegna dei saggi finali iniziata il 9 giugno al Teatro Comunale Beniamino Joppolo con i saggi dei corsi Infanzia e Bambini, seguiti dal Corso Ragazzi il 24 giugno.
Il Teatro Antico di Tindari era già stato palcoscenico di Novecento di Baricco il 19 giugno. In quell’occasione gli allievi del corso Ragazzi Avanzato avevano emozionato il numeroso pubblico riscuotendo un grande successo.
Il percorso del corso Adulti, quest’anno si è concentrato su William Shakespeare, in particolare su un testo così ricco come Sogno di una notte di mezza estate, commemorando così i 400 anni dalla morte dell’autore.
Quattro storie si intrecciano fra loro condizionandosi a vicenda. I personaggi sono speculari fra di loro, come di fronte ad uno specchio che spinge le caratteristiche personali di ognuno nel senso opposto.
Così Oberon, re delle fate, è l’opposto del duca Teseo, Titania, regina del bosco, lo è di Ippolita, promessa sposa di Teseo. Bosco e Palazzo rappresentano i due luoghi simbolo della storia: da un lato la libertà di linguaggio e di movimento, dall’altra il controllo del corpo, la metrica stringente. A loro si uniscono quattro innamorati e quattro artigiani , i primi alla ricerca del vero amore, gli altri impegnati a improvvisarsi teatranti con imprevedibili esiti comici.
Per affrontare un testo così complesso, gli allievi hanno dovuto, innanzi tutto, studiare il linguaggio dei personaggi, un linguaggio poetico e sempre cangiante a seconda del contesto in cui essi si trovano: il palazzo del duca Teseo da un lato, il bosco governato da Oberon e Titania dall’altro.
Inoltre, per ogni personaggio, gli attori hanno tradotto in movimento il carattere, i sentimenti e gli impulsi dei personaggi, attraverso un modo di camminare, di parlare, di gesticolare. Muoversi e recitare in un teatro come quello di Tindari significa ampliare i gesti, dare maggiore forza ad ogni parola, saper gestire un palcoscenico anche fisicamente impegnativo. Inoltre, i personaggi sono accompagnati da un coro, il quale simboleggia la complessità dei rapporti fra persone, la fatica e la sorpresa continua con cui ci si avvicina e ci si affida all’altro.
«È stato un lavoro impegnativo, ma siamo molto contenti del risultato raggiunto – afferma Stefano Molica – i ragazzi si sono lanciati in un mondo, quello di Shakespeare, meraviglioso e complicato. Ciò è stato possibile grazie al loro impegno, alla loro tenacia e al lavoro di squadra».
Si chiude così un altro anno accademico per La Macchina dei Sogni. Stefano Molica e Valentina Martino sono già al lavoro per l’anno prossimo.
Tuttavia, mancano ancora due appuntamenti con i saggi finali fuori Patti: San Piero Patti il 9 luglio e Capo d’Orlando il 14.
In scena:
Anastasia Alizzi
Sonia D’Amico
Claudia Di Pasquale
Stefania Distefano
Antonella Ingrassia
Giada Ingrassia
Milena Leprino
Valeria Martino
Antonella Mollica
Angelo Napoli
Gabriele Scaffidi Militone
Iris Scardino
Josephine Sciotto
Manuel Zeneli
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