“Lajos è tornato! “ Un film documentario di Walter Korda.
di Ornella Fanzone
L’Io e l’altro, solitudine e identità. Ricerca di se stessi, della propria verità attraverso il contatto con la “verità” degli altri. E poi, esiste una sola verità o più d’una?
Ambientato in una Roma di “invisibili”, gli emarginati, i clochard, quelli che si possono definire i disperati, che disturbano la vista, inquietano, perché inquinano l’immagine oleografica delle esistenze ordinate che si snodano tra le virgolette di un quotidiano avvolto nel ghiaccio dell’indifferenza.
La vita pigra e ripetitiva di una metropoli, dove prolifera e si muove anche un’umanità che per scelta o per condanna, si trova a naufragare, senza passato né futuro, in una dimensione dove ognuno, chiuso nel proprio cuore, può conservare un segreto. Molteplici sono i quesiti che lo spettatore si trova a formulare alla propria coscienza, durante la visione di questo agile quanto intelligente documentario. Interrogativi esistenziali, che implicano il riesame, per chi è dietro la cinepresa, del proprio percorso di vita, in un crescendo che alterna diffidenze a spirito di solidarietà e condivisione. L’altro ci fa da specchio. Attraverso la sua vicenda umana, viene sollecitato lo sguardo interiore, lucido e finalmente anche meno impietoso, sulle nostre personali esistenze.
Una giungla metropolitana, nella quale vivono, per citare Dostojevski, i delinquenti per senso di colpa, coloro cioè che si sentono in colpa non perché hanno commesso un misfatto, ma finiscono per compierlo perché mossi da un pensiero inconscio di sconfitta che li perseguita. Perseguitati dalla volontà di espiare la “colpa” di vivere.
Ecco, che la linea di demarcazione tra noi e “l’altro”, colui che vive ai margini, diventa pericolosamente sottile. Perdersi è in agguato, quando lo strazio della gestualità di una vita che sembra non appartenerci più, subdolamente ci spinge a lasciarci sedurre dal fascino perverso dello scivolare nell’invisibilità. Come una lenta e dolce morte.
Walter Korda indaga, quasi vestendo gli abiti professionali dell’investigatore, comincia a sezionare la vita di Szabò Lajos, sedicente chirurgo di Budapest che, a causa della separazione dalla moglie, e di una vicenda giudiziaria poco chiara, finisce per estraniarsi da sé e per sentirsi parte anonima della vita biologica.
Ma a che serve indagare su chi ci sta davanti? Per potersi fidare? “Perché”, si chiede il regista, “forse sono io affidabile?
Krishnamurti, libero pensatore indiano, insegna che ognuno di noi non è uno soltanto, ma “legione”. Pirandello nel romanzo Uno nessuno, centomila tratteggia questa particolare condizione umana. L’identità di ognuno di noi non sempre è univoca, il nostro io si frantuma attraverso lo sguardo degli altri su di noi. Capita così che la realtà perda la sua fittizia e magari serena oggettività, per scomporsi all’infinito nel vortice del relativismo.
Volere spasmodicamente ricondurre l’”oggetto” osservato al criterio lineare della causa e dell’effetto, uccide la comunicazione, sacrifica l’essenziale, il nucleo prezioso del contatto, rinchiudendo negli angusti confini della solitudine, dolorosamente rassicurante ma sterile.
La relazione umana scompare quando impietosamente diviene ostaggio delle perentorie e assolutiste leggi della logica, della fredda intellettualizzazione.
Il cuore, il calore dell’ascolto non sempre sono rintracciabili nelle fredde geometrie della razionalità. La solidarietà, il dono di sé, che di tanto contenuto impreziosisce la nostra esistenza, la gratuità di un incontro, sta spesso nell’immediatezza, nella consapevolezza, che non è ingenuità ma umile saggezza, che ogni essere umano può celare un’ombra, il suo lato oscuro, che non necessariamente è il torbido, il peccaminoso o il turpe. È piuttosto quel nucleo intrinseco della nostra nascita, sacrificato lentamente, per convenienza, per adattamento, per vitale necessità di saziare la fame di affetto presente e ben celata dentro ognuno di noi.
La rimozione della propria verità interiore per sopravvivere, quando si ha paura di non essere accettati così, solo uomini e null’altro. E infine il ritorno, il ritorno a casa, nel proprio luogo d’origine da cui si è scappati, per vergogna, per paura, o il ritorno a quel tutto da cui si proviene, o, infine, il ritorno a se stessi, nella serena accettazione di chi si vuole essere. O di chi, più semplicemente, si riesce ad essere. Sacrosanto ed inalienabile diritto di libertà.
Questo il coacervo di riflessioni sollecitate dall’abilità e dall’attento e sensibile sguardo di Walter Korda. Il regista infatti, attraverso il suo personale vissuto, la sua dolente umanità, intuisce i grovigli psicologici della persona su cui “indaga” e compie dunque un lavoro di fine introspezione, di affondo nelle miserie umane, accostandosi con sincera compassione alla vicenda, qualunque essa sia.
A fare da sostegno musicale alle immagini, impreziosendole, una selezione di brani, alcuni eseguiti da rom, conosciuti per strada dal regista, altri, del compositore Gualtiero Cesarini, apprezzato musicista. Dinamico l’andamento del film, giocato su una fotografia moderna che si intreccia e sfuma in un sapiente mixaggio tra animazione e grafica, campo affidato allo spessore tecnico ed alla competenza magistrale e di livello, di quel raffinatissimo disegnatore che è Riccardo Mannelli.
L’occhio sostituisce la telecamera, con un abile gioco di primi piani che si alternano ai veloci campi lunghi, tecnica questa che avvicina molto il corto ai nuovi linguaggi dei videomaker metropolitani.
Un film sicuramente da concorso, che potrebbe legittimamente inserirsi nei palinsesti televisivi di media serata, sulla rete destinata ai giovani, nella tv intelligente che si prefigge di promuovere dibattiti e confronti.
scheda tecnica del DVD
Produzione Walter Korda e VISION 2009
Regia: Walter Korda – Montaggio: Alessia Gherardelli – Musiche: Gualtiero Cesarini – Animazioni e fotografia: Riccardo Mannelli – Costumi: Laura Costantini – Produttore esecutivo: Vision Fabrizio Murgante – Supervisione: Vision Gianluca Giorgi e Luca De Donno – Post produzione grafica: Stefano Schintu –
Con Arianna Lazzaro, Riccardo Barbera, Beatrice Galati, Guido Quintozzi e Lidia Broccolini
durata 35 minuti
Audio:Italiano 2.0
Sottotitoli:Inglese, Francese
CHI È WALTER KORDA?
Walter Corda (Nome d’arte Walter Korda)
Nato a Dolianova (CA) il 5/02/1956.
Autore televisivo e teatrale, oltre che attore, cantautore, videomaker.
Dopo il Diploma all’Accademia d’Arte Drammatica Silvio d’Amico di Roma ha lavorato come attore in primarie compagnie teatrali (Teatro di Roma con Luigi Squarzina, Roberto de Simone, Riccardo Pazzaglia). Una lunga esperienza di autore in radio (RadioUno) e successivamente in televisione :“30 Ore per la Vita”, “Il TG delle vacanze” “Un disco per l’estate”, e dal 1992 al 2006 “Buona domenica”, su Canale 5, con Maurizio Costanzo.
IN TV
Come autore televisivo ha lavorato nel 1994 e 1995 per “30 Ore per la Vita”, maratona di beneficenza con Lorella Cuccarini e Marco Columbro; Canale 5; “Il TG delle vacanze”, testicomici, con Gaspare e Zuzzurro, CANALE 5; “Adamo contro Eva”, Canale 5; “Un disco perl’estate”, CANALE 5; “Scopriamo le carte” con Gerry Scotti, CANALE 5; “Cari amici miei” cena reality con Maurizio Costanzo e Paolo Bonolis in prima serata su Italia 1; nel 2004 e 2005 per “Il mio migliore amico”, Rete 4; 1992 al 2006 per i testi di “Buona domenica”, Canale 5. Dal 2002 al 2006, è stato autore degli spot commerciali presenti all’interno di tutti i programmi TV che ha curato, sulle 3 Reti Mediaset.
Come attore televisivo ha partecipato alla serie “Le commedie in diretta” (RAIDUE), recita in “Non è facile uccidere”, regia Di Josè Quaglio.
IN TEATRO
Come attore teatrale ha lavorato dal 1980 al 1984 e ha partecipato come cantante/attore agli spettacoli del Teatro Stabile di Roma, con la regia di Luigi Squarzina: “Il Ventaglio” di Carlo Goldoni, “Misura per misura” di William Shakespeare, “Timone d’Atene” di William Shakespeare;
dal 1987 al 1991, come attore, cantante e musicista, lavora con la compagnia di Roberto De Simone negli spettacoli:“La Gatta Cenerentola” (R. De Simone), “Il Drago” di Edward Schwarz,
“Io ti canto in discanto” (R. De Simone), “Il Bazzareota” (R. De Simone); “Il Brodo Primordiale” di e con Riccardo Pazzaglia, ruolo di attore e cantante (1989-1990).
IN RADIO
Attore e autore per: “Signori illustrissimi” di e con Umberto Broccoli e Emanuela Falcetti (RAI, Radio Uno); “Ora sesta” di e con Umberto Broccoli (RAI, Radio Uno); come autore (RAI, Radio Due): “Mezz’ora sola ti vorr:E.I.A.R”, “Il Guastafeste”, “Le piace la radio?”.
Autore teatrale dei testi: “Sconcertante”, al Teatro in Trastevere, 1988, 1989 anche come attore, cantante, musicista (ospite del Maurizio Costanzo Show, con rappresentazione di brani dello spettacolo); “Un’ora sola ti vorrE.I.A.R.” con C. Calvi – 1982 Teatro Beat ’72, 1984 al Piccolo dell’Eliseo di Roma, anche come attore protagonista, cantante, musicista; “Il Concertondo” con Cecilia Calvi (Premio Teatro Scuola del Teatro Stabile di Roma, 1984). Anche come attore protagonista.
FILMOGRAFIA:
Prima di “Lajos è tornato!”, ha realizzato il documentario “Sonnus”, la storia di un paese in Sardegna, girato con la collaborazione di tutti gli abitanti, prodotto dal comune di Dolianova (CA)
CHI È GUALTIERO CESARINI?
Nato a Roma il 22 maggio 1960. Ha composto musiche e collaborato negli ultimi dieci anni per le trasmissioni RAI: Nel regno degli animali, Confini, Porta a porta, La vita in diretta, Ulisse, Un mondo a colori, Un giorno in pretura, Geo & Geo, Gaia ecc.
Dal 1994 ad oggi è l’autore delle musiche della trasmissione RAI “ Chi l’ha visto?”.
Ha prodotto cd di musica edizioni RAI TRADE e nel 1988 un cd di musica new age con la Fonit Cetra. Dal 2006 è titolare e coproduttore con Lisa e Gigi Panetta del sito Platformlive.
È l’autore delle musiche del film “Lajos è tornato!”.
CHI È RICCARDO MANNELLI?
Nato a Pistoia nel 1955; vive e lavora a Roma. Autore e disegnatore ha collaborato con importanti riviste nazionali ed estere: Il Male, di cui è stato con Pino Zac e Vauro uno degli otto fondatori, La Repubblica, giornale nel quale quando Forattini se ne andò la prima volta lo designò suo erede, L’Europeo, La Stampa, Il Messaggero, Lotta Continua, Il Manifesto, Il Mago, Il Clandestino, Linus, Alter Linus, Blue, Comic Art, Cuore, Zut, L’Heco des Savanes, Umor. Tra i soci fondatori di Boxer di cui è art-director.
Ha tenuto varie mostre personali e collettive; ha pubblicato diversi libri. Insegna Disegno dal vero e Anatomia all’istituto Europeo del Design di cui coordina il Dipartimento.
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Lajos e lo Squalo: Videoclip del Film |
LO SBRAITO DISINIBITO. Disegno satirico di R.Mannelli
Quando sbraiterà da dietro le sbarre sarà convintissimo di convincerci che siamo noi quelli dentro. “AH ! AH ! AH ! TUTTI DENTRO !!!
Cenere e inchiostro, schizzi e sigarette.
Se fosse possibile pensare uno sponsor per Mannelli non c’è dubbio che dovrebbe essere soltanto Bic. È infatti la casa francese che gli fornisce i principali strumenti della sua attività artistica: accendino e penna a sfera. Il primo per mettere a fuoco sogni e desideri, la seconda per ricavare dai piccoli fuochi straordinarie carte geografiche dell’inconscio, visioni memorabili e fotogrammi implacabili. Cenere e inchiostro, schizzi e sigarette, funziona così l’impressionante macchina mannellica, ordigno che spara disegni in forma di poesia o aforisma, che travasa satira in malinconia, saggezza in follia e viceversa. Per lui disegnare è come respirare e a chi, come chi scrive, resta sbalordito dalla straordinaria mano, dalla formidabile facilità di esecuzione e domanda come ciò sia possibile risponde, con un’alzata di spalle, che perfino le galline avrebbero imparato dopo miliardi di disegni. E, viene spontaneo chiedere, se dovessi risognare tutte le facce che hai ritratto? “Sarebbe un incubo, una sorta di giorno del giudizio, di valle di Giosafat.