I bidelli, conoscendo il carattere vulcanico della signora, non nuova ad attacchi verbali nei confronti della scuola e dei loro insegnanti, avvertono subito la dirigente scolastica, Claudia Notaro, che si precipita a piano terra nel tentativo di sedare gli animi. Ma la signora non vuole sentire ragioni e dopo avere sbattuto al muto la preside, che le impediva il passaggio, si dirige verso le scale per recarsi nella classe della ragazzina. Ne deriva un parapiglia con bidelli e docenti presenti che provano a fermare la mamma. Nel frattempo la preside arriva davanti la porta della classe per impedire alla signora di entravi mentre al telefono chiede aiuto ai Carabinieri. La mamma letteralmente imbufalita dopo avere nuovamente malmenato la preside entra in classe e minaccia l’insegnate di fronte ai ragazzini letteralmente terrorizzati.

Ma non riesce ad aggredire l’insegnante per l’intervento dei presenti e, poco dopo, delle forze dell’ordine. Nel frattempo, sul posto arriva anche il nonno della ragazzina che assieme alla madre continua a minacciare verbalmente la dirigente scolastica. Il capo d’istituto viene quindi colta da un malore e trasportata in ospedale con l’ambulanza, anche per le escoriazioni e i lividi riportati nel corso della colluttazione. Ed è scioccata. “Sono molto delusa – dichiara – perché abbiamo fallito: abbiamo attivato l’Osservatorio sulla dispersione scolastica e le operatrici psicopedagogiche. La classe è attenzionata da tempo ed è destinataria di un progetto di Educazione alla legalità. Ma purtroppo siamo soli”.

Appresa la notizia dell’aggressione, i dirigenti scolastici dell’Isola si sono stretti attorno alla collega. In poche ore una lettera a sostegno della preside Notaro, che richiama all’attenzione le istituzioni, è già stata sottoscritta da circa 200 dirigenti scolastici, alcuni di altre regioni italiane.  “L’Associazione nazionale presidi di Palermo – si legge in una nota del sindacato – esprime la propria solidarietà alla collega Claudia Notaro, rimasta vittima dell’ennesima aggressione da parte di una genitrice. Ancora una volta denunciamo la grave frattura educativa che si riscontra tra alcune famiglie, che spesso confondono il ruolo genitoriale con quello di preconcetta difesa, sempre e comunque, dell’operato dei propri figli. Continueremo a seguire la vicenda per gli sviluppi che potrebbero, e dovrebbero, assumere connotazioni giudiziarie”.

Gaetano Pagano, al vertice dell’Anp provinciale si augura che l’episodio prosegua il suo iter giudiziario e valuta la possibilità di costituirsi, eventualmente, parte civile in un eventuale processo a carico della mamma. Anche l’Andis, l’Associazione nazionale dirigenti scolastici, per voce del suo presidente provinciale Mario Veca, esprime vicinanza verso la collega aggredita. E auspica una norma ad hoc che funga da deterrente nei confronti di coloro che aggrediscono medici, docenti e dirigenti scolastici. “In Finlandia, per chi si macchia di simili comportamenti, è previsto – spiega Veca – l’arresto immediato per cinque giorni e il rilascio su cauzione di 5mila euro”.  Solidarietà anche da parte dei sindacati della scuola Cisl scuola e della Flc Cgil.