SOLSTIZIO ALLA PIRAMIDE 2012- Il Rito della Luce
Cultura

SOLSTIZIO ALLA PIRAMIDE 2012- Il Rito della Luce

 

 

 

DSCF7365-001Un grandioso, suggestivo omaggio alla Luce nel giorno più lungo, quello in cui trionfa sul buio. Il Solstizio d’estate anche quest’anno ha assunto i toni del grande evento alla Piramide – 38° Parallelo, l’imponente tetraedro d’acciaio che svetta magnificamente sul promontorio di Motta d’Affermo, ultima opera, in ordine di tempo, voluta da Antonio Presti per Fiumara d’Arte e realizzata dall’artista Mauro Staccioli.

Il Rito della Luce è una realtà che si perpetua, un messaggio di arte, bellezza e spiritualità che si ripropone con cadenza annuale e che solca nel tempo un percorso virtuoso e simbolico per le nuove generazioni. “Il mio intento è quello di consegnarlo ai giovani che sono il nostro futuro” dice Antonio Presti, che da anni condivide con tanti ragazzi attraverso le scuole – che egli stesso definisce propriamente “campi di semina” –  con l’intervento di artisti e poeti, progetti d’eccellenza volti a sviluppare quelle sensibilità fondamentali per la crescita interiore e la conoscenza.

E come per le passate due edizioni, anche quest’anno il “Rito” ha avuto un asse portante dell’evento nella poesia, con tutte le emozioni che essa suscita e riesce a trasmettere.

DSCF7373-001Palazzo Trabia, a Santo Stefano di Camastra, sede del Museo della Ceramica, ha ospitato sabato sera La Notte della Poesia, performance che sotto l’effigie de “L’Offerta della Parola ”, con la direzione artistica di Maria Attanasio, ha come protagonisti poeti di fama nazionale, che tradizionalmente fa da preludio al Rito della Luce.

E la bella novità di quest’anno è stato il coinvolgimento diretto di tanti bambini e ragazzi delle scuole del Parco dei Nebrodi e di quello delle Madonie che, seguiti dai loro insegnanti, hanno condiviso il progetto.

Il reading di poesia è proseguito l’indomani, a completamento di una parabola di suggestioni senza pari, all’interno della Piramide, dove i ragazzi hanno letto i loro versi, anche in dialetto siciliano – altra novità di questa edizione – affiancati dai poeti. “La Grande Madre”, fonte ispiratrice dei componimenti, ha cosi assunto un secondo appellativo, questo tutto siciliano: “A ‘Ranni Matri”. L’idea è stata ovviamente di Antonio Presti, che intende sostenere e diffondere tra i ragazzi lo studio del nostro dialetto come fatto storico-culturale.

DSCF7375-001Nel corso delle recitazioni, la Piramide, in tutta la sua magnificenza, dava il meglio di sé: il fascio di luce che penetrava attraverso la feritoia, appositamente posizionata ad ovest, attraversava il monumento d’acciaio al suo interno perfettamente in linea, orizzontalmente rispetto alla spirale di pietre posta al centro e verticalmente lungo l’asse di collegamento tra il vertice della sommità ed il centro della spirale stessa, “baciando” il volto dei poeti. Un gioco di effetti mozzafiato, insomma, a dimostrazione di quanto sia stata perfetta l’ispirazione e la realizzazione dell’opera con il sole al primo tramonto d’estate che disegnava una geometria di luci che dava senso compiuto ai contenuti simbolici dell’opera: l’orizzontalità sulla spirale che segna il ciclo vita-morte e la verticalità che ne segna la direzione cielo-terra, sintesi di immanenza e trascendenza.

Il Mandala, altro simbolo primario del Rito della Luce, era situato come sempre sul piazzale che declina verso valle. In questa edizione, più di ogni altra, oltre a rivelare la propria essenza di vera e propria opera d’arte, segno universale di bellezza, è stato un autentico elemento di condivisione.

DSCF7383-002L’opera, realizzata da Loredana Longo con la collaborazione di Degal, consisteva in una enorme distesa di sale contenente la scritta “WAITING”, realizzata con vetri a specchio a grandi caratteri che lanciavano riflessi verso il cielo, disposti per la lettura dalla sommità della scarpata. A fianco, nella parte pianeggiante, sulla bianchissima spianata di sale, centinaia di paletti accoglievano strisce di garza con vari pensieri scritti dai partecipanti, annodati e lasciati al vento, ma simbolicamente “consegnati” alla terra, perché ne accogliesse i contenuti di speranza, i sogni, le emozioni, “aspettando”, appunto, che il desiderio collettivo si avveri. Ecco alcune frasi: “Volano suoni d’armonia e d’amore in ogni dove”, “La luce è vita”, “Fai della tua vita un’arte”.

Tante piccole opere d’argilla sono state realizzate, in estemporanea, dai presenti, secondo l’ispirazione di ciascuno, e lanciate nella vallata. Terra lavorata, plasmata dall’uomo che viene restituita alla terra perché ne completi la “lavorazione”. Il sole, gli eventi naturali ed il tempo le renderanno testimonianze artistiche che un giorno potranno essere apprezzate da chi percorrerà la vallata.

DSCF7439-001Gruppi teatrali e musicali con strumenti di vario taglio storico ed etnico, cantanti, danzatori e vari performer, tutti distribuiti nella grande area intorno alla Piramide, hanno offerto uno spettacolo di notevole spessore artistico, celebrativo, significativo del tenore dell’evento.

E poi la Luna, ancora lei, maschera affascinante e misteriosa, si aggirava qua e là recitando il ruolo di “Grande Madre”, distribuendo con grazia e sentimento petali di margherite dalla sommità dell’ingresso del tunnel che conduce alla Piramide.

DSCF7462-001Anche quest’anno sono stati preparati piccoli vasi con piantine verdi ed aromatiche affinché venissero poste a dimora lungo l’acclività ai piedi dell’opera in segno di nascita e crescita della vita. Il seme, la pianta ed il suo profumo che rappresentano l’essenza della vita, sono sempre state nel loro insieme una metafora tanto cara ad Antonio Presti.

DSCF7470-001E mentre il caldo e lucente sole della prima domenica d’estate andava pian piano abbassandosi sull’orizzonte, è stato proprio il fondatore di Fiumara d’Arte in persona a dirigere il “gran finale” della manifestazione. Tutti i gruppi ed i partecipanti al “Rito” si sono radunati prima intorno al Mandala e poi accanto alla Piramide, lungo il piazzale che sporge lato mare, per salutare la luce tra canti e balli. Antonio Presti scandiva tempi e ritmi a musicisti, cantanti, attori e danzatori volgendo frequentemente lo sguardo al tramonto, affinché la dissolvenza della musica fosse in armonia con quella degli ultimi bagliori.

DSCF7475-001“La luce è vita” ha esclamato nel corso del breve ringraziamento finale, con gli occhi lucidi di commozione. Stessa frase che sventolava, ormai al crepuscolo, tra quelle affisse ai paletti del Mandala.

Corrado Speziale

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27 Giugno 2012

Autore:

admin


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