SONDAGGI – Tra svolte, conferme e crolli, verso il voto di marzo
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SONDAGGI – Tra svolte, conferme e crolli, verso il voto di marzo

Giorgia Meloni al 5% e CasaPound vicina al 3%: possono entrare in Parlamento… e gli altri?

 
Quando mancano meno di tre mesi al voto non solo gli analisti guardano con sempre maggiore attenzione ai sondaggi. Scoprire cosa faranno i pensionati, i diciottenni, i disoccupati. L’ultimo, piuttosto clamoroso, è quello rilanciato da affaritaliani.it di Scenari Politici – Winpoll.
Si parte dal tracollo del Pd, al 21,4%: cifre da incubo vero, soprattutto perché sono pochissimi i collegi uninominali certi.
Tutte le altre liste collegate al Pd, insieme, dovrebbero raggranellare circa il 3 per cento.
La crisi, insomma, è profondissima mentre a sinistra Liberi e Uguali, è posta poco sotto al 7%.
Anche questo è una grossa grana per Matteo Renzi, anche se il partito è lontano da quel 10% evocato da Massimo D’Alema.
C’è poi la lista di estrema sinistra, Potere al Popolo (sostenuta da Rifondazione, Pci, sinistra anticapitalista e piattaforma Eurostop), che viene data attorno all’1-2 per cento, ma qui i voti potrebbero essere di più.

Il Movimento 5 Stelle, forte in particolare tra i giovanissimi ma molto meno tra gli anziani, potrebbe essere sovrastimato di un 2-3% considerando anche i  risultati alle Amministrative della scorsa primavera quando, soprattutto al Nord, i grillini di fatto sono rimasti fuori dai giochi. Nei sondaggi elettorali di Demopolis il Movimento 5 Stelle sfiorerebbe il30%. La svolta “europeista” del Movimento 5 Stelle paga in termini elettorali. Ed il Barometro Politico Demopolis registra infatti un balzo dei pentastellati, ora al 29%. Le parole del candidato premier Cinque Stelle Di Maio hanno lasciato il segno. “Non credo sia più il momento per l’Italia di uscire dall’euro perché l’asse francotedesco non è più così forte, e spero di non arrivare al referendum sull’euro che comunque per me sarebbe un’estrema ratio”.

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Intanto anche il centrodestra torna sui suoi passi. Ieri Silvio Berlusconi ha annunciato che il Jobs Act non verrà toccato. Si tratta di una strategia per intercettare il voto moderato che si rifugia nell’astensione.

L’obiettivo è raggiungere quota 40%. Se non addirittura il 45%, sogno dichiarato del leader di Forza Italia.

Una strada interessante alla conta del voto. Ed al momento nei sondaggi avanti a tutti c’è il centrodestra, prima forza del Paese che, in coalizione, è accreditato del 36-37%, lontana ancora dalla maggioranza assoluta

Il caso-Maroni pare indebolire leggermente la Lega, con Forza Italia davanti di 1,5-2 punti percentuali.

Bene Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, data attorno al 5%, mentre il Quarto polo è tra il 2 e il 3 per cento. A

Infine CasaPound, che viene data di poco sopra al 2%: un risultato inatteso e insperato, che proietta il movimento di estrema destra vicino all’agognato 3%, soglia necessaria per entrare in Parlamento. Molto meno – restando a destra – Forza Nuova.

 

11 Gennaio 2018

Autore:

redazione


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