L’esponente politico siciliano venne ucciso dalla mafia nel 1980
“Mattarella è l’esempio lampante di come la politica possa e debba essere importante strumento nella lotta alla mafia e al malaffare.
Quella di Mattarella, da Presidente della Regione Siciliana, fu una missione assolta con coraggio e audacia. Cercò le collusioni tra politica e mafia e le denunciò. Negli anni ottanta questa decisione non poteva che essere una firma sulla propria condanna a morte”.
Lo ha detto Sonia Alfano, Presidente dell’Associazione Nazionale Familiari Vittime di Mafia, ricordando l’assassinio di Piersanti Mattarella, avvenuto il 6 gennaio del 1980 mentre era Presidente della Regione Siciliana.
“Mattarella ebbe la forza di affrontare a viso aperto Cosa Nostra, pagando con il proprio sangue. Per questo motivo ritengo doveroso far rivivere il ricordo di quell’uomo che con tanta forza portò avanti una ‘guerra’ che ancora oggi necessita di essere combattuta.
Le collusioni tra mafia e politica, infatti, oggi più che mai mortificano il nostro Paese” ha concluso Sonia Alfano.