Aumentano gli anziani ed i poveri e diminuiscono le risorse che la Regione, i distretti socio-sanitari ed i comuni investono per la protezione sociale. Sostanzialmente è questa la conclusione che i sindacati dei pensionati di CGIL, CISL e UIL traggono sulla base di un’analisi impietosa della spesa degli enti locali messinesi.
Nel convegno-manifestazione al Paladiana di Milazzo i segretari delle confederazioni e dei sindacati di categoria hanno presentato uno spaccato del distretto socio sanitario di Milazzo (apparentemente meno disagiato rispetto agli altri della provincia) con forti criticitàe soltanto con pochissime positività.
La popolazione anziana è pari a 24mila su 75mila abitanti del distretto; il 23% degli anziani sono non autosufficienti o invalidi; nella sola Milazzo sono 3mila le persone che vivono in condizioni di solitudine e 2300 con una pensioni di meno di 400 euro al mese. “ Una cittàe un territorio di anziani con picchi di povertà, solitudine, e disabilità(pressoché ignorata dalla istituzioni pubbliche) inaccettabile†commenta il segretario della FNP Muscolino.
I comuni, aggiungono, i segretari di SPI, FNP e UILP, pur in presenza di condizioni di disagio gravi, investono poco e spesso anche male. Milazzo impiega l’8,73%
Spulciando i bilanci si scopre che per la tutela sociale per gli anziani spendono meno della metàdella media dei comuni italiani e che in alcuni la percentuale di risorse è inaccettabile. La media nazionale della spesa per il settore sociale è pari al 17,05% per una spesa pro capite di 184,06 euro. Tutte le regioni del nord superano il 20%. La media in Sicilia è del 13%. È il massimo delle contraddizioni possibili, opportunamente stigmatizzato dai sindacati confederali che non lesinano critiche nemmeno ai tanti comuni che non solo spendono poche risorse per la protezione sociale ma spesso spendono anche male (gite e pranzi). Un’ultima considerazione di SPI, FNP e UILP (Locorotondo, Muscolino, Catania), è riservata alla sanità. Si sottolinea la inadeguatezza dell’assistenza sanitaria sul territorio, dove spesso la figura del medico di famiglia, carismatica in passato, è diventata virtuale, poiché magari risiede altrove ed in tanti paesi interni perciò manca per tante ore qualsiasi riferimento. Dell’ospedale di Milazzo si evidenziano i tre primati (chirurgia, cardiologia, nefrologia) ma anche la buona qualitàdi altre discipline specialistiche (neurologia, psichiatria, oculistica, otorino, unitàcoronaria). In tempi di rimodulazione della sanitàle eccellenze dovrebbero rappresentare un positivo auspicio. In atto spesso si è costretti a subire e ad assistere a spettacoli indecorosi e disumani in particolare nei pronto soccorso. Fondamentale per la nuova sanità, affermano infine, saranno i P.T.A. ( presidi territoriali assistenziali) che dovranno colmare il vuoto e l’inefficienza che purtroppo in atto albergano nella sanitànelle comunità.

Comunicati Stampa
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