SPIAGGIATO – La fine di uno squalo
Cronaca Regionale

SPIAGGIATO – La fine di uno squalo

 

 

Questo sulla spiaggia di Alicudi, le foto sono di Valentino Capone.

L’esemplare, innocuo per l’uono, potrebbe esserse rimasto impigliano nelle reti  o in qualche “conso, poi stremato, è morto, andandosi a spiaggiare.

squalo_553172_10201116640459341_880588474_nEra un piccolo esemplare di squalo Capopiatto, meglio noto con il nome scientifico di Hexanchus griseus Bonnaterre. Questa specie è la più grande della famiglia dei Hexanchidae. La caratteristica principale degli squali Capopiatti è quella di avere un’unica pinna dorsale. Inoltre le loro dimensioni possono variare fra i 140 ed i 480 cm.

Ma alcuni esemplari possono superare anche i 5 metri di lunghezza.

I Capopiatti, che dai pescatori del Mediterraneo vengono chiamati anche pesci “Vacca” data la loro mole, sono abituati a vivere a grandi profondità, è sovente, durante le ore notturne, come capita spesso nello stretto di Messina ed alle Eolie, possono risalire fino in superficie per predare altri pesci o alle volte pure pesci Spada e Calamari.

Nelle acque dello stretto di Messina, molto pescose è ricche di vita per via delle forti correnti di marea che producono un ricambio d‘acqua davvero unico al mondo, il Capopiatto è una specie molto comune.

Inoltre, l’habitat abissale fornito dallo stretto, con i fondali che sprofondano fin sotto i 500 metri nella zona meridionale del Canale, è l’ideale per questa specie di animali che sovente sono abituati a vivere a grandi profondità.

Di quello spiaggiato, probabilmente già da morto, a parte le foto, resterà, forse una bella dentatura, a fare mostra di se, su qualche muro..

11 Aprile 2013

Autore:

admin


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