– di Corrado Speziale –
“Unire l’Italia contro la guerra, per riaccendere la speranza”. Domenica prossima, 7 maggio, migliaia di persone saranno coinvolte nella mega staffetta che in contemporanea, da Aosta a Capo Passero, unirà l’Italia nel segno della Pace. In Sicilia l’iniziativa interesserà tutta la costa orientale, da Messina a Portopalo. I partecipanti, lungo tutto lo Stivale, da soli o in gruppo, percorreranno un chilometro di strada ciascuno, esponendo la bandiera della Pace. In Sicilia ci saranno almeno 259 portabandiera per altrettanti chilometri, con motivazioni speciali rispetto al resto della nazione: verranno “idealmente” attraversate Sigonella, Augusta e Niscemi, luoghi notoriamente strategici dal punto di vista militare. Messina sarà interessata da un tracciato composto da 18 “segmenti” da un chilometro ciascuno, con partenza dalla Fiera, mentre lungo la provincia jonica il percorso si articolerà su 50 chilometri. Tutti i punti della staffetta saranno individuati da un localizzatore GPS.
Una manifestazione imponente, in linea con il motivo che la ispira: usare il cammino come strumento di Pace. Su proposta del giornalista Michele Santoro, con un appello nazionale, il 18 aprile, rivolto alla società civile e ai leader politici, condiviso da tanti personaggi pubblici, intellettuali, accademici, rappresentanti del mondo della cultura e dello spettacolo, l’Italia si mobilita. L’intento è radunare chi è contrario all’invio di armi in Ucraina e favorevole all’immediato cessate il fuoco con l’avvio di trattative per la pace: “Fare qualcosa contro l’orrore della violenza delle armi”.
La mega iniziativa consiste in una “Staffetta dell’Umanità da Aosta a Lampedusa per camminare insieme, unire l’Italia contro la guerra, per riaccendere la speranza”. Impegno e speranze che si articoleranno lungo un percorso record di 4 mila chilometri che sarà coperto da un numero base di 4 mila persone. Ma i partecipanti saranno molti di più, dislocati su tutto il territorio nazionale, ciascuno sul suo chilometro, in contemporanea, mostrando la bandiera della Pace.
“Dopo più di un anno di guerra in Ucraina – si legge nell’appello – e centinaia di migliaia di morti, mettere fine al massacro, cessare il fuoco e dare inizio a una trattativa restano parole proibite. Si prepara, invece, una resa dei conti dagli esiti imprevedibili con l’uso di proiettili a uranio impoverito e il rischio di utilizzo di armi nucleari tattiche”. Lo sdegno: “I governi continuano a ignorare il desiderio di pace dei popoli e proseguono nella folle corsa ad armi di distruzione sempre più potenti”. L’analisi della situazione e lo sguardo sul mondo: “Mentre milioni di persone sono costrette dalle inondazioni, dalla siccità e dalla fame, a lasciare le loro terre, centinaia di miliardi di euro vengono spesi per aumentare la devastazione dell’ambiente e spargere veleni nell’aria. L’intera Ucraina è rasa al suolo, un macigno si abbatte sull’Europa politica, aumentando le disuguaglianze, peggiorando le condizioni di vita dei lavoratori, flagellando le famiglie con l’aumento dei beni alimentari, della benzina, dell’energia e delle rate dei mutui”. Responsabilità e contrapposizioni: “Putin è il responsabile dell’invasione, ma la Nato, con in testa il Presidente degli Stati Uniti Biden, non sta operando soltanto per aiutare gli aggrediti a difendersi, contribuisce all’escalation e trasforma un conflitto locale in una guerra mondiale strisciante. Dalla stragrande maggioranza dei mezzi d’informazione – prosegue la nota – viene ripetuta la menzogna dell’Occidente che si batte per estendere la democrazia al resto del mondo. Dimenticando l’Iraq, l’Afghanistan, la Libia e il Kossovo”. Quale dovrebbe essere il ruolo dell’Italia: “Si vuole imporre l’idea che non esista altro modo di porre fine alla guerra se non la vittoria militare di uno dei due contendenti e che l’Italia non possa far altro che continuare a inviare armi, limitandosi a invocare una soluzione diplomatica dai contorni indefiniti. Noi pensiamo che l’Italia debba manifestare in ogni modo la sua solidarietà al popolo ucraino abbandonando, però, qualunque partecipazione alle operazioni belliche. Vogliamo tornare ad essere il più grande Paese pacifista del mondo, motore di una azione per la Pace e non ruota di scorta in una guerra”. La consapevolezza: “Sappiamo che sono in moltissimi a condividere la nostra rabbia nel vedere sottratta alle nuove generazioni l’idea stessa di futuro, mentre si diffonde la sfiducia in una politica privilegio di pochi e il governo si mostra sempre più subalterno agli Stati Uniti e incapace di difendere gli interessi degli italiani e dell’Europa”. Il focus dell’appello: “Siccome chi non è rappresentato e non costituisce una forza viene spinto a credere di non poter più incidere nella vita della Nazione, seguendo l’esempio del movimento in Francia, vi chiediamo di reagire alla sfiducia, di usare il cammino come strumento di Pace, di costruire insieme una staffetta dell’umanità che parta da Aosta, Bolzano e Trieste fino a Lampedusa. Questo appello è rivolto a chi sente il bisogno di fare qualcosa contro l’orrore della violenza delle armi e ha voglia di gridare ‘basta’. Sembra impossibile che i senza partito, i disorganizzati, riescano in un’impresa così difficile. Ma se ciascuno di voi offrirà il suo contributo e se i leader e le organizzazioni che si sono pronunciati contro l’invio di armi daranno una mano, tutti insieme potremo farcela”.
La staffetta si svolgerà in un’unica giornata, domenica prossima, 7 maggio. Alle ore 12,00 i partecipanti partiranno contemporaneamente in tutta Italia per percorrere ognuno il proprio chilometro lungo un segmento stabilito, dentro ogni tappa di circa 25 chilometri, portando una bandiera della Pace. Il punto stabilito per la partenza dovrà essere raggiunto un’ora prima, quindi alle ore 11,00. Ogni fine tappa, se ce ne sono le condizioni, costituirà un punto di raduno dei partecipanti. Da lì si effettueranno le dirette sui canali e i profili social. I punti saranno posizioni indicate con GPS, raggiungibili utilizzando Google maps o altro, e verranno assegnati a ogni partecipante. Si aderisce alla manifestazione comunicando le proprie generalità, numero di telefono e città di residenza all’indirizzo e-mail staffetta.pace@gmail.com. Per la Sicilia: staffettapace.sicilia@gmail.com. Le informazioni sull’iniziativa nazionale sono reperibili su https://www.cammini.eu/blog/staffetta-della-pace.
L’iscrizione all’evento è gratuita, così come volontaria e gratuita è l’attività di chi organizza. L’evento potrà essere seguito in streaming sull’app Servizio Pubblico, su Il Fatto Quotidiano e sui social.
Questa la tappa, suddivisa per chilometro, che interesserà la città di Messina e la fascia jonica fino a Letojanni. Ogni punto d’arrivo coincide con il successivo punto di partenza.
Fiera – Villa Mazzini – Chiesa Catalani – Viale San Martino (Bar Prestige) – Via Catania (Cimitero) – Casa Circondariale Gazzi (Bar Petrella) – Caserma Ainis – SS114 Contesse (Mc Donald’s) – Centro Commerciale Today/Poste Pistunina – Centro Commerciale Tremestieri – Autofficina Grioli – Mili Marina (Rosticceria Campanella) – Moleti (Tabacchi Tomasello) – Panificio Cucinotta – S. Margherita (Mercatino Frutta) – S. Margherita (Fermata Atm lungomare) – Pizzeria Syrah – S. Paolo (prossimità Stazione FS) – Tabacchi Manganaro – Scaletta Zanclea (Chiesa Madonna della Lettera e S. Placido) – Municipio Scaletta – Itala (Bar Guaranà) – Inizio Capo Alì – Lido Baja Imperiale Alì Terme – Poste/Bar Todaro – Fine lungomare Alì Terme – Inizio lungomare Nizza (Maracanà beach) – Bar Lido Primosole – Plays (Roccalumera) – Piazza parcheggi (Roccalumera) – Fine lungomare Roccalumera – Tratto lungomare Furci Siculo – California Cafè (S. Teresa Riva) – Neg. Maxisconto – Ristorante Pizzeria Riviera – Inizio lungomare S. Alessio (incrocio via Leonardo Sciascia) – Lido Nautilus Movida beach (Letojanni) – Lido Fly beach.
Il tracciato regionale si svilupperà sull’intera fascia jonica, da Messina a Isola delle Correnti, Portopalo, con conclusione dinnanzi alla statua del Cristo Redentore.
Le tappe siciliane: Messina – Roccalumera – Giardini Naxos – Scura (Santa Venerina) – Catania – Agnone Bagni – Pedagaggi (Carlentini) – Palazzolo Acreide – Villa Vela (Noto) – Lido di Noto – Portopalo – Statua del Cristo Redentore.
Per ovvi motivi, l’ultima tappa non può essere Lampedusa, estremo avamposto d’Europa a sud, che vale come meta simbolica. 259 chilometri saranno coperti da almeno altrettanti portabandiera, con motivazioni speciali rispetto al resto della nazione: nella Sicilia orientale ricadono Sigonella, Augusta e Niscemi, luoghi strategici dal punto di vista militare, che per motivi di distanza non sono stati compresi nel percorso. Verranno pertanto attraversati “idealmente”. Per questo nell’isola sono state previste, autonomamente, alcune manifestazioni pacifiste parallele alla Staffetta dell’Umanità.