Stampa in Tribunale – La nota e la solidarietà di Domenico Orifici

Il decano dei giornalisti locali dei Nebrodi, Domenico Oriici, che scrive sulla Gazzetta del Sud, dice la sua sulla vicenda del caso Wikipedia\Sinagra. Ed esprime al pari di tanti testate e giornalisti la solidarietà ai colleghi mandata alla sbarra per un presunto reato che alla luce del dibattimento non c’era.

Da giorni i sinagresi chiedono lumi sulla sentenza del GIP del tribunale di Patti che ha emesso il parere di non procedere al dibattimento contro i giornalisti Salvatore Calà, Enzo Caputo e Massimo Scaffidi, querelati per diffamazione dal sindaco di Sinagra e da altre due persone.

Ritengo doveroso da parte mia fare un po’ di chiarezza .

I tre detti giornalisti, nell’aprile scorso, sui giornali on line Scomunicando e Il Quadrifoglio, hanno riportato una notizia “pirata” della nota Enciclopedia on line, Wikipedia che, modificata nella voce “Sinagra” in maniera burlesca, attribuiva nuovi santi ed altre novità al paese.

I querelanti si sarebbero sentiti diffamati forse, perchè si sarebbero visti identificati nei personaggi riportati dalla notizia pirata

Scattò cosi la caccia all’autore che aveva aggiornato la pagina di Wikipedia, ma per quanto si sia attivata la polizia postale e la stessa Wikipedia Fundation che ha comunicato di non essere in condizione di fornire il nome, non fu possibile risalire all’autore del fatto burlesco.

Forse perchè non fu possibile colpire l’autore perché rimasto ignoto, il sindaco di Sinagra e altri due hanno querelato i suddetti giornalisti per diffamazione per avere diffuso la notizia “ pirata”comparsa su Wikipedia.

Nei fatti i tre della stampa, peraltro noti al grande pubblico per la loro correttezza, trasparenza e decennale esperienza, cosi avevano commentato il fatto burlesco: “ Uno scherzo di pessimo gusto, assestato da anonimi pirati burloni che hanno modificato la voce dell’Enciclopedia on line, inserendo una serie di notizie infondate e palesemente false”.

La Procura di Patti, non riscontrando il reato, archiviò l’accusa, La cosa non fu gradita ai querelanti. Fu così che quest’ultimi ricorsero al GIP perché rinviasse a giudizio i tre giornalisti.

Il Gip, dopo avere sentito gli avvocati delle parti, ha rilevato che gli accusati avrebbero agito “senza eccedere i limiti connaturati all’esercizio del diritto di critica e di cronaca, avuto riguardo alla verità della notizia, alla rilevanza nel contesto locale di riferimento, nonché alla continenza delle forme espositive“.

Di conseguenza, si legge nella sentenza: “ non sussistono sufficienti elementi per procedere a un procedimento dibattimentale dell’accusa in ordine del reato di cui all’art. 595 comma 3 c.p. visto l’art. 409 c.p.p. dispone l’archiviazione del procedimento”.


Domenico Orifici

 

Redazione Scomunicando.it

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