STEFANO TERRANOVA – Ora anche Mattarella sa della sua tragica vicenda
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STEFANO TERRANOVA – Ora anche Mattarella sa della sua tragica vicenda

Il libro che parla di lui è già nella biblioteca personale del Presidente della Repubblica.

Vi sono vicino

Sergio Mattarella risponde di pugno alla lettera del padre di Stefano Terranova.

Un gesto che va “oltre”.

Infatti il Presidente della Repubblica, con distinta eleganza, ha risposto alla lettera aperta inviatagli da Tindaro  – il padre di Stefano – tragicamente scomparso nel 2013 ad appena 18 anni dopo essersi sentito male a scuola. La diagnosi fu angioma cavernoso del bulbo sinistro.

Era il 3 maggio del 2013.

Immediatamente scattarono i piani terapeutici. Poi la morte lo colse all’ospedale di Milazzo. Qui Stefano aveva subito un intervento chirurgico, ma nel decorso post operatorio, che sembrava eccellente, la situazione precipitò.

Era il 2 giugno 2013.

Una situazione sul quale ancora il padre vuole risposte. Questa storia divenne un libro, uscito nel 2019, scritto da Maria Azzurra Ridolfo, intitolato “Fiordaliso – Morire a 18 anni “di “ospedale”, dove si evidenziano gli errori posti in essere da chi interagiva, sotto il profilo medico, al capezzale di Stefano e che causarono il suo decesso “di” ospedale.

Questo libro è stato ora inviato da Tindaro Terranova al presidente Sergio Mattarella che rispondendo, di suo pugno, ha scritto:

La ringrazio molto per “Fiordaliso”. – scrive Mattarella – Conserverò il libro nella mia biblioteca e le esprimo la mia vicinanza. Grazie per la dedica.”

 

La fondazione

Intanto lo stesso Tindaro Terranova ha comunicato che è stato dato avvio all’iter di costituzione di una fondazione che avrà le finalità specifiche di onorare la memoria del mio giovane figlio e di poter essere di aiuto a tutti coloro i quali hanno bisogno di essere accompagnati dallo stato di disperazione per un dolore immenso, alla speranza.

Questo il testo della lettera aperta

Non chiedo indagini o risposte, Le chiedo di onorare la memoria di mio figlio conservando nella sua biblioteca personale il libro “Fiordaliso – morire a 18 anni di ospedale “, che racconta gli ultimi frangenti dolorosi della sua giovane vita terrena, il suo calvario, il suo golgota.

Poche righe di un padre, per chiedere al Presidente della Repubblica, nella sua veste morale ed etica che incarna il sentimento della Nazione, di consegnare dalla cronaca alla storia la giovane esistenza di Stefano e il suo messaggio:

Dove è l’errore ch’io porti la verità!

Con altrettanta sobrietà il Presidente della Repubblica scrive di suo pugno al padre di Stefano accogliendo la richiesta ed esprimendo vicinanza all’uomo e al suo dolore.

Un dolore che oggi non è più senso di colpa, rabbia, odio ma è semplicemente amore.

Vi è tanto amore nell’annunciare la creazione di un comitato che presto porterà alla costituzione della Fondazione “Fiordaliso”, alla quale verrà affidato il compito di conservare la memoria di Stefano e con gli eventi raccontare le ansie, le speranze degli intrepidi cuori giovanili.

Avrà anche un’altra missione, portare la speranza dove oggi c’è disperazione, in questa nostra società che corre il rischio di smarrire il valore della solidarietà e il rispetto dell’uomo minandone la convivenza civile.

Con altrettanta sobrietà il Presidente della Repubblica scrive di suo pugno al padre di Stefano, accogliendo la richiesta ed esprimendo vicinanza all’uomo e al suo dolore.

“La ringrazio molto per “Fiordaliso”. – scrive Mattarella – Conserverò il libro nella mia biblioteca e le esprimo la mia vicinanza. Grazie per la dedica.”

Un dolore, quello della famiglia, che oggi non è più senso di colpa, rabbia, odio ma è semplicemente amore.

Vi è tanto amore nell’annunciare la creazione di un comitato che presto porterà alla costituzione della Fondazione “Fiordaliso”, alla quale verrà affidato il compito di conservare la memoria di Stefano e con gli eventi raccontare le ansie, le speranze degli intrepidi cuori giovanili.

Avrà anche un’altra missione, portare la speranza dove oggi c’è disperazione, in questa nostra società che corre il rischio di smarrire il valore della solidarietà e il rispetto dell’uomo minandone la convivenza civile.

 

 

8 Ottobre 2022

Autore:

redazione


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