L’11 agosto, il Castello di Brolo, testimone e memoria di storie mai raccontate. Per vivere le fasi dello sbarco, l’iniziale deblache americana sotto il fuoco dei tedeschi, il controllo del territorio, l’orrore dei bombardamenti, e poi ancora le tentate “marrocchinate” nell’entroterra . Una pagina di guerra spesso dimenticata.
L’11 agosto 1943 è la data passata alla storia come l’ultimo scontro armato nell’ambito dell’Operazione Husky, ovvero l’invasione della Sicilia, messo in atto dalle forze Angloamericane. Un’operazione avviata la notte del 10 agosto, voleva per tagliare in due l’esercito Tedesco e Italiano in ritirata, ma dove l’intelligente americana sbaglio tante previsioni. I tedeschi minarono alla fine Calavà, ottennero quel giusto tempo per poter traghettare in massa lo stretto e attestarsi a Cassino.
Il Genenerale Patton, comandante della settima armata americana, in meno di un mese dallo sbarco sull’isola, con strategie passate alla storia per audacia e validità, era a Torrenova e non riuscendo a sfondare con attacchi diretti la linea difensiva Capo d’Orlando – Randazzo, tenuta dai tedeschi, ordinò uno sbarco anfibio sulla spiaggia di Brolo, per superare così le linee nemiche, ma non tenne da conto che i mezzi corrazzati non potevano nè superare la scarpata ferroviaria, nè infilarsi sugli angusti passaggi sotto ferrovia.
Potevano solo risalire le fiumare, sotto il tiro di mitraglie e cannoni tedeschi.
Una deblache.
Operazione era stata programmata per le prime ore del mattino di quell’11 agosto. Vi partecipò una divisione di fanteria,con l’appoggio di carri armati e cannoni semoventi, il supporto navale dell’incrociatore Philadelphia e di 6 cacciatorpediniere, nonchè l’appoggio dell’aviazione.
La reazione dei tedeschi fu dura, tenace, anche se già erano in ritirata, seguendo l’ordine di evacuazione della Sicilia che il Genenerale Hube (comandante in capo di tutte le forze tedesche impegnate nell’isola) aveva messo in atto proprio per la fine di quel giorno.
Proprio sull’Operazione Husky, domenica 11 Agosto, al Castello di Brolo è programmato un evento dal titolo “Il Castello di Brolo, testimone e memoria di storie mai raccontate …“
Manifestazione voluta e organizzata da Nino Germanà – Presidente del Centro Studi Castello di Brolo – che si è avvalso della collaborazione dei ricercatori e storici: Ciro Artale (Associazione Nazionale Combattenti e Reduci), Giuseppe Ingrillì e Nino Ravì (SiciliAntica sede di Capo d’Orlando).
Per onorare la memoria di quanti persero la vita sul campo (circa 200 uomini tra Tedeschi e Americani), sarà inaugurato il “Luogo della Memoria” all’interno del giardino del Castello di Brolo, dove sarà scoperta una targa commemorativa, con picchetto d’onore a cura dell’UNUCI (Unione nazionale ufficiali in congedo d’Italia).
La serata, che ha avuto il patrocino dell’amministrazione comunale brolese, si concluderà con un’anteprima di un estratto dal docufilm “I bambini del ’43 – La guerra sui Nebrodi” di Franco Perdichizzi a cui proprio i tre ricercatori sopracitati hanno prestato la consulenza storica.
Da ricordare che a Brolo, in quell’epoca, erano tanti gli “sfollati” a Lacco ed ancora nei ricordi dei ragazzini di allora c’è vivo il ricordo dei bombardamenti e dello sbarco, anche del giovane Santo Campo, figlio di Salvatore, che finì la sua vita investito da un jeep americana.
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