STORIA, FATTI  & IDEE – Lo Sbarco Alleato raccontato sulle spiagge dell’agrigentino. A Brolo c’è anche l’idea di dar vita al museo “1943”
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STORIA, FATTI & IDEE – Lo Sbarco Alleato raccontato sulle spiagge dell’agrigentino. A Brolo c’è anche l’idea di dar vita al museo “1943”

 

Un’operazione della memoria.

Tornando a quanto realizzato nei pressi di Agrigento.

Su iniziativa di Visit Agrigento, guidato da Marcello Mira, ed in collaborazione con l’associazione Qanat di Marilia Peritore e Angelo Augusto, e con il sostegno di Totò Duminuco e Carola Costanza, il 10 luglio (ben 78 anni dopo), lo Sbarco Alleato del 1943 è stato raccontato sulle spiagge su cui approdarono i soldati americani e inglesi. Partendo dal lido Alikis, escursionisti giunti da ogni parte della provincia di Agrigento e non solo, hanno passeggiato sulle spiagge di Marianello, Sopo, Cavadduzzu, Scogliu Ciattu e Balatazze riempiendosi gli occhi con i colori del tramonto ed ascoltando il racconto e gli aneddoti dello Sbarco Alleato, grazie al quale Licata fu la prima città liberata.

A Balatazze gli appassionati di trekking hanno visitato uno dei “bunker” dell’esercito italiano, dal quale i soldati osservavano il mare, pronti a usare le armi qualora arrivasse un nemico.

A Brolo, coinvolgendo il comune di Naso, Sant’Angelo di Brolo e Castell’Umberto, potrebbe essere un’occasione da ripetersi.

Scoprendo i luoghi dello sbarco, dei bombardamenti delle truppe americane, dove si erano arroccati i tedeschi e le truppe italiane, mostrando i vecchi bunker, le foto della “guerra”, i film\documentari del tempo, leggendo i libri che racconta quei fatti, parlando e facendo narrare quelle giornate, dagli ultimi testimoni ancora viventi.

Nel tempo questa operazione della memoria a Brolo venne in più occasione proposte, ma anche  si era pensato in grande, in occasione del cinquantenario dello sbarco, “saccheggiando” l’archivio storico dei Pidonti, invitando i reduci protagonisti sui due fronti dello scontro.

Oggi quei progetti al tempo elaborati dall’ufficio turistico potrebbero essere riproposti sotto nuova luce, grazie anche all’avvento dei social, in una sorta di turismo delle memoria.

 il progetto “1943”

In tale senso da riprendere anche il progetto “1943” che tendeva a raccogliere le memorie non solo degli eserciti ma anche domestiche, di quell’atto di guerra che passò e sconvolse questa terra, determinando il fenomeno degli sfollati, le paure delle marocchinate, le vesti fatte con i tessuti dei paracaduti, la scoperta dei sapori dei cioccolati, delle sigarette e delle “masticanti” americane, ma anche lutti e sofferenze.

Si inizia anche restaurando il monumento dei Caduti… ridotto davvero male

lo_sbarco

Un museo che doveva essere accolto nel rifugio antiaereo posto nei sotterranei della stazione ferroviaria, quando appena il comune, entratone in possesso dell’immobile, per accordi con l’ente ferroviario, ne aveva progettato un altro futuro. Ma anche lo spazio della sala multimediale potrebbe essere un’ottimo sito per accogliere i reperti.

La fotogallery dello sbarco

12 Luglio 2021

Autore:

redazione


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