STORIE DI ORDINARIA FOLLIA – Sequestrano un cacciatore reo di aver ucciso un maiale
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STORIE DI ORDINARIA FOLLIA – Sequestrano un cacciatore reo di aver ucciso un maiale

A Ficarra. Scattano 5 misure di custodia cautelare, tre in carcere e due ai domiciliari.

L’intervento dei militari dell’arma si è concretizzato ieri, 7 marzo 2022, dopo una serie di accertamenti e indagini. I fatti avvenuti nel passato dicembre.

Ad agire sono stati i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Patti e della Stazione di Ficarra  che hanno dato esecuzione ad ordinanza di applicazione di misura cautelare nei confronti di tre persone per sequestro di persona pluriaggravato, furto pluriaggravato, detenzione illegale di arma comune da sparo e atti persecutori aggravato.

La notizia rimbalzata su tutta la stampa nazionale

Protagonisti  due anziani cacciatori avevano raggiunto il territorio del Comune di Ficarra per una battuta di caccia. Uno di questi dopo aver abbattuto ed eviscerato un suino veniva bloccato da cinque soggetti sopraggiunti in zona che, recriminando per l’uccisione del predetto animale, gli impedivano la fuga, nonostante il cacciatore avesse messo in evidenza che il suino lo stesse per attaccare.

Inizialmente all’uomo veniva sottratta la chiave dell’auto e gli era stato imposto di prendere parte ad una videochiamata con il presunto proprietario del maiale ucciso che, nel corso del colloquio avanzava veementi lamentele e minacce. Alle resistenze opposte, l’anziano cacciatore veniva costretto a salire a bordo della propria autovettura, insieme ad uno dei cinque soggetti intervenuti, per essere portato all’abitazione del proprietario del suino, impossibilitato a recarsi a Ficarra, perché sottoposto agli arresti domiciliari.

Qui l’anziano è stato trattenuto contro la propria volontà per circa due ore, minacciato per l’accaduto e al contempo costretto a fornire informazioni circa l’identità del proprio compagno di caccia, richiesta a cui l’uomo aderiva solo parzialmente. Una volta rilasciato, l’anziano ha raggiunto la casa del proprio amico e, dopo averlo informato dell’accaduto, lo ha inviato a riprendersi il fucile di sua proprietà che aveva riposto nella propria autovettura. Arma che nel frattempo era stata trafugata dall’abitacolo dell’autovettura.

I fatti venivano denunciati nell’immediato ai Carabinieri della Stazione di Ficarra che avviavano le indagini. Sin da subito le attività investigative hanno consentito di delineare, anche per sua stessa ammissione, la leadership del presunto proprietario del maiale ucciso che, con fermezza e determinazione, assurgendo al ruolo di mandante in ogni fase, si avvaleva degli altri componenti del gruppo a lui assoggettati, per la materiale esecuzione di quanto da lui impartito.

L’uomo avvalendosi delle predette persone a lui vicine e di conoscenti delle vittime, nei giorni seguenti ha dato inizio ad una vera e propria attività vessatoria nei confronti dei due cacciatori, finalizzata a risalire all’identità dell’ulteriore componente della battuta di caccia e al risarcimento del presunto patito danno, anche in relazione ad asserite precedenti uccisioni di maiali di sua proprietà, mai denunciate alle autorità.

In particolare, l’attività persecutoria si estrinsecava attraverso minacce e molestie realizzate dagli indagati mediante due spedizioni “para-punitive” finanche presso i rispettivi domicili delle vittime, molteplici telefonate e un’incessante opera di intermediazione condotta attraverso diversi conoscenti delle vittime, al fine ultimo di costringere anche il secondo anziano cacciatore a recarsi al suo cospetto, poiché intenzionato ad ottenere il risarcimento del danno lamentato.

Tale condotta cagionava ai malcapitati un fondato timore per la incolumità propria e dei rispettivi familiari, derivante soprattutto dalla forza di intimidazione prodotta dal sequestro di persona eseguito in danno dell’anziano cacciatore.

Nel corso dell’intervento finalizzato alla esecuzione della misura cautelare disposta dall’Autorità Giudiziaria pattese, nella mattinata odierna, sono state eseguite diverse perquisizioni, anche in zone diverse dalle abitazioni dei destinatari del provvedimento restrittivo, che hanno permesso di rinvenire, in un’area rurale e nella disponibilità di uno degli ulteriori due indagati, l’arma asportata nel dicembre scorso al cacciatore.

Nello specifico, in relazione alla gravità della condotta dei singoli indagati, nei confronti del mandante dei delitti per i quali si è proceduto è stata applicata la misura della custodia cautelare in carcere, mentre per i restanti due destinatari del provvedimento restrittivo è stata rispettivamente disposta la misura degli arresti domiciliari, con divieto di comunicare con soggetti diversi dai familiari conviventi, e dell’obbligo di dimora nel comune di residenza, con l’obbligo di permanenza presso il domicilio nelle ore notturne.

Espletate le formalità di rito, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, i soggetti arrestati sono stati rispettivamente condotti presso la Casa Circondariale di Barcellona Pozzo di Gotto e presso il domicilio indicato dall’indagato interessato.

Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e per gli indagati vale il principio di non colpevolezza sino alla sentenza definitiva, ai sensi dell’art. 27 della Costituzione.

8 Marzo 2022

Autore:

redazione


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