STORIE – Nuova puntata per il Rifugio del Parco dei Nebrodi. Quasi una pièce teatrale dove in tanti guardano e stanno zitti
Cronaca, Cronaca Regionale, Fotonotizie, In evidenza, Senza categoria

STORIE – Nuova puntata per il Rifugio del Parco dei Nebrodi. Quasi una pièce teatrale dove in tanti guardano e stanno zitti

La decisione del Tribunale di Patti decreta ora che quello sfratto non s’ha da fare. 

E’ di questi giorni la notizia che il Tribunale di Patti ha accolto le linee difensive dei legali dell’Ats Rifugio del Parco – Karasicilia – rigettando la richiesta di sfratto avanzata dall’Ente Parco dei Nebrodi.

Una vicenda che nei mesi passati aveva visto la chiusura del Rifugio, l’apertura di una controversia tra le parti, tra aspetti economici, redditività dell’attività lì impiantata, inadempienze contrattuali, lavori fatti (più o meno bene) e vizi strutturali più o meno occulti.

Quindi la richiesta da parte dell’Ente Parco titolare dell’area e dello stesso Rifugio di rientrare in possesso del bene, in danno, ed ora sulla scorta delle prove offerte dove i legali parlano di gravi inadempienze, giunge la decisione del Tribunale, che nei fatti rigetta quegli addebiti e rimanda tutto all’udienza che è fissata per il prossimo 28 marzo, sempre presso il Tribunale di Patti.

cesaro_300_x_400

Se fosse un incontro di boxe, questo terzo round si chiuderebbe quindi a favore degli ex gestori aprendo scenari inquietanti su tutta la procedura di affidamento di quel rifugio.

Ma qui siamo in un altro contesto; e il metaforico ring, vede  subito dopo le corde, la compromissione di posti di lavoro e poi la messa in gioco dell’immagine professionale di aziende e lascia spazio a supposizioni  e teoremi dove anche la mafia dei pascoli ed i suoi equilibri geopolici, il controllo del territorio, ed il ruolo di chi dovrebbe porsi a tutela della legalità diventano a tratti attori, comparse, registi di un romanzo a tratti noir.

L’ats palermitana gestrice del Rifugio ha dimostrato in giudizio che il bene “rifugio” risulta ipotecato da Serit e dalle visure ipocatastali presso la conservatoria questo sarebbe proprietà del Comune di San Fratello (e non dell’Ente Parco come da questo rivendicato) per citare solo alcuni degli aspetti che la vicenda sta mettendo in luce. Un punto di partenza, che come nei castelli di carta, compromette e potrebbe far crollare, una volta portato via, tutta un splendida impalcatura.

Ovviamente questo dato è contestato dal Parco che, mentre pare che anche altri Enti stiano effettuando verifiche e riscontri,  ha ritenuto di dare mandato ai propri avvocati di verificare la liceità dei comportamenti di alcuni funzionari pubblici che stanno facendo quei controlli.

E mentre la querelle su diritti, sui doveri, sui lavori fatti e non fatti o come fatti, sugli impegni assunti, i costi delle stesse opere realizzate  ed altro diventa quasi un gioco delle parti, nulla invece si sa della Regione Siciliana, e per essa dell’Assessorato Territorio ed Ambiente, silente osservatrice di quanto accade manco così distante da Palermo… appena appena sui Nebrodi e che se non altro quale organo di vigilanza, pur essendo investito formalmente della questione sta lì a guardare alla pari di altri enti – nelle medesime condizioni sempre in tema di vigilanza – . Un silenzio che purtroppo si registra anche in altri posti, dalla politica  regionale e locale.

Stabilire se gli ex Gestori avevano  ragione, o se quest sta tutta nelle mani del Parco ormai è questione di tempo, ma che quella modalità di sfratto ai danni della Karasicilia era contestabile rimane comunque un dato di fatto, almeno per il tribunale pattese secondo il dispositivo della dottoressa Maria Letizia Celi.

Un dato di fatto come quello che i “vegetariani”, i poliziotti della squadra del vicequestore Daniele Manganaro, spesso “controllavo” e tutelano qui luoghi e chi ci stava e forse sapevano più di quanto immaginabile.

Un dato di fatto come il fatto che  il rifugio del Bosco della Miraglia resta chiuso al pubblico, con una progettualità “del fare” stoppata, con tutta la sua storia di sconfinamenti di animali, danneggiamenti, ingerenze illeciti, azioni dal sapore intimidatorio, pali divelti, ed i “suoi” randagi, quelli sopravvissuti agli avvelenamenti,  mandati al confino....

Alla prossima.

 

Da leggere i pdf

delibera contro le dogane rifugio cesarò

riconvenzionale rifugio cesaròriconvenzionale rifugio cesarò

 

 

 

 

23 Novembre 2018

Autore:

redazione


Ti preghiamo di disattivare AdBlock o aggiungere il sito in whitelist