STORIE PATTESI – Il “Santa Rosa” anche da qui parte il riscatto della città
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STORIE PATTESI – Il “Santa Rosa” anche da qui parte il riscatto della città

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14 maggio 2016. A Patti, inizia, da qui, da una villa che lui considera ritrovata, la nuova avventura elettorale di Mauro Aquino, ma le finestre illuminate dello “Sciacca Baratta”  – alla stregua della Porta San Michele – segnano anche alcuni obiettivi raggiunti, che vanno oltre un significato numerico, un conteggio dei soldi investiti o dei finanziamenti ricevuti. Sono punti di partenza, anzi come dice Enza Stroscio, di ri-partenza. E lo dice lei, una donna che ha caratterizzato, e vuole farlo ancora, questo progetto politico e che nei due ampi interventi di solidarietà partecipata realizzati, ci ha messo tanto. Impegno “rosa” come quello di tante, e da ricordare in una sorta di amarcord cittadino, anche quello di Daniela Faranda, andata via troppo presto, lei sognava grandi carnevali, ma ha dedicato la sua vita anche a trovare una sistemazione per i cani randagi … sognava un canile. Altro luogo di ricovero.. speriamo che anche questo si realizzi presto.

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Ma tornando all’impegno di Enza Stroscio, all’Ipab e al Santa Rosa.

Dicevano che dalla villa comunale ha preso il via la nuova avventura politica del sindaco uscente,  che cinque anni fa si presentò all’elettorato pattese, chiedendo la loro fiducia per sdoganare la città da vecchi giochi politici, oscuri e spesso miopi.

Un’importante svolta, un progetto “colorato” in itinere, da completare che come dice Enza Stroscio rappresenta una importante svolta “condivisa dai candidati delle quattro liste che lo appoggeranno” in quello che è ormai il rush finale di questa campagna elettorale.

L’avvocato Giuseppe Mauro Aquino, che i suoi concittadini hanno ormai imparato a chiamare semplicemente “MAURO” riparte da uno dei luoghi simbolo del cambiamento: una villa comunale rifiorita, divenuta ciò che un tempo era: luogo di svago per i bambini, di riposo per i più anziani, di musica e di incontro per tutti.

stroscio ipab 21In questo luogo, simbolo di uno dei tanti cambiamenti avvenuti in questo quinquennio,  il sindaco ha deciso di presentare ai molti pattesi presenti (simpatizzanti, avversari, semplici curiosi) la sua squadra di 64, fatta da donne e uomini pattesi.

E non è sfuggito a coloro che si trovano li, il segnale di un altro luogo simbolo del cambiamento. Infatti adiacente alla villa si trova la sede principale dell’Ipab (Istituto di Pubblica Assistenza e Beneficienza – le ex Opere Pie, per intenderci)  ”Conservatorio Santa Rosa – Asilo Nobile Ceraolo – Asilo Giuseppina Sciacca Giardina”, più semplicemente noto ai pattesi comeil  Santa Rosa, le cui finestre, rimaste chiuse per decine di anni, sono oggi finalmente aperte e illuminate.

All’interno gli anziani, gli ospiti di un’altra Ipab, lo “Sciacca-Baratta” sede di una famosa Casa di riposo per anziani.

Promotrice convinta che questa collaborazione che unisce una blasonata e “ricca” Ipab Santa Rosa (il patrimonio è stimato in circa sei milioni di euro, per lo più lasciti di nobili pattesi) e la omologa “meno ricca”, è proprio Enza Stroscio, una docente che ama la politica perchè ama la sua città

Da anni la sede che ospitava gli anziani non è più idonea e il fatto che non si trovava una soluzione decorosa, era un segnale di incuria e indifferenza inaccettabile.

In verità, spiega direttatmente la Stroscio “l’iter che porterà gli anziani nei locali in cui oggi si trovano, peraltro da tanti anni ormai inutilizzati, si è dimostrato più lungo del previsto: la prima richiesta per l’utilizzo dei locali arriva il 21/11|2012, subito accolta favorevolmente dalla presidente, ma osteggiata dal suo stesso Cda”. E continuando “Occorrono numerose sedute, alcune anche congiunte con il Cda dello Sciacca Baratta”.

Poi lo stesso consiglio comunale dopo alcuni mesi, chiede la presenza della presidente affinché essa relazioni sui ritardi circa la conclusione definitiva degli accordi e il trasferimento degli ospiti. E qui, carte alla mano, la professoressa Stroscio, illustra  tutto ciò che avvenuto nei sei lunghi mesi di trattative, ed è proprio grazie a questo intervento, smosse le coscienze civili di tutta l’amministrazione, che finalmente si può festeggiare il trasloco.

stroscio ipab 6La nomina di Enza (anche lei in verità è ormai conosciuta dai suoi concittadini col nome di battesimo) quale componente dell’ente, avvenuta nel settembre 2011, cioè a pochi mesi dall’insediamento del sindaco Aquino, suscita non poche polemiche: per la prima volta una donna, giovane ed estranea a logiche e ai giochi della politica, si trova nel consiglio di amministrazione di un ente cosi importante (del Cda tra l’altro fanno parte altri quattro componenti: uno nominato dalla Prefettura, uno dalla Provincia, una dalla Regione  uno dal Provveditorato agli Studi ) infatti il Santa Rosa è sede di uno degli asili più rinomati nella storia dell’istruzione pattese.

Nondimeno, pochi avrebbero scommesso che una volta entrata nel Cda, lei avrebbe trovato la forza e la motivazione per aspirare alla carica di Presidente.

Carica assunta con una una votazione all’unanimità, che la mette davanti a nuove responsabilità ma sopratutto a prender coscienza che il lavoro da fare è tanto: nella gestione dell’ente si ritrovano tutti quegli errori, quelle inefficienze, quei buchi economici, quegli incarichi dati solo per clientelismo, che hanno tarpato le ali alla setssa struttura.

stroscio ipab 5Per lei tra le priorità c’è l’urgenza di avere delle  competenze specifiche, ma l’ente non può permettersi ulteriori spese: ci sono mensilità arretrate, fornitori che aspettano da anni il pagamento delle fatture, cause legali sospese d’ogni tipo.  Una situazione che potrebbe portare all’empasse ma lei, caparbia, chiede la collaborazione di avvocati, geometri, tecnici, che come lei, cioè a titolo gratuito, lpossano aiutarla a capire, a gestire, a dirimere le intricate questioni.

Nell’ambito legale , in maniera illuminate  evidenzia  il suo asso nella manica: “che qualora le cose dovessero andare a buon fine, il collaboratore di turno si potrà rifare sulla controparte”.

Per lei tutto si riporta a una questione di etica, di diritto, di ruolo, di rispetto delle leggi… nulla di più.

Far rispettare le norme stabilite nei contratti, aggiornare canoni di locazione, trovare il modo di far fruttare il patrimonio per pagare le mensilità arretrate ai dipendenti e aumentare il numero di bambini iscritti alla scuola materna per incrementare posti di lavoro e più di ogni altra cosa, ritornare ai principi ispiratori e alla finalità che il Santa Rosa deve perseguire: aiutare i minori in stato di disagio sociale, in difficoltà economica e “a rischio”.

Per lei sono tempi duri. Lotta contro mentalità e clientele. Ma alla fine arrivano i successi,che la ripagano.

stroscio ipab 4Alcuni obiettivi vengono raggiunti, altri sono di difficile realizzazione; i consigli di amministrazione si susseguono frequenti, spesso non si raggiunge il numero legale.

Nella primavera del 2014, gli impegni scolastici i (la professoressa Stroscio insegna matematica e fisica al liceo di Lipari) diventano inconciliabili con l’impegno assunto a Santa Rosa, ed è  costretta, suo malgrado a lasciare l’incarico. Ma ormai la strada è tracciata: l’idea, condivisa con il presidente dello Sciacca Baratta, Gaetano Crisà, è quella che l’unione fa la forza.

Ora dice ” Gaetanino era l’uomo giusto, corretto e capace; lui ha creduto da subito che l’unificazione delle due Ipab era l’unica strada da percorrere per far si che l’una mettesse in salvo anche l’altra”.

Una storia emblematica, importante, dove c’è tanta “pattesità” amore per il proprio paese, per la gente, per chi ha bisogno.

Ora Enza Stroscio si ricandida, anche per questo, nella lista Patti nel Cuore, per continuare su una strada tracciata, rendere reale il progetto di unificazione dei due enti.

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“Lo faccio per rispetto di un paese, per tutelare quelle fasce a rischio, più deboli, che hanno di bisogno di maggiori attenzioni, e penso anche alle giovani madri, a chi lavora, ai bambini,  e mi spingo il mio impegno verso il rispetto di memorie, di storie, di umana solidarietà”

“Futuroincorso” dal sei giugno non sarà più un semplice slogan ma la certezza di percorrere una strada tracciata.

enza stroscio occhi

1 Giugno 2016

Autore:

redazione


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